Maurizio Sacconi ha detto no: il governo darà parere negativo all’emendamento bipartisan che allunga la durata della cassa integrazione ordinaria da 12 a 18 mesi in forma sperimentale nel biennio 2010-11. Nonostante la crisi, nonostante l’emorragia continua di posti di lavoro.
Per il ministro quella norma - nata da un’intesa tra maggioranza e opposizione in commissione Lavoro alla Camera - è semplicemente inutile. Inutili sei mesi in più di tutele senza passaggi burocratici in mezzo? Per Sacconi è così. Al «no» del ministro è partita una raffica di reazioni. «Sacconi si vergogni, sulla cig è provocatorio» attacca Antonio Di Pietro. «La verità è che il ministro accetta solo quello che proviene da lui - aggiunge Cesare Damiano, tra gli estensori del testo “incriminato” - Anziché smentire la sua stessa maggioranza, il ministro dovrebbe dirci qualcosa sulla riforma degli ammortizzatori sociali che ha in mente». «Il suo no alla cig - dichiara Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil - conferma la concezione di inutilità del ruolo del parlamento e la pervicacia nel non dare risposte adeguate alla crisi e alle ricadute che questa provoca sul lavoro». (LEGGI TUTTOIl governo dice noalla Cig più lunga)
dal sito dell'UNITA'
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