La manifestazione ha visto la presenza attiva di centinaia di cittadini che hanno ritenuto di mobilitarsi nonostante la pausa feriale, per dire NO al tentativo messo in atto da Formigoni di accelerare i tempi della privatizzazione dell'acqua in Regione. Tutto questo a 10 giorni dal deposito di 1 milione e 400 mila firme per il Referendum abrogativo del Decreto Ronchi.
Al presidio era presente una delegazione della Filctem Cgil Regionale e vi segnaliamo, tra le altre la presa di posizione del Segretario Generale della Filctem Cgil Lombardia, Rosalba Cicero che propone alla giunta regionale, un tavolo sui temi delle risorse idriche, per affrontare i problemi relativi agli investimenti e alla gestione delle reti in Lombardia.
- Di seguito, il comunicato stampa della Filctem Lombardia e l'articolo di Repubblica del 5 agosto che riprende la proposta del nostro segretario.Vi terremo informati degli sviluppi relativi al tema oltre che sulle iniziative che la nostra organizzazione assumerà nei prossimi mesi, decisivi per il futuro del settore.
La segreteria Filctem Cgil Lombardia
Comunicato Stampa
NO alla privatizzazione dell’acqua in LombardiaLa Segreteria Filctem Cgil Regionale Lombardia aderisce al presidio convocato dai Comitati Lombardi per l’acqua pubblica per le ore 17 in via F. Filzi sede della regione.
In riferimento alle volontà di privatizzazione espresse sulla stampa da parte della giunta regionale lombarda, esprime la propria ferma contrarietà alIe ipotesi prospettate di approvare il progetto di legge in applicazione del cosiddetto Decreto Ronchi che, di fatto, obbliga a cedere ai privati la gestione dei servizi legati all’acqua.
Vogliamo che si eviti il rischio di trasferire il controllo dell’acqua di tutta la Lombardia nelle mani di poche imprese private, italiane o straniere, poste a vincolo di fare profitto. La Lombardia si vedrebbe espropriata delle numerose gestioni pubbliche presenti nella regione e che in alcune province, risultano all'avanguardia a livello europeo.
Dopo che lo scorso 19 luglio, a sostegno del Referendum per l'abrogazione del Decreto Ronchi, sono state depositate in Cassazione 1 milione e 400 mila firme, delle quali ben 237 mila raccolte in Lombardia, riteniamo perlomeno sospetto oltre che inaccettabile, pensare di procedere come se nulla fosse accaduto, nel riformare la legge regionale accogliendo il peggio delle disposizioni contenute nel decreto Ronchi.
I cittadini lombardi NON vogliono la privatizzazione dell’acqua.
Rammentiamo infine che in Lombardia, negli scorsi anni, si è attivata una vasta mobilitazione popolare promossa dai Comitati per l’acqua pubblica e sostenuta anche dalla Cgil, contro le precedenti Leggi Regionali in materia di servizi idrici, in particolare contro le L.R. n. 21/1998 e n. 18/2006, per le parti che imponevano la privatizzazione dell'acqua. A sostegno di tali mobilitazioni si sono attivati i Comuni; nel 2007 ben 144 Consigli Comunali della Lombardia hanno deliberato contro la L.R. 18/2006, ottenendone la cancellazione e la sostituzione con una nuova legge che reintroduceva la possibilità dell’affidamento diretto ad aziende totalmente pubbliche.
La Segreteria Filctem Cgil Lombardia
Milano, 4 agosto 2010
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