martedì 26 maggio 2015

Bonifica Caffaro, ma di cosa stiamo parlando?

LA NOTA DI ORIELLA SAVOLDI (CAMERA DEL LAVORO DI BRESCIA)
 Leggiamo dai quotidiani della richiesta formale congiunta di Regione Lombardia e dell'Assessorato all'ambiente del Comune di Brescia al Ministero per ottenere i 40 milioni di euro promessi per il sito Caffaro.
Fin qui nulla da eccepire se non che queste istituzioni ben informate dei rischi per la popolazione,  anziché farsi capofila di iniziative che danno voce alla preoccupazione diffusa aprendo il confronto su quanto è necessario fare in termini di interventi di bonifica e di priorità, persistono in un atteggiamento escludente riservando le decisioni a incontri “tecnici” o improbabili Conferenze di Servizio locali riservate ai livelli istituzionali privando i legittimi portatori di interesse degli spazi previsti per la partecipazione alle decisioni.
Così è avvenuto per l'approvazione del Progetto di Bonifica e analisi del rischio Scuola Deledda-Calvino nel giugno scorso, quando la Conferenza di servizi appositamente convocata ha riservato analisi e decisione a Comune, Provincia, Arpa e Asl, escludendo in quella sede i legittimi portatori di interesse, fra i quali le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei tanti lavoratori e lavoratrici che operano nel sito.

Di quel progetto sappiamo delle gare al massimo ribasso che han favorito contratti per interventi non decollati e delle subentrate decisioni comunicate in assemblee pubbliche informative senza che siano stati forniti ad oggi il Piano sicurezza previsto dalla normativa vigente a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e della popolazione.
Ora, dopo mesi che la CGIL, ma non solo,  chiede l'approntamento del Piano complessivo di messa in sicurezza e bonifica del sin-Caffaro, denunciando ritardi ed inefficienze senza ottenere risposta, apprendiamo dai giornali la destinazione delle risorse richieste al Ministero: 10 milioni per  40 km inquinati di rogge, 13 milioni per la falda, 7 milioni per le aree pubbliche, 4 milioni per le aree private e, infine 6 milioni  per la bonifica e messa in sicurezza delle quattro discariche ( Pianera e Pianerino, Vallosa, e Via Caprera).

Di quali progetti stiamo parlando? In quale Piano complessivo  si collocano? Per quale destinazione d'uso delle diverse aree interessate (visto la novità del Parco nel sito industriale che tradisce i presupposti che hanno accompagnato la formazione della Variante al PGT) ? Perchè escludere i portatori di interesse previsti dalle norme vigenti in materia di Conferenza di Servizi?
A Comune, Provincia, Regione e Ministero,  considerata la gravità della situazione per la quale manca a tutt'oggi il completamento della messa in sicurezza e la maggior parte della bonifica, senza ridurre alcuna complessità,  ma in contrasto alla sottovalutazione e all' inerzia che ancora permangono, CGIL chiede l'avvio di percorsi partecipati nella definizione degli accordi istituzionali e, non ultimo la convocazione della Conferenza di servizi preceduta dalla fruibilità dei progetti affinché i diversi portatori di interesse possano valutare gli interventi e contribuire alla definizione delle decisioni.

Oriella Savoldi
segreteria Camera del Lavoro di Brescia
LA NOTA DI ORIELLA SAVOLDI (CAMERA DEL LAVORO DI BRESCIA)
Bonifica Caffaro, ma di cosa stiamo parlando?

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2015-05-23 Leggiamo dai quotidiani della richiesta formale congiunta di Regione Lombardia e dell'Assessorato all'ambiente del Comune di Brescia al Ministero per ottenere i 40 milioni di euro promessi per il sito Caffaro.
Fin qui nulla da eccepire se non che queste istituzioni ben informate dei rischi per la popolazione,  anziché farsi capofila di iniziative che danno voce alla preoccupazione diffusa aprendo il confronto su quanto è necessario fare in termini di interventi di bonifica e di priorità, persistono in un atteggiamento escludente riservando le decisioni a incontri “tecnici” o improbabili Conferenze di Servizio locali riservate ai livelli istituzionali privando i legittimi portatori di interesse degli spazi previsti per la partecipazione alle decisioni.
Così è avvenuto per l'approvazione del Progetto di Bonifica e analisi del rischio Scuola Deledda-Calvino nel giugno scorso, quando la Conferenza di servizi appositamente convocata ha riservato analisi e decisione a Comune, Provincia, Arpa e Asl, escludendo in quella sede i legittimi portatori di interesse, fra i quali le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei tanti lavoratori e lavoratrici che operano nel sito.

Di quel progetto sappiamo delle gare al massimo ribasso che han favorito contratti per interventi non decollati e delle subentrate decisioni comunicate in assemblee pubbliche informative senza che siano stati forniti ad oggi il Piano sicurezza previsto dalla normativa vigente a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e della popolazione.
Ora, dopo mesi che la CGIL, ma non solo,  chiede l'approntamento del Piano complessivo di messa in sicurezza e bonifica del sin-Caffaro, denunciando ritardi ed inefficienze senza ottenere risposta, apprendiamo dai giornali la destinazione delle risorse richieste al Ministero: 10 milioni per  40 km inquinati di rogge, 13 milioni per la falda, 7 milioni per le aree pubbliche, 4 milioni per le aree private e, infine 6 milioni  per la bonifica e messa in sicurezza delle quattro discariche ( Pianera e Pianerino, Vallosa, e Via Caprera).

Di quali progetti stiamo parlando? In quale Piano complessivo  si collocano? Per quale destinazione d'uso delle diverse aree interessate (visto la novità del Parco nel sito industriale che tradisce i presupposti che hanno accompagnato la formazione della Variante al PGT) ? Perchè escludere i portatori di interesse previsti dalle norme vigenti in materia di Conferenza di Servizi?
A Comune, Provincia, Regione e Ministero,  considerata la gravità della situazione per la quale manca a tutt'oggi il completamento della messa in sicurezza e la maggior parte della bonifica, senza ridurre alcuna complessità,  ma in contrasto alla sottovalutazione e all' inerzia che ancora permangono, CGIL chiede l'avvio di percorsi partecipati nella definizione degli accordi istituzionali e, non ultimo la convocazione della Conferenza di servizi preceduta dalla fruibilità dei progetti affinché i diversi portatori di interesse possano valutare gli interventi e contribuire alla definizione delle decisioni.

Oriella Savoldi
segreteria Camera del Lavoro di Brescia
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LA NOTA DI ORIELLA SAVOLDI (CAMERA DEL LAVORO DI BRESCIA)
Bonifica Caffaro, ma di cosa stiamo parlando?

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2015-05-23 Leggiamo dai quotidiani della richiesta formale congiunta di Regione Lombardia e dell'Assessorato all'ambiente del Comune di Brescia al Ministero per ottenere i 40 milioni di euro promessi per il sito Caffaro.
Fin qui nulla da eccepire se non che queste istituzioni ben informate dei rischi per la popolazione,  anziché farsi capofila di iniziative che danno voce alla preoccupazione diffusa aprendo il confronto su quanto è necessario fare in termini di interventi di bonifica e di priorità, persistono in un atteggiamento escludente riservando le decisioni a incontri “tecnici” o improbabili Conferenze di Servizio locali riservate ai livelli istituzionali privando i legittimi portatori di interesse degli spazi previsti per la partecipazione alle decisioni.
Così è avvenuto per l'approvazione del Progetto di Bonifica e analisi del rischio Scuola Deledda-Calvino nel giugno scorso, quando la Conferenza di servizi appositamente convocata ha riservato analisi e decisione a Comune, Provincia, Arpa e Asl, escludendo in quella sede i legittimi portatori di interesse, fra i quali le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei tanti lavoratori e lavoratrici che operano nel sito.

Di quel progetto sappiamo delle gare al massimo ribasso che han favorito contratti per interventi non decollati e delle subentrate decisioni comunicate in assemblee pubbliche informative senza che siano stati forniti ad oggi il Piano sicurezza previsto dalla normativa vigente a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e della popolazione.
Ora, dopo mesi che la CGIL, ma non solo,  chiede l'approntamento del Piano complessivo di messa in sicurezza e bonifica del sin-Caffaro, denunciando ritardi ed inefficienze senza ottenere risposta, apprendiamo dai giornali la destinazione delle risorse richieste al Ministero: 10 milioni per  40 km inquinati di rogge, 13 milioni per la falda, 7 milioni per le aree pubbliche, 4 milioni per le aree private e, infine 6 milioni  per la bonifica e messa in sicurezza delle quattro discariche ( Pianera e Pianerino, Vallosa, e Via Caprera).

Di quali progetti stiamo parlando? In quale Piano complessivo  si collocano? Per quale destinazione d'uso delle diverse aree interessate (visto la novità del Parco nel sito industriale che tradisce i presupposti che hanno accompagnato la formazione della Variante al PGT) ? Perchè escludere i portatori di interesse previsti dalle norme vigenti in materia di Conferenza di Servizi?
A Comune, Provincia, Regione e Ministero,  considerata la gravità della situazione per la quale manca a tutt'oggi il completamento della messa in sicurezza e la maggior parte della bonifica, senza ridurre alcuna complessità,  ma in contrasto alla sottovalutazione e all' inerzia che ancora permangono, CGIL chiede l'avvio di percorsi partecipati nella definizione degli accordi istituzionali e, non ultimo la convocazione della Conferenza di servizi preceduta dalla fruibilità dei progetti affinché i diversi portatori di interesse possano valutare gli interventi e contribuire alla definizione delle decisioni.

Oriella Savoldi
segreteria Camera del Lavoro di Brescia
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