giovedì 16 luglio 2009

Sicurezza per decreto, ma non per tutti.

La criminalità va diminuendo. All’opposto, l’insicurezza delle persone gay, lesbiche e trans è aumentata.

Secondo il rapporto Eurispes – Telefono Azzurro (2008), una vittima di bullismo su cinque è omosessuale.

Talvolta a discriminare è perfino chi dovrebbe garantire la sicurezza, come nel caso della poliziotta lesbica sospesa dal questore di Rovigo. Nel “Decreto sicurezza” vi è forse un atto forte contro questi fenomeni?

Perché non è stata estesa l’applicazione della “legge Mancino” sui reati di odio anche agli atti di violenza omofobica? Intanto la ministra Carfagna cancella dal sito del proprio ministero la discriminazione

delle persone omosessuali e trans e la Commissione ministeriale nata proprio per contrastarle. La maggior parte degli atti di violenza sulle donne e sui minori non avviene in strada ma tra le mura domestiche.

Contro tutto questo le ronde non servono a nulla, mentre servirebbero soldi per campagne mediatiche e formazione culturale. Il “Decreto sicurezza” preferisce invece individuare quale obiettivo principale

la lotta all’immigrazione clandestina, considerando un immigrato senza permesso come un delinquente. Proprio mentre cresce nel Paese la violenza verso “il diverso”? Gruppi di stampo neofascista e neonazista si diffondono ovunque, propagandando i propri valori omofobi e razzisti. Alcuni di questi stanno già arruolando volontari per la sicurezza: speriamo che non saranno accettati nelle nuove ronde.

Il rischio è che il nuovo decreto colpisca soprattutto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

Segretario Arcigay Orlando

Luca Trentini dal IL BRESCIA del 17/07/09

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