lunedì 18 luglio 2016

Maurizio Landini a Firenze

foto di Liliana Omegna.
















 


«Il Governo ha già fatto dei disastri consistenti: penso al Jobs act, penso al fatto che i lavoratori oggi sono licenziabili, penso al fatto che oggi ci sono meno tutele e meno ammortizzatori sociali.
Non è che è stato distratto ha scelto di stare dalla parte delle imprese, di stare contro i diritti delle persone che lavorano. Su questo la Cgil ha raccolto migliaia di firme, le ha depositate e già alla primavera del prossimo anno ci saranno i referendum per cancellare le cose sbagliate del Jobs act, cancellare i voucher, cancellare una riforma sbagliata della scuola.
Da questo punto di vista penso che sarebbe molto importante che in questa fase il governo facesse un provvedimento per defiscalizzare gli aumenti del contratto nazionale di lavoro, per permettere in questo modo alle persone di avere un ritorno economico e alle imprese di avere meno costi.
Se non ci sarà una riforma delle pensioni credo che nel mese di settembre il sindacato debba chiamare i lavoratori alla mobilitazione, perché non è più accettabile un sistema di questa natura.
Riformare la Fornero vuol dire abbassare l'età pensionabile, vuol dire ripristinare le pensioni di anzianità, vuol dire pensare anche ai giovani e superare un modello puramente contributivo che non dà fiducia.
Il governo se n’è uscito con un'idea un po' folle: questa idea che anziché abbassare l’età pensionabile e modificare la Fornero, siamo alla follia che un lavoratore che ha già versato per più di 40 anni per andare in pensione, dovrebbe fare un mutuo. Mi sembra un’offesa all’intelligenza delle persone.
In merito al referendum costituzionale mi impegnerò perché prevalga il no e venga respinta questa revisione sbagliata, che non è quella che serve a questo Paese.
Continuo a pensare che il problema del nostro paese non sia cambiare la Costituzione, ma applicarla, cosa che non è stata fatta.
È necessario che la gente torni a essere ascoltata e abbia il diritto di poter parlare. Io faccio un collegamento fra questo referendum, e quelli che ha organizzato la Cgil e che ci saranno nella prossima primavera, e anche i referendum che ci saranno per cambiare la legge sulla scuola.
Penso che i cittadini si debbano riprendere la parola che è stata loro tolta, e rimettere al centro il lavoro oggi vuol dire applicare la nostra Costituzione»

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