FLUSSI - 22mila richieste da Brescia.
Sono 22.404 in totale le domande inviate da Brescia e provincia per l’assunzione di lavoratori immigrati per il decreto flussi 2010.
Sono 22.404 in totale le domande inviate da Brescia e provincia per l’assunzione di lavoratori immigrati per il decreto flussi 2010.
Giovedì il terzo, ed ultimo, "click day" e la comunicazione del dato totale da parte del Viminale. Nello specifico, nel primo giorno utile, lunedì scorso, le domande spedite da Brescia sono state 20.302. Era la data in cui i datori di lavoro potevano dare la disponibilità ad assumere lavoratori provenienti dai Paesi che hanno sottoscritto accordi con il governo italiano in tema di immigrazione.
Il secondo giorno sono state inviate per via telematica 1.651 domande relative ai lavoratori domestici e di assistenza alla persona. Infine, giovedì sono state spedite 451 domande per la conversione dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro. A livello nazionale, su 98.080 posti in palio, sono state inviate 392.677 domande.
La scadenza di giovedì era destinata alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale di 11mila permessi per studio, tirocinio, lavoro stagionale ed altre tipologie, nonchè all'ammissione di 4mila extracomunitari che abbiano completato programmi di formazione nel Paese di origine.
Dalle 8 alle 12 sono arrivate per via telematica al 'cervellone' del Viminale quasi 7mila domande (6.969 per la precisione). A disposizione ce ne sono oltre 15mila.
Il click day di giovedì riguardava invece soltanto colf e badanti di nazioni che non hanno sottoscritto con l'Italia accordi in materia di immigrazione. Trentamila i permessi di soggiorno in palio. Ad oggi sono 61mila le domande arrivate.
La parte del leone l'hanno fatta i cinesi: le richieste per lavoratori di questa nazionalità sono state infatti ben 32mila, la metà del totale. Seguono, a grande distanza, ecuadoriani (3.297), georgiani (2.228) e ivoriani (2.205). La maggioranza delle domande sono state per colf.
Il più gettonato è stato comunque il primo "click day", quello di lunedì scorso, rivolto ai lavoratori di Paesi con cui l'Italia ha accordi di collaborazione in materia migratoria. La quota assegnata per questa tipologia è di 52mila posti; le domande sono state ben 325mila. Bengalesi (50.951) e marocchini (50.228) i lavoratori più richiesti; seguono indiani (40.480), egiziani (25.297), cingalesi (24.575). Le domande più numerose sono arrivate dalla provincia di Milano (42.477); seguono Roma (25.582), Brescia (20.302), Bologna (11.894) e Bergamo (11.304).
Il maggior numero di istanze ha riguardato le richieste per colf (203mila).
Conclusa la fase dell'inoltro delle richieste, inizia ora il lungo iter di distribuzione territoriale e valutazione delle stesse. Prenderà diversi mesi. Il fortunato lavoratore che rientra nella lista dei 98mila dovrà andare nella rappresentanza diplomatica italiana del suo Paese a ritirare il visto per entrare in Italia ed avere il permesso di soggiorno.
Critiche alla procedura messa a punto dal Viminale sono giunte da sindacati, associazioni e parlamentari dell'opposizione. Mercoledì prossimo alle 16 il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferirà al Senato sulla vicenda.
Erano stati esponenti del Pd e dei Radicali a chiedere la presenza del ministro.
quiBrescia.it
Il secondo giorno sono state inviate per via telematica 1.651 domande relative ai lavoratori domestici e di assistenza alla persona. Infine, giovedì sono state spedite 451 domande per la conversione dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro. A livello nazionale, su 98.080 posti in palio, sono state inviate 392.677 domande.
La scadenza di giovedì era destinata alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale di 11mila permessi per studio, tirocinio, lavoro stagionale ed altre tipologie, nonchè all'ammissione di 4mila extracomunitari che abbiano completato programmi di formazione nel Paese di origine.
Dalle 8 alle 12 sono arrivate per via telematica al 'cervellone' del Viminale quasi 7mila domande (6.969 per la precisione). A disposizione ce ne sono oltre 15mila.
Il click day di giovedì riguardava invece soltanto colf e badanti di nazioni che non hanno sottoscritto con l'Italia accordi in materia di immigrazione. Trentamila i permessi di soggiorno in palio. Ad oggi sono 61mila le domande arrivate.
La parte del leone l'hanno fatta i cinesi: le richieste per lavoratori di questa nazionalità sono state infatti ben 32mila, la metà del totale. Seguono, a grande distanza, ecuadoriani (3.297), georgiani (2.228) e ivoriani (2.205). La maggioranza delle domande sono state per colf.
Il più gettonato è stato comunque il primo "click day", quello di lunedì scorso, rivolto ai lavoratori di Paesi con cui l'Italia ha accordi di collaborazione in materia migratoria. La quota assegnata per questa tipologia è di 52mila posti; le domande sono state ben 325mila. Bengalesi (50.951) e marocchini (50.228) i lavoratori più richiesti; seguono indiani (40.480), egiziani (25.297), cingalesi (24.575). Le domande più numerose sono arrivate dalla provincia di Milano (42.477); seguono Roma (25.582), Brescia (20.302), Bologna (11.894) e Bergamo (11.304).
Il maggior numero di istanze ha riguardato le richieste per colf (203mila).
Conclusa la fase dell'inoltro delle richieste, inizia ora il lungo iter di distribuzione territoriale e valutazione delle stesse. Prenderà diversi mesi. Il fortunato lavoratore che rientra nella lista dei 98mila dovrà andare nella rappresentanza diplomatica italiana del suo Paese a ritirare il visto per entrare in Italia ed avere il permesso di soggiorno.
Critiche alla procedura messa a punto dal Viminale sono giunte da sindacati, associazioni e parlamentari dell'opposizione. Mercoledì prossimo alle 16 il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferirà al Senato sulla vicenda.
Erano stati esponenti del Pd e dei Radicali a chiedere la presenza del ministro.
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