venerdì 12 settembre 2014

Tasi più cara dell´Imu per una famiglia su due

TASSE. Il Servizio Politiche Territoriali Uil: pronta per 7.000 Comuni, ne mancano meno di 600

Tasi più cara dell´Imu per una famiglia su due

L´aliquota media è del 2,57 per mille, superiore al tetto massimo dell´ordinaria del 2,50. Il 18 ultimo giorno per la pubblicazione

Nessun comune vuole perdere l´appuntamento con il 16 ottobre, data fissata per la riscossione dell´acconto sulla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Manca, infatti, ancora qualche giorno alla scadenza per la pubblicazione delle aliquote sul sito del ministero dell´Economia e delle Finanze, termine previsto per il 18 settembre, eppure sono solo 578 le amministrazioni municipali che non vedono ancora comparire le delibere sul portale dedicato. A fare i conti è il Servizio Politiche Territoriali della Uil, che, stando all´ultimo aggiornamento, registra 7.514 enti già pronti, tra cui quelli che lo erano a fine maggio, su un totale di 8.092. Passando alle percentuali, si tratta del 93% del totale: quindi più di 9 su dieci. E la cifra va continuamente aumentando, al ritmo di 500-600 al giorno, fa sapere il sindacato, che allo stesso tempo denuncia come la Tasi risulti più cara dell´Imu, per più di una “casa” su due.
Secondo la nuova simulazione della Uil, infatti, «su 336 famiglie residenti nelle 84 città capoluogo oggetto del campione, per il 51,8% di esse, la Tasi sarà più pesante di quanto pagato con l´Imu nel 2012». Dai calcoli Uil emerge inoltre come l´aliquota media applicata sia del 2,57 per mille, quindi superiore al tetto massimo di quella ordinaria (pari a 2,50). 
Nonostante ciò, in “soldoni”, il costo medio della Tasi è inferiore a quello della tassa che l´ha preceduta: «211 euro medi a fronte dei 222 pagati con l´Imu nel 2012», rileva l´organizzazione. Ma non per questo il sindacato si dichiara soddisfatto. Anzi, fa notare come lo scarto sia la prova che chi pagava di più ora sborsa un po´ meno, mentre chi era chiamato a una spesa più contenuta, o nulla, adesso deve versare somme più elevate. A riguardo il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, spiega: «per una casa accatastata in A/3 (abitazione di tipo economico) il 61,3% del totale del campione paga una Tasi più pesante», mentre, alzando la categoria, per un appartamento in A/2 (civile) la fetta si assottiglia al 42,3%.
Per i dati definitivi non resta che aspettare giovedì, quando sarà chiusa la lista dei municipi che hanno pubblicato le aliquote, atto necessario ai fini dell´entrata in vigore. Il sindacato, visto l´andamento, prevede che saranno ben pochi a farsi sfuggire l´opportunità. Infatti chi resta fuori non potrà pretendere il pagamento della prima rata al 16 ottobre, ma dovrà attendere il 16 dicembre, quando i contribuenti saranno chiamati a saldare il conto in un´unica soluzione, all´aliquota standard (1 per mille) e senza detrazione. Ormai è certo che la maggioranza dei comuni, tra cui i principali (Roma e Milano in testa) va verso la doppia scadenza (5.336 a ieri): acconto il prossimo mese e saldo a fine anno. Tutto ciò al netto delle amministrazioni che erano già “in regola” a fine maggio e hanno riscosso a giugno la prima rata (2.178). 

dal BRESCIAOGGI

Nessun commento: