venerdì 18 settembre 2009

Libertà di informazione ed Afganistan

Sabato tutti in piazza a Brescia per la libertà d’informazioneIl Prc aderisce e parteciperà al presidio che si terrà in PIAZZETTA VESCOVADO ORE 16-19 sabato 19 settembre per la libertà d’informazione, presidio confermato nonostante il rinvio della manifestazione di Roma. Il problema non è solo quello di portare solidarietà A Repubblica attaccata da Berlusconi ma porre il più generale problema della libertà e qualità dell’informazione nel nostro paese carente da tempo. Certo la situazione è aggravata da un governo e da un Berlusconi che non tollera il dissenso, che a tal fine ha fatto le leggi vergogna che lo rendono immune e impunibile Lui ed il potere in generale. Ma la libertà d’informazione riguarda la proprietà delle testate e la loro autonomia dai gruppi di potere, lo status autonomo dei giornalisti anch’essi sempre più precari e dunque ricattabili. Questo della libertà d’informazione, poi, è solo uno dei temi inerenti la necessità di nuovi assetti della democrazia nel nostro paese: un potere esecutivo sempre più autocratico e autoritario, un sistema giudiziaria invece sempre meno autonomo, un potere legislativo ormai solo servo dell’esecutivo. Né va dimenticato che questi problemi nascono a causa di un modello liberista che mal sopporta “lacci e laccioli democratici” ed un sistema maggioritario/bipolare che tende a militarizzare i due poli che si oppongono.Questa situazione di blocco della democrazia è tragicamente segnata dalle orride notizie che ci giungono dall’Afganistan, ricordandoci che, quando la dialettica democratica si indebolisce, diventa sempre più facile l’assembramento su posizioni politiche discutibili ed aggressive, che spostano sul versante estero l’illusione di risolvere con la forza problemi economici e sociali che hanno tutt’altra origine. In questo caso l’evidenza dei fatti dimostra che in Afganistan siamo in guerra, in violazione dell’articolo 11 della Costituzione; e la questione del ritiro dei nostri soldati dallo scenario di quella guerra, come richiesto dal PRC, diventa sempre più urgente. Anche per prevenire le situazioni in cui ci si ritrovi a dover esprimere semplicemente la propria solidarietà alle vittime, che – lo ricordiamo anche in questa occasione – non sono solo costituite dai nostri soldati.



Brescia; 17 settembre ’09 Ugo Boghetta

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