domenica 15 marzo 2009

dibattito pubblico

promosso dal gruppo consiliare del prc-se
dalla opposizione alla legge gelmini al contrasto contro i decreti attuativi
contro la precarizzazione della scuola

partecipano al dibattito:
Giovanna Capelli responsabile nazionale dipartimento scuola prc-se
Santo Gaffurini segretario cgil-scuola di brescia
Ugo Boghetta prc-se brescia

lunedì 16 marzo – ore 20.30
teatro San Carlino in corso Matteotti 6a – Brescia

verrà presentato il "manuale di resistenza" per le scuole della repubblica italiana:
La pesante controriforma della scuola che sta portando avanti il governo ha suscitato l'indignazione di tutti i soggetti presenti nel sistema della formazione, dalle scuole per l'infanzia all'università; docenti, genitori e studenti hanno reagito con determinazione, mettendo in difficolta', per la prima volta, un governo apparentemente inossidabile. Scioperi, manifestazioni, assemblee, raccolte di firme, mobilitazioni di tutti i tipi, insieme ad una grande creatività comunicativa hanno prodotto e mantenuto alta l'attenzione sul gravissimo attacco all'accesso alla conoscenza ed alla ricerca mentre è necessario allargare e qualificare il diritto alla conoscenza che ha bisogno di essere tutelato, a partire dai luoghi della produzione culturale

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ora, in questo paese di riformisti immaginari e di parolai, si sta portando allo sfascio l'unica grande riforma portata a termine. La riforma della scuola materna ed elementare realizzata negli anni 80, che ha determinato e contribuito a far si che il rendimento scolastico dei bambini italiani sia fra i primi cinque al mondo.
Nella riforma Gelmini, per le classi future, tra le altre cose, si dissotterrano alcuni reperti di archeodidattica, come il grembiulino (solo propaganda mediatica perchè nel decreto non vi è traccia) e il 7 in condotta.
Ma è chiaro che la divisa e i voti in pagella sono dei trappoloni, degli effetti speciali per cammuffare il principale obiettivo: ridurre i soldi destinati alla preparazione culturale dei giovani.
E' infatti evidente, che la riforma Gelmini è dettata dal Ministro dell'Economia, che riducendo il bugget crea le premesse perché il diritto allo studio non sia più tale.
Questa controriforma è frutto del nuovo welfare della destra: gli aiuti di stato alle aziende e alle banche fallite, in cambio dei tagli ai servizi essenziali, tali solo per le fasce più povere del paese.
L'ideologia di fondo è un po' questa, dobbiamo pagare le tasse per avere meno scuole ed ospedali, ma garantire utili a Colanino e stipendi da due milioni di euro al mese a dirigenti dell'economia di carta.
C'è un tratto che ha unito negli ultimi mesi e deve ancora unire nelle prossime iniziative, lavoratori, nativi ed immigrati, pensionati, ricercatori, rettori universitari, l'intero mondo della scuola, di quanti vi operano e dei cittadini che ne usufruiscono: è la consapevolezza che è necessario difendere il bene comune, in una riscoperta idea di giustizia e solidarietà.
Partecipiano numerosi alla manifestazione a Milano del 18 marzo e a quella del 4 aprile a Roma.

Ciao Guru