mercoledì 3 giugno 2015

Stefana, c´è il sì del Tribunale Caffaro, licenziamenti sospesi

NELLE AZIENDE. Dal palazzo di giustizia emerge il via libera all´apertura del concordato preventivo per la spa di Nave - A Brescia i sindacati bloccano (per il momento) lo sciopero Domani nuovo vertice in Aib «per soluzioni alternative».

Una prima indicazione per l´azienda e i lavoratori. Il Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta della Stefana spa e aperto ufficialmente il concordato preventivo: un percorso - se l´iter si concluderà positivamente - che può diventare in continuità sulla base della proposta irrevocabile avanzata dalla famiglia Ghidini (socio di riferimento della società) finalizzata all´acquisto degli stabilimenti di Ospitaletto e via Brescia a Nave con opportunità iniziali per 339 addetti (in attesa che emergano altre manifestazioni d´interesse); una prospettiva, questa, destinata a concretizzarsi dopo l´omologa della procedura.
GIUDICE DELEGATO è stato nominato Gianluigi Canali, mentre Valerio Galeri è stato confermato commissario giudiziale: un incarico già ricoperto dopo il «sì» dal palazzo di giustizia all´istanza in bianco depositata dalla Stefana. L´adunanza dei creditori è fissata alle 10,30 del 22 settembre: considerati i tempi - secondo alcuni osservatori - la ripresa produttiva potrebbe slittare a fine anno, forse al 2016. Nel frattempo i 620 dipendenti - in quattro fabbriche, comprese pure quelle di via Bologna a Nave e Montirone; sono tutte ferme da prima di Natale 2014 - sono alle prese pure con le incognite connesse al pronunciamento dell´Inps in merito alla seconda tranche di Cig scattata il 30
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marzo scorso; il sindacato, comunque, guarda all´utilizzo della Cigs connessa alla procedura concorsuale. Il piano, in base a quanto emerso, prospetta un attivo realizzabile pari a 160 mln di euro: risorse destinate a coprire, in gran parte le spese di prededuzione e i creditori privilegiati che incidono per l´80% su quanto si conta di incassare; per i chirografari viene previsto il soddisfacimento nella misura del 16% di quanto vantato. Il passivo aggiornato è quantificato in circa 360 mln. Il 12 giugno il «caso-Stefana» sarà al centro del nuovo incontro al ministero dello Sviluppo Economico.
DALL´INCONTRO in Aib, riguardo la vertenza aperta alla Caffaro Brescia dopo i tre licenziamenti su 56 occupati (tra cui due delegati sindacali) ufficializzati dalla società mercoledì scorso, è emersa una «tregua»: l´azienda - come spiegato in una nota di Femca, Filctem e Uiltec - ha sospeso i «tagli», i sindacati (confederali e di categoria) hanno bloccato (per il momento) lo sciopero e le altre iniziative in atto da quasi una settimana. Domani mattina è convocato un nuovo vertice tra le parti, sempre in Associazione industriale bresciana: sarà valutato un piano industriale e organizzativo finalizzato «a trovare soluzioni alternative»

dal BRESCIAOGGI

 

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