giovedì 26 febbraio 2009

Giorgio Cremaschi: “La legge antisciopero è autentico fascismo”

Il Governo rifiuta di legiferare sulla democrazia sindacale. Respinge l’ipotesi che le lavoratrici e i lavoratori possano decidere sulle piattaforme e sugli accordi con il loro voto e, nello stesso tempo, impone ad essi di non scioperare o di scioperare virtualmente. Come in altri piani il Governo si sta inventando un suo sistema costituzionale che non ha nulla a che vedere con la Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza.
Il diritto allo sciopero è un diritto individuale e già esistono le leggi che lo disciplinano. Trasformarlo in un potere dei sindacati maggioritari, tra l’altro da attuare in forme virtuali, cioè inesistenti, significa semplicemente cancellare tale diritto. Né vale la tesi per cui questa misura eccezionale e antidemocratica avrebbe effetti solo nel settore dei trasporti. E’ evidente, infatti, che i principi che qui vengono affermati, proprio perché affrontano temi di carattere costituzionale, non possono essere ristretti a un solo settore. Il Governo vuole colpire il diritto di sciopero perché sa perfettamente che nei prossimi mesi ci saranno sempre più conflitti sociali dovuti alla crisi e alla sua gestione sbagliata e ingiusta. Limitare la libertà, imporre autoritariamente le decisioni e reprimere il dissenso è una caratteristica tipica dei sistemi antidemocratici e, nella nostra storia, è la caratteristica autentica del fascismo.
Se il Governo andrà avanti su queste misure, occorrerà una risposta politica e sindacale senza precedenti, sia sul piano delle relazioni sociali e sindacali, sia sul piano del ricorso alla magistratura e alla Corte Costituzionale. E’ chiaro che dopo questa scelta, con questo Governo ci può essere solo rottura e conflitto sociale.
Rete28Aprile

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