lunedì 14 dicembre 2009

IDEAL STANDAR, TOLTO IL PRESIDIO IL FUTURO È LA LOGISTICA

Dopo 5 mesi, gli operai lasciano via Milano. Resta da definire il polo alla Piccola e il futuro dell'area.
Dopo 5 mesi di presidio, ieri i lavoratori dell'Ideal Standard hanno iniziato a smontare le strutture in cui hanno vissuto, sperato e “lottato” dallo scorso 2 luglio.
La difficile vertenza si è chiusa nelle scorse settimane con un «accordo soddisfacente», hanno spiegato ieri i sindacati. Certo, la fabbrica verrà chiusa e con essa si perderà un pezzo della storia industriale di Brescia. Ma nessuno dei 119 operai resterà per strada. Diciotto persone verranno accompagnate alla pensione, una ventina saranno trasferite nel sito produttivo di Orcenico, in Friuli, 64 saranno impiegate nella nuova piattaforma logistica che l'azienda costruirà allo scalo merci Piccola Velocità di via Dalmazia. Proprio su questi due punti, ha spiegato Dario Filippini della Filcem-Cgil resta però da lavorare e «l'attenzione sarà alta». Sui trasferimenti si sta trattando per ottenere dall'azienda incentivi economici adeguati all'esodo dei lavoratori. La questione più delicata è però la logistica. Se l'impegno c'è, tempi, modi, investimenti sono ancora da definire. Il 18 dicembre ci sarà un nuovo vertice tra il sottosegretario Saglia, le Ferrovie e l'azienda. L'obiettivo è riuscire in un paio d'anni ad avere la nuova piattaforma, affiancata al progetto Fs per la siderurgia. Nel frattempo i lavoratori saranno in cassa integrazione (per 2 anni ) con un'integrazione salariale del 20% a carico dell'azienda e usufruiranno dei contratti di solidarietà. «Avremmo preferito che la fabbrica restasse aperta» ha ammesso Filippini «ma abbiamo comunque ottenuto che l'azienda creasse un proprio polo logistico (ora è esternalizzato) e lo facesse a Brescia». Un'operazione riuscita grazie all'impegno di tutti, che il sindacato cita uno per uno: da Saglia a Margaroli, dal Vescovo ai leader politici e sindacali che in questi mesi hanno visitato l'ormai ex fabbrica di via Milano. Resta una domanda: quale sarà il destino di quest'enorme area da 130mila mq?
da IL BRESCIA

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