Da sempre presenti e trainanti nel movimento della rete 28 aprile nella CGIL a Brescia, sono stati estromessi dall'area, dopo il risultato congressuale della FILCTEM di Brescia.
06.03.2010 - Documento conclusivo gruppo nazionale di continuità Rete28Aprile
Lunedì 08 Marzo 2010 15:10
Il gruppo nazionale di continuità della Rete28Aprile, riunitosi a Bologna il 6 marzo, ha assunto all’unanimità le seguenti decisioni ed i seguenti orientamenti. (...)
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Il gruppo nazionale di continuità della Rete28Aprile, riunitosi a Bologna il 6 marzo, ha assunto all’unanimità le seguenti decisioni ed i seguenti orientamenti. (...)
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Le Compagne e i Compagni della Filctem Cgil di Brescia della Rete28Aprile, aderenti al documento congressuale “La CGIL che vogliamo” primo firmatario Moccia, precisano quanto segue:
* L’elezione del Segretario Generale della neonata categoria a Brescia, non ha affatto ribaltato l’esito congressuale, come invece sostenuto dal documento conclusivo del gruppo nazionale di continuità del 6 marzo 2010.
* Da tempo sosteniamo, non solo con le parole, ma grazie ad una concreta pratica sindacale, accompagnata da coerenza politica, che la situazione, anche in Filctem, non avrebbe potuto durare e che il rapporto con i lavoratori, la costruzione di una linea di effettiva autonomia sindacale non potevano essere surrogate da un sistema feudalistico interno alla Cgil.
* Se l’esigenza di cambiamento era già maturata prima, oggi è manifesta e il goffo tentativo di rimettere in sesto i vecchi e logori schemi lungo una linea di sostanziale continuità, determinando anche la rottura di rapporti interpersonali di lunga durata, esprime una vera e propria coazione a ripetere, un limite culturale, che per fortuna, nella Filctem di Brescia, è stato colmato da posizioni coerenti, prive di pregiudizio e con un impegno collettivo condiviso.
* Il nostro Congresso è stato l’occasione per ricostruire un punto di coagulo che faccia davvero leva sui lavoratori, non occultando le differenze, anche di pratica e coerenza sindacale, dentro unanimismi ipocriti, ma rendendole esplicite, chiamando alla discussione aperta.
Questa è stata l’ambizione di questo gruppo dirigente, non assillato dall’ossessione della propria sopravvivenza burocratica.
* Il tentativo di disconoscere il percorso democratico, dopo che la maggioranza dei compagni del documento Moccia (circa il 67%) avevano espresso il parere negativo alla riconferma del Segretario Generale uscente delle due categorie ed individuato il proprio candidato all’interno degli aderenti al documento stesso, come se la democrazia fosse appannaggio solo di qualcuno, tramortisce e annichilisce la ricchezza dei processi reali, proprio qui, dove l’iniziativa e la coerenza sindacale è stata capace di produrli.
Ed è proprio su una realtà come la Filctem di Brescia ed al solo fine di garantire una casta, che si cerca di interrompere un processo fecondo, una costruzione che è costata fatica e lavoro e che ha prodotto elaborazione e pratica sindacale coerente fra quello che si dice e ciò che effettivamente si fa, rendendo i lavoratori giudici delle scelte operate per loro conto.
La Cgil che vogliamo è una Cgil con porte e finestre aperte, dove i lavoratori possano decidere chi li possa rappresentare al meglio per capacità, conoscenze, specificità, soprattutto in una categoria così complessa e articolata come la Filctem.
A firma dei conmpagni della Rete 28 Aprile della FILCEM di Brescia, che nel documento del coordinamento nazionale del 6 marzo sono stati considerati fuori dal percorso della Rete.
* L’elezione del Segretario Generale della neonata categoria a Brescia, non ha affatto ribaltato l’esito congressuale, come invece sostenuto dal documento conclusivo del gruppo nazionale di continuità del 6 marzo 2010.
* Da tempo sosteniamo, non solo con le parole, ma grazie ad una concreta pratica sindacale, accompagnata da coerenza politica, che la situazione, anche in Filctem, non avrebbe potuto durare e che il rapporto con i lavoratori, la costruzione di una linea di effettiva autonomia sindacale non potevano essere surrogate da un sistema feudalistico interno alla Cgil.
* Se l’esigenza di cambiamento era già maturata prima, oggi è manifesta e il goffo tentativo di rimettere in sesto i vecchi e logori schemi lungo una linea di sostanziale continuità, determinando anche la rottura di rapporti interpersonali di lunga durata, esprime una vera e propria coazione a ripetere, un limite culturale, che per fortuna, nella Filctem di Brescia, è stato colmato da posizioni coerenti, prive di pregiudizio e con un impegno collettivo condiviso.
* Il nostro Congresso è stato l’occasione per ricostruire un punto di coagulo che faccia davvero leva sui lavoratori, non occultando le differenze, anche di pratica e coerenza sindacale, dentro unanimismi ipocriti, ma rendendole esplicite, chiamando alla discussione aperta.
Questa è stata l’ambizione di questo gruppo dirigente, non assillato dall’ossessione della propria sopravvivenza burocratica.
* Il tentativo di disconoscere il percorso democratico, dopo che la maggioranza dei compagni del documento Moccia (circa il 67%) avevano espresso il parere negativo alla riconferma del Segretario Generale uscente delle due categorie ed individuato il proprio candidato all’interno degli aderenti al documento stesso, come se la democrazia fosse appannaggio solo di qualcuno, tramortisce e annichilisce la ricchezza dei processi reali, proprio qui, dove l’iniziativa e la coerenza sindacale è stata capace di produrli.
Ed è proprio su una realtà come la Filctem di Brescia ed al solo fine di garantire una casta, che si cerca di interrompere un processo fecondo, una costruzione che è costata fatica e lavoro e che ha prodotto elaborazione e pratica sindacale coerente fra quello che si dice e ciò che effettivamente si fa, rendendo i lavoratori giudici delle scelte operate per loro conto.
La Cgil che vogliamo è una Cgil con porte e finestre aperte, dove i lavoratori possano decidere chi li possa rappresentare al meglio per capacità, conoscenze, specificità, soprattutto in una categoria così complessa e articolata come la Filctem.
A firma dei conmpagni della Rete 28 Aprile della FILCEM di Brescia, che nel documento del coordinamento nazionale del 6 marzo sono stati considerati fuori dal percorso della Rete.
Avrei molte altre cose da aggiungere, ma voglio restare nella risposta concordata con i compagni, noi siamo abituati a rispondere sui posti di lavoro con i fatti e la coerenza! Non è un'etichetta che giudica il mio modo di lavorare e impegno sindacale in CGIL!!!
3 commenti:
Aveva ragione Martin Luter King a sostenere che:
" Le nostre menti vengono costantemente invase da legioni di mezze verità, di pregiudizi, di falsi fatti. Una delle cose di cui l'umanità ha più bisogno è di essere sollevata al di sopra del pantano della falsa propaganda"
Avete fatto bene a chiarire, visto che è girata una sola versione.
Ciao
per quello che leggo, io non ci ho capito niente. cosa è successo?
quale sola versione?
Perchè hai fatto il commento senza leggere l'articolo all'inizio.....andando sul sito della rete 28 aprile della riunione nazionale del 6 marzo.....e capirai.....
SEMPRE DI SINISTRA, anche senza inciuci ed etichette, ma con la pratica di tutti i giorni......
leonardo
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