Partecipata riunione, lunedì sera 14 settembre, presso sala polifunzionale di Ospitaletto, una serata sui problemi dell’immigrazione, promossa dalla FILCEM/CGIL della CF Gomma.
L’Italia è un paese in gran parte manifatturiero e la manodopera straniera ricopre i posti che gli italiani ormai non vogliono fare più.
7 miliardi di euro portano all’Italia gli immigrati, servono per l’economia del paese, producendo l’11% del prodotto interno lordo.
Le nuove leggi introdotte con il decreto sicurezza, peggiorano la vita e la dignità dei lavoratori e cittadini stranieri, poi mettiamo le invenzioni legislative dei vari sindaci, forti dei poteri dategli dalla nuova norma, ma quasi sempre in contrasto con la legge Bossi/Fini.
Oltre al problema del lavoro, per i migranti s’introduce un problema di sopravvivenza, persone che da anni vivono in Italia, con figli nati nel nostro paese, rischiano essere sbattuti fuori per la crisi delle loro fabbriche.
Questo non porterà più legalità, ma avrà un effetto contrario!
Nella serata, Ibrahim spiega bene il ricorso fatto e vinto dalla CGIL alla discriminante delibera dell’amministrazione di Ospitaletto, che chiede il certificato penale tradotto dalle ambasciate del paese di provenienza (anche ai bambini).
Ibrahim, tra le domande della sala, spiega di procedere ugualmente alla domanda di residenza in comune, poi l’iter del controricorso del sindaco di ospitaletto fra un paio di mesi dovrebbe essere finito, con un esito, quasi sicuramente positivo per chi è stato discriminato (perché fortunatamente esiste una costituzione italiana ancora molto valida!!!)
Dalla serata è emerso la necessità di costituire a Ospitaletto un comitato degli immigrati, per questo si lavorerà con la CGIL, per uno sportello alla camera del lavoro del paese, che dia indicazioni e assistenza agli stranieri del paese.
Inoltre, in queste settimane, si lavorerà anche per organizzare un presidio in piazza, per protestare contro queste discriminazioni.
Infine dai tanti interventi, unanime l’invito, all’unità degli immigrati di tutte le provenienze, per affrontare al meglio, un periodo di una così grave crisi, che per l’immigrato è diventato anche un periodo di persecuzione di vita.
L’Italia è un paese in gran parte manifatturiero e la manodopera straniera ricopre i posti che gli italiani ormai non vogliono fare più.
7 miliardi di euro portano all’Italia gli immigrati, servono per l’economia del paese, producendo l’11% del prodotto interno lordo.
Le nuove leggi introdotte con il decreto sicurezza, peggiorano la vita e la dignità dei lavoratori e cittadini stranieri, poi mettiamo le invenzioni legislative dei vari sindaci, forti dei poteri dategli dalla nuova norma, ma quasi sempre in contrasto con la legge Bossi/Fini.
Oltre al problema del lavoro, per i migranti s’introduce un problema di sopravvivenza, persone che da anni vivono in Italia, con figli nati nel nostro paese, rischiano essere sbattuti fuori per la crisi delle loro fabbriche.
Questo non porterà più legalità, ma avrà un effetto contrario!
Nella serata, Ibrahim spiega bene il ricorso fatto e vinto dalla CGIL alla discriminante delibera dell’amministrazione di Ospitaletto, che chiede il certificato penale tradotto dalle ambasciate del paese di provenienza (anche ai bambini).
Ibrahim, tra le domande della sala, spiega di procedere ugualmente alla domanda di residenza in comune, poi l’iter del controricorso del sindaco di ospitaletto fra un paio di mesi dovrebbe essere finito, con un esito, quasi sicuramente positivo per chi è stato discriminato (perché fortunatamente esiste una costituzione italiana ancora molto valida!!!)
Dalla serata è emerso la necessità di costituire a Ospitaletto un comitato degli immigrati, per questo si lavorerà con la CGIL, per uno sportello alla camera del lavoro del paese, che dia indicazioni e assistenza agli stranieri del paese.
Inoltre, in queste settimane, si lavorerà anche per organizzare un presidio in piazza, per protestare contro queste discriminazioni.
Infine dai tanti interventi, unanime l’invito, all’unità degli immigrati di tutte le provenienze, per affrontare al meglio, un periodo di una così grave crisi, che per l’immigrato è diventato anche un periodo di persecuzione di vita.
Nessun commento:
Posta un commento