sabato 28 marzo 2009

L’Europa che vogliamo…

Rifondazione Comunista di Brescia, in una partecipata assemblea pubblica, venerdì 27 marzo, sul tema dell’Europa che vogliamo, contro la crisi dei padroni, lavoro pace ambiente democrazia.
Nell’incontro presentato dal compagno Vanni Botticini consigliere provinciale, sono intervenuti: Vittorio Agnoletto parlamentare Europeo, Riccardo Bellofiore economista, Giancarlo Pagliarini resp. Lavoro Pdci e Ugo Boghetta commissario Federazione di Brescia.
Dagli interventi, è scaturito il bisogno di un’Europa dei diritti delle persone, ora governata da un mercato in crisi, che vuole rifarsi ancora di più sul mondo del lavoro, sui diritti dei lavoratori per risalire la china.
Il mondo imprenditoriale e finanziario europeo, usa le delocalizzazioni, per sfruttare e mettere i lavoratori dei paesi d’Europa contro, una guerra fra poveri.
Agnoletto spiega bene, i danni che in questi anni hanno fatto l’asse popolari/socialisti nel parlamento europeo, con delle direttive contri i più deboli, come: la direttiva Fava, sull’obbligo dei padroni denunciati per sfruttamento di clandestini alle spese di rimpatrio ( quale clandestino denuncerebbe?), oppure della Bolkestein, una forma di Dampi sociale in chiave europea.
Poi c’è anche la Flexicurity, una direttiva tutta socialista, una strategia politica che mira a rendere il mercato del lavoro super flessibile, cercando anche una protezione sociale, soprattutto per i lavoratori più precari.(più flessibili ma poi??)
Serve un progetto politico europeo, un bisogno di una sinistra comunista e anche un sindacato europeo, per lo sviluppo della contrattualità, nell’anticapitalismo, nella lotta di classe.
La crisi è finanziaria, bancaria, reale, di un modello di capitalismo con uno sviluppo di ricchezza che ha spostato il reddito a danno dei lavoratori.
L’Italia sta uscendo dalla crisi in alto a DX, noi dobbiamo lavorare, partendo dai territori fino ad arrivare in Europa, per uscire dalla crisi in basso a SX, in questi anni la Sinistra ma anche nel sindacato si è perso molto nel mondo del lavoro, bisogna lavorare per riconquistare il consenso mettendo proprio il lavoro come nostra priorità politica.
Iniziando proprio dalle manifestazioni nazionali del 28 marzo dei sindacati autonomi e del 4 Aprile della CGIL a Roma, sui diritti, sull’importanza del contratto nazionale, sulla democrazia e su tutto quello che l’accordo della complicità del 22 gennaio vuole togliere.

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