«Questo non è più lavoro. questa è una nuova schiavitù».
Così Mario Del Barba ha spiegato ieri il suo clamoroso gesto: alle 14 si è infatti incatenato ai cancelli della sede amministrativa di Cogeme, a Rovato. Il motivo? Il suo «licenziamento».
Del Barba, 50 anni, era stato assunto per la raccolta dei rifiuti lo scorso 14 aprile tramite un’agenzia interinale; ma il suo contratto, il 31 agosto, non è stato rinnovato. Non perché non vi sia bisogno di manodopera o perché abbia lavorato male. Il motivo, sostiene Del Barba, va ricercato nel suo passato di sindacalista, nell’essersi rifiutato in questi mesi di fare straordinari nell’aver denunciato la riorganizzazione del lavoro.
Situazioni denunciate anche dai Cobas e dalla Cgil.
Per parte sua la società si limitata ricordare Del Barba sia stato assunto «con un contratto interinale giunto a scadenza a fine agosto.
Per queste ragioni non si è in presenza di un licenziamento ma della conclusione di un contratto a termine».
Così Mario Del Barba ha spiegato ieri il suo clamoroso gesto: alle 14 si è infatti incatenato ai cancelli della sede amministrativa di Cogeme, a Rovato. Il motivo? Il suo «licenziamento».
Del Barba, 50 anni, era stato assunto per la raccolta dei rifiuti lo scorso 14 aprile tramite un’agenzia interinale; ma il suo contratto, il 31 agosto, non è stato rinnovato. Non perché non vi sia bisogno di manodopera o perché abbia lavorato male. Il motivo, sostiene Del Barba, va ricercato nel suo passato di sindacalista, nell’essersi rifiutato in questi mesi di fare straordinari nell’aver denunciato la riorganizzazione del lavoro.
Situazioni denunciate anche dai Cobas e dalla Cgil.
Per parte sua la società si limitata ricordare Del Barba sia stato assunto «con un contratto interinale giunto a scadenza a fine agosto.
Per queste ragioni non si è in presenza di un licenziamento ma della conclusione di un contratto a termine».
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