Stefana, c´è il sì del Tribunale Caffaro, licenziamenti sospesi
NELLE AZIENDE. Dal palazzo di giustizia emerge il via libera all´apertura del concordato preventivo per la spa di Nave - A Brescia i sindacati bloccano (per il momento) lo sciopero Domani nuovo vertice in Aib «per soluzioni alternative».
Una prima indicazione per l´azienda e i lavoratori. Il Tribunale di
Brescia ha accolto la richiesta della Stefana spa e aperto ufficialmente
il concordato preventivo: un percorso - se l´iter si concluderà
positivamente - che può diventare in continuità sulla base della
proposta irrevocabile avanzata dalla famiglia Ghidini (socio di
riferimento della società) finalizzata all´acquisto degli stabilimenti
di Ospitaletto e via Brescia a Nave con opportunità iniziali per 339
addetti (in attesa che emergano altre manifestazioni d´interesse); una
prospettiva, questa, destinata a concretizzarsi dopo l´omologa della
procedura.
GIUDICE DELEGATO è stato nominato Gianluigi Canali, mentre
Valerio Galeri è stato confermato commissario giudiziale: un incarico
già ricoperto dopo il «sì» dal palazzo di giustizia all´istanza in
bianco depositata dalla Stefana. L´adunanza dei creditori è fissata alle
10,30 del 22 settembre: considerati i tempi - secondo alcuni
osservatori - la ripresa produttiva potrebbe slittare a fine anno, forse
al 2016. Nel frattempo i 620 dipendenti - in quattro fabbriche,
comprese pure quelle di via Bologna a Nave e Montirone; sono tutte ferme
da prima di Natale 2014 - sono alle prese pure con le incognite
connesse al pronunciamento dell´Inps in merito alla seconda tranche di
Cig scattata il 30
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marzo scorso; il sindacato, comunque, guarda
all´utilizzo della Cigs connessa alla procedura concorsuale. Il piano,
in base a quanto emerso, prospetta un attivo realizzabile pari a 160 mln
di euro: risorse destinate a coprire, in gran parte le spese di
prededuzione e i creditori privilegiati che incidono per l´80% su quanto
si conta di incassare; per i chirografari viene previsto il
soddisfacimento nella misura del 16% di quanto vantato. Il passivo
aggiornato è quantificato in circa 360 mln. Il 12 giugno il
«caso-Stefana» sarà al centro del nuovo incontro al ministero dello
Sviluppo Economico.
DALL´INCONTRO in Aib, riguardo la vertenza aperta
alla Caffaro Brescia dopo i tre licenziamenti su 56 occupati (tra cui
due delegati sindacali) ufficializzati dalla società mercoledì scorso, è
emersa una «tregua»: l´azienda - come spiegato in una nota di Femca,
Filctem e Uiltec - ha sospeso i «tagli», i sindacati (confederali e di
categoria) hanno bloccato (per il momento) lo sciopero e le altre
iniziative in atto da quasi una settimana. Domani mattina è convocato un
nuovo vertice tra le parti, sempre in Associazione industriale
bresciana: sarà valutato un piano industriale e organizzativo
finalizzato «a trovare soluzioni alternative»
dal BRESCIAOGGI
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