Nel nostro paese si registra un’elevatissima
evasione fiscale. Si stima che
ogni anno oltre 180 miliardi d’imposte vengano sottratte alla collettività, praticamente
15 miliardi al mese, soldi, che se recuperati, permetterebbero di ridurre
significativamente le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati in maniera
strutturale.
E’ urgente una restituzione e redistribuzione della ricchezza
con misure immediate e concrete e strutturali, per alimentare la domanda
asfittica e stagnante del mercato. Le ultime stime del tesoro danno un calo
delle entrate tributarie nei primi sette mesi dell’anno in calo dello 0,6 %
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Diventa indispensabile combattere l’elusione fiscale azione
che permette la distorsione della normativa esistente con il solo scopo di
ridurre il carico fiscale un vero furto legalizzato. Inoltre si deve aumentare
la tracciabilità finanziaria, inasprire le sanzioni e prevedere pene certe per
tutte quelle condotte che configurano un reato penale quali ad esempio il falso
in bilancio.
Allentare il patto di stabilità per i comuni in modo
da far partire le opere medio-piccole subito cantierabili.
La mancanza di una politica industriale di investimenti
e di sviluppo, l’accanirsi per l’abolizione dell’art 18, l’aumento della
precarietà nel mondo del lavoro, pensando sia l’unica via d’uscita dalla crisi
è per noi inaccettabile; noi pensiamo si possa e si debba agire facendo leva
partendo dalla green economy dalla sfida energetica, alla riqualificazione del
territorio e dell’ambiente, sull’innovazione la ricerca, sulla formazione,
investire in capitale umano, elementi di crescita nel lungo periodo e che
generano occupazione stabile.
La riforma Fornero ha ridotto in maniera significativa
gli ammortizzatori sociali espellendo dal lavoro migliaia di lavoratori e
lascandone centinaia senza alcuna copertura sociale. La prossima riforma Jobs
Act del Governo Renzi si appresta a modificare il mondo del lavoro e il welfare
senza affrontare alle radici i veri problemi della crisi. Il governo sta
cercando una scorciatoia che mira ad attaccare lo Statuto dei Lavoratori
lasciando gli stessi senza norme di tutela e piegandolo agli interessi
padronali.
Sul versante pensioni il governo rimane sordo, una
riforma che va cambiata come previsto dalle proposte condivise dalla nostra
organizzazione.
Il governo Renzi pensa di scontrarsi con quelli che
lui definisce corpi intermedi di rappresentanza, macchine complesse,
organizzazioni pesanti, che bisogna colpire, indebolire, mettere all’angolo,…
lo accontenteremo.
Questa deriva tesa all’oblio, al non ascolto, alla
dimenticanza della rappresentanza
sociale per i lavoratori e per la CGIL è devastante, ci si appresta ad una
battaglia di sopravvivenza.
Per questo, si deve aprire in ogni fabbrica e piazza
un grande dibattito visto che è in corso un attacco becero e devastante al
mondo del lavoro e alla sua rappresentanza, dove al centro c’è l’ulteriore manomissione
dell’art. 18 .
Questo governo del “fare” impone alla nostra
organizzazione una accelerazione di analisi di proposta e di iniziativa che non
può essere dilazionata nel tempo.
Per cui riteniamo indispensabile che la nostra
organizzazione metta in campo in tempi brevissimi iniziative di lotta e proceda
immediatamente alla programmazione di uno sciopero generale generalizzato che
coniughi e faccia sintesi delle istanze dei lavoratori.
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