sabato 27 marzo 2010

“LA SCUOLA PUBBLICA È AL COLLASSO“MANCA ANCHE LA CARTA IGIENICA”

Gli istituti cittadini senza un soldo. Ma vantano crediti con il ministero di ben 2,3 milioni di euro
I genitori preoccupati per la qualità della formazione. Sotto accusa i contributi alle private.
I conti delle scuole bresciane sono al collasso. Un dissesto economico al limite del fallimento. Mancano i soldi per le supplenze e le attività formative ma anche per comprare semplice cancelleria o prodotti sanitari. Il tutto a causa dei mancati trasferimenti dello Stato. Si tratta dei cosiddetti “residui attivi”, ovvero le somme anticipate dalle scuole per pagare vari servizi, dalle supplenze alle spese amministrative; soldi che spettano ai singoli istituti ma che il Ministero dell'Istruzione non ha ancora versato. Una situazione che si trascina da tempo, non solo da quest'anno. Si calcola che gli istituti di città e provincia stiano aspettando una cifra che ha superato i 25 milioni di euro. Lo scorso 26 gennaio i dirigenti scolastici delle scuole cittadine hanno fatto i conti e scritto al Ministero: solo elementari e medie vantano crediti per 2 milioni e 274mila euro. Si va da un minimo di 40mila euro a somme che sfiorano i 300mila. Poi ci sono le superiori, dove le cose non vanno certo meglio. Il Golgi, per esempio, aspetta da Roma 400mila euro.
GENITORI IN CAMPO. Di fronte a questo “disastro”, il 23 febbraio scorso è nato il coordinamento scuole bresciane. Vale a dire un comitato di genitori che si sono messi insieme a difesa della scuola pubblica. Il 6 marzo la grande manifestazione «senza bandiere e senza colori », e l'incontro con sindaco e prefetto. Ma da allora nulla si è
mosso. Un «silenzio assordante » come lo definisce Pietro Chini, membro del comitato.
Così, a pochi giorni dal voto, il coordinamento ha deciso di porre 10 domande ai candidati.
È giusto - si chiedono i genitori - che lo Stato non saldi i debiti con la scuola pubblica? È giusto che le scuole non abbiano i soldi per il gesso, la carta, le fotocopie o per la carta igienica? È giusto che non vengano nominati supplenti e che le classi vengano smembrate a scapito della qualità dell'insegnamento? È giusto che ai genitori degli alunni della scuola dell'obbligo vengano chiesti contributi per offerte formative così da compensare i tagli? È giusto precludere ai cittadini di domani un grado di istruzione adeguato? È giusto che per mancanza di fondi gli alunni con difficoltà (fisiche o psichiche) non possano recuperare
lo svantaggio sociale? È giusto che la Regione Lombardia abbia destinato alla scuola
privata 45 milioni di euro per il biennio 2008-2009 e non abbia parimenti provveduto al sostegno della scuola pubblica? È giusto che il Pirellone destini l'80% dei fondi per il diritto allo studio agli studenti della scuola privata che sono solo il 9% della popolazione scolastica?
GLI STUDENTI ANCORA IN PIAZZA “ RIDATECI IL NOSTRO FUTURO”
Il corteo - Diverse centinaia di studenti hanno sfilato giovedì mattina per le vie del centro di Brescia, da piazza Repubblica fino a piazza Loggia. La protesta, organizzata dall' URB, l'unione dei rappresentanti d'istituto bresciani, è stata organizzata per lamentare il mancato trasferimento di fondi alle scuole. Il corteo era aperto da un emblematico striscione: «Ci svuotano le casse, gli svuotiamo le classi».
Tra i cartelli anche quelli con i nomi delle singole scuole con i “residui attivi”: «Olivieri 300mila euro», «Calini 200mila».
da IL BRESCIA

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