Venerdì 25 settembre, al centro sociale di Rovato, è stata un’interessante serata, con testimonianze dirette dalle fabbriche, con chi la crisi la vive sulla pelle.
Assemblea incominciata molto in ritardo, a causa della visita filmata a Brescia allo stabilimento occupato dell’Ideal Standar, da Silvia Tagliabue, regista del documentario dell’INNSE.
Si comincia la serata con la testimonianza dei lavoratori della VEROX di Cologne, dove spiegano di un comportamento scorretto oltre la crisi, di un imprenditore che fa debiti su debiti, non paga i loro affitti di casa, dopo aver avuto accordi precisi in merito da anni con i lavoratori sin dall’assunzione, da un’arroganza, oltre a non pagarli, che sfocia anche in maltrattamenti, specialmente con gli immigrati.
Agisce addirittura sui direttori di banca delle loro banche, che dopo aver dichiarato il presidio dai lavoratori, si prestano a questa squallida parte.
Raccontano di forze dell’ordine che, chiamate da un’arrogante padrone, prendono posizioni verso i lavoratori, oltre ai compiti di sicurezza, arrivando a chiedere di partecipare agli incontri sindacali.
Finalmente in questi giorni si è arrivati a un accordo di cassa integrazione, dopo oltre un mese di presidio alla fabbrica e tensioni con le forze dell’ordine.
Poi sono intervenuto io per la CF Gomma, dopo aver spiegato la storia recente di questi anni sino ad arrivare ad un passo dal fallimento del 2005, alla nuova proprietà per il rilancio (ma chi è??) che è passata da 3500 dipendenti in Europa agli attuali 1200, con 500 esuberi dichiarati.
Ora i dipendenti nei tre stabilimenti italiani (Grezzago mi, Venaria to e Passirano qui a Brescia) sono circa 700, dopo aver chiuso l’anno scorso il piccolo stabilimento di Sulmona, ora c’è Venaria a rischio chiusura e un centinaio di esuberi dichiarati a Passirano.
A Passirano è stato fatto un accordo con le RSU su una CIGS con rotazione sui tre mesi, ma già dalle scelte fatte dalla direzione si nota una volontà conflittuale, tenendo una gran quantità di quadri non operativi, e con una grande discriminante femminile.
Le posizioni sindacali sono oltre che critiche, preoccupate per la continuità dell’azienda, credendo che l’azienda sia ormai in mano a dirigenti “ pensionati” senza stimoli di continuità.
Dovevano intervenire anche i lavoratori dell’Ideal Standar, ma non hanno trovato nessuno che li rappresentava ( forse troppo presi????) a portare una testimonianza sugli ultimi importanti fatti che sono accaduti.
MARIO, spiega la vicissitudine passata in Cogeme, di come non gli sia stato rinnovato il contratto, per avere denunciato ai responsabili, le condizioni dei lavoratori.
Spiega come sia duro il lavoro dell’appiedato nella raccolta differenziata dello sporco, dove si eseguono doppi turni, senza pause adeguate e le pressioni che sono sottoposti i precari, specialmente extracomunitari.
Dopo aver lavorato molto duramente, senza risparmiarsi, a più di 50 anni si trova senza lavoro, per un’antipatia e riluttanza dei responsabili, un’umiliazione che l’ha portato al clamoroso gesto dell’incatenamento ai cancelli, solo per avere una spiegazione, mai data!
Altre esperienze sono state portate dal compagno Paco, licenziato dalla sua piccola azienda per aver aderito a uno sciopero nazionale, non dei sindacati confederali, senza aver avuto dopo il licenziamento un’assistenza sindacale adeguata e ora in causa con l’azienda.
Poi quello di una compagna, che è stata licenziata insieme ad altre 37, dall’hotel Ilton di Milano, anche qui, un sindacato assente, e ora in attesa del licenziamento, visto che i loro ruoli verranno appaltati, ma le lavoratrici hanno già detto che lotteranno fino alla fine per i loro diritti.
Poi Silvia spiega la storia dei lavoratori della INNSE di Milano ( non presenti),
Spiega la loro caparbietà sulla posizione di nessuna mediazione, per cessare il sito, una consapevolezza della loro professionalità e potenzialità, tanto da fare un periodo di autogestione della fabbrica, che ha legittimato la loro posizione verso l’opinione pubblica e il mercato.
Purtroppo il ritardo con cui è iniziata l’assemblea, non ha permesso un approfondimento generale sugli interventi come avrebbero meritato, ma l’assemblea si è ripromessa di ripetere la serata a Brescia, magari all’Ideal Standar, e ha lanciato l’idea di un coordinamento di tutte le aziende in crisi della provincia, dove le esperienze, possano servire per affrontare meglio le varie situazioni.
CHISSA!!!
Assemblea incominciata molto in ritardo, a causa della visita filmata a Brescia allo stabilimento occupato dell’Ideal Standar, da Silvia Tagliabue, regista del documentario dell’INNSE.
Si comincia la serata con la testimonianza dei lavoratori della VEROX di Cologne, dove spiegano di un comportamento scorretto oltre la crisi, di un imprenditore che fa debiti su debiti, non paga i loro affitti di casa, dopo aver avuto accordi precisi in merito da anni con i lavoratori sin dall’assunzione, da un’arroganza, oltre a non pagarli, che sfocia anche in maltrattamenti, specialmente con gli immigrati.
Agisce addirittura sui direttori di banca delle loro banche, che dopo aver dichiarato il presidio dai lavoratori, si prestano a questa squallida parte.
Raccontano di forze dell’ordine che, chiamate da un’arrogante padrone, prendono posizioni verso i lavoratori, oltre ai compiti di sicurezza, arrivando a chiedere di partecipare agli incontri sindacali.
Finalmente in questi giorni si è arrivati a un accordo di cassa integrazione, dopo oltre un mese di presidio alla fabbrica e tensioni con le forze dell’ordine.
Poi sono intervenuto io per la CF Gomma, dopo aver spiegato la storia recente di questi anni sino ad arrivare ad un passo dal fallimento del 2005, alla nuova proprietà per il rilancio (ma chi è??) che è passata da 3500 dipendenti in Europa agli attuali 1200, con 500 esuberi dichiarati.
Ora i dipendenti nei tre stabilimenti italiani (Grezzago mi, Venaria to e Passirano qui a Brescia) sono circa 700, dopo aver chiuso l’anno scorso il piccolo stabilimento di Sulmona, ora c’è Venaria a rischio chiusura e un centinaio di esuberi dichiarati a Passirano.
A Passirano è stato fatto un accordo con le RSU su una CIGS con rotazione sui tre mesi, ma già dalle scelte fatte dalla direzione si nota una volontà conflittuale, tenendo una gran quantità di quadri non operativi, e con una grande discriminante femminile.
Le posizioni sindacali sono oltre che critiche, preoccupate per la continuità dell’azienda, credendo che l’azienda sia ormai in mano a dirigenti “ pensionati” senza stimoli di continuità.
Dovevano intervenire anche i lavoratori dell’Ideal Standar, ma non hanno trovato nessuno che li rappresentava ( forse troppo presi????) a portare una testimonianza sugli ultimi importanti fatti che sono accaduti.
MARIO, spiega la vicissitudine passata in Cogeme, di come non gli sia stato rinnovato il contratto, per avere denunciato ai responsabili, le condizioni dei lavoratori.
Spiega come sia duro il lavoro dell’appiedato nella raccolta differenziata dello sporco, dove si eseguono doppi turni, senza pause adeguate e le pressioni che sono sottoposti i precari, specialmente extracomunitari.
Dopo aver lavorato molto duramente, senza risparmiarsi, a più di 50 anni si trova senza lavoro, per un’antipatia e riluttanza dei responsabili, un’umiliazione che l’ha portato al clamoroso gesto dell’incatenamento ai cancelli, solo per avere una spiegazione, mai data!
Altre esperienze sono state portate dal compagno Paco, licenziato dalla sua piccola azienda per aver aderito a uno sciopero nazionale, non dei sindacati confederali, senza aver avuto dopo il licenziamento un’assistenza sindacale adeguata e ora in causa con l’azienda.
Poi quello di una compagna, che è stata licenziata insieme ad altre 37, dall’hotel Ilton di Milano, anche qui, un sindacato assente, e ora in attesa del licenziamento, visto che i loro ruoli verranno appaltati, ma le lavoratrici hanno già detto che lotteranno fino alla fine per i loro diritti.
Poi Silvia spiega la storia dei lavoratori della INNSE di Milano ( non presenti),
Spiega la loro caparbietà sulla posizione di nessuna mediazione, per cessare il sito, una consapevolezza della loro professionalità e potenzialità, tanto da fare un periodo di autogestione della fabbrica, che ha legittimato la loro posizione verso l’opinione pubblica e il mercato.
Purtroppo il ritardo con cui è iniziata l’assemblea, non ha permesso un approfondimento generale sugli interventi come avrebbero meritato, ma l’assemblea si è ripromessa di ripetere la serata a Brescia, magari all’Ideal Standar, e ha lanciato l’idea di un coordinamento di tutte le aziende in crisi della provincia, dove le esperienze, possano servire per affrontare meglio le varie situazioni.
CHISSA!!!
1 commento:
Che instancabile cronista che sei!
=)
bravo !
Posta un commento