martedì 23 settembre 2014

ORDINE DEL GIORNO DEL COMITATO DIRETTIVO FILCTEM CGIL DI BRESCIA DEL 22/09/2014

Nel nostro paese si registra un’elevatissima evasione fiscale. Si stima che ogni anno oltre 180 miliardi d’imposte vengano sottratte alla collettività, praticamente 15 miliardi al mese, soldi, che se recuperati, permetterebbero di ridurre significativamente le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati in maniera strutturale.
E’ urgente una restituzione e redistribuzione della ricchezza con misure immediate e concrete e strutturali, per alimentare la domanda asfittica e stagnante del mercato. Le ultime stime del tesoro danno un calo delle entrate tributarie nei primi sette mesi dell’anno in calo dello 0,6 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Diventa indispensabile combattere l’elusione fiscale azione che permette la distorsione della normativa esistente con il solo scopo di ridurre il carico fiscale un vero furto legalizzato. Inoltre si deve aumentare la tracciabilità finanziaria, inasprire le sanzioni e prevedere pene certe per tutte quelle condotte che configurano un reato penale quali ad esempio il falso in bilancio.
Allentare il patto di stabilità per i comuni in modo da far partire le opere medio-piccole subito cantierabili.
La mancanza di una politica industriale di investimenti e di sviluppo, l’accanirsi per l’abolizione dell’art 18, l’aumento della precarietà nel mondo del lavoro, pensando sia l’unica via d’uscita dalla crisi è per noi inaccettabile; noi pensiamo si possa e si debba agire facendo leva partendo dalla green economy dalla sfida energetica, alla riqualificazione del territorio e dell’ambiente, sull’innovazione la ricerca, sulla formazione, investire in capitale umano, elementi di crescita nel lungo periodo e che generano occupazione stabile.
La riforma Fornero ha ridotto in maniera significativa gli ammortizzatori sociali espellendo dal lavoro migliaia di lavoratori e lascandone centinaia senza alcuna copertura sociale. La prossima riforma Jobs Act del Governo Renzi si appresta a modificare il mondo del lavoro e il welfare senza affrontare alle radici i veri problemi della crisi. Il governo sta cercando una scorciatoia che mira ad attaccare lo Statuto dei Lavoratori lasciando gli stessi senza norme di tutela e piegandolo agli interessi padronali.
Sul versante pensioni il governo rimane sordo, una riforma che va cambiata come previsto dalle proposte condivise dalla nostra organizzazione.
Il governo Renzi pensa di scontrarsi con quelli che lui definisce corpi intermedi di rappresentanza, macchine complesse, organizzazioni pesanti, che bisogna colpire, indebolire, mettere all’angolo,… lo accontenteremo.
Questa deriva tesa all’oblio, al non ascolto, alla dimenticanza  della rappresentanza sociale per i lavoratori e per la CGIL è devastante, ci si appresta ad una battaglia di sopravvivenza.
Per questo, si deve aprire in ogni fabbrica e piazza un grande dibattito visto che è in corso un attacco becero e devastante al mondo del lavoro e alla sua rappresentanza, dove al centro c’è l’ulteriore manomissione dell’art. 18 .
Questo governo del “fare” impone alla nostra organizzazione una accelerazione di analisi di proposta e di iniziativa che non può essere dilazionata nel tempo.
Per cui riteniamo indispensabile che la nostra organizzazione metta in campo in tempi brevissimi iniziative di lotta e proceda immediatamente alla programmazione di uno sciopero generale generalizzato che coniughi e faccia sintesi delle istanze dei lavoratori.


Approvato all’unanimità.

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