lunedì 27 luglio 2009

Condannato il Comune di Ospitaletto per comportamento discriminatorio

Il giudice di Brescia Alessandra Ramon ha giudicato discriminatorio l'operato del Comune di Ospitaletto che ha chiesto a un cittadino immigrato una serie di adempimenti burocratici diversi rispetto a quanto viene solitamente chiesto ai cittadini italiani. Il giudice ha perciò ordinato al Comune stesso di rimuovere le delibere discriminatorie e lo ha condannato alla «rifusione delle spese», 600 euro in diritti e 1.500 euro per onorari. Il giudice ha inoltre ordinato al Comune di iscrivere il cittadino ricorrente all'anagrafe.

La vicenda : Un cittadino liberiano regolarmente soggiornante in Italia dal 2002 con tanto di permesso di protezione sussidiaria (rilasciato in considerazione delle vicende belliche del suo paese) e impiegato come operaio in un'importante azienda metalmeccanica della zona chiede (il 9 gennaio 2009) l'iscrizione all'anagrafe del Comune di Ospitaletto. Tale richiesta gli viene però sospesa (il 16 febbraio 2009) dal Comune in attesa che il cittadino liberiano produca una serie piuttosto lunga di adempimenti burocratici tra cui, oltre alla dichiarazione dei redditi e la certificazione riguardante l'agibilità dell'appartamento, anche la copia in originale, tradotta e legalizzata dall'ambasciata italiana in Liberia, del corrispondente certificato del casellario giudiziale del paese di provenienza. Una richiesta, quest'ultima, non prevista per i cittadini italiani e che l'interessato non avrebbe mai potuto adempiere in quanto impossibilitato a tornare nel suo paese d'origine per motivi di sicurezza personale. Da qui il ricorso presentato dal cittadino liberiano insieme all'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e il sostegno della Cgil (tramite il suo sportello rifugiati) e la conseguente decisione del giudice (depositata il 25 luglio) con la quale il Comune di Ospitaletto viene condannato. la sentenza

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