mercoledì 6 agosto 2014

Sessantacinquesimo anniversario di Hiroshima e Nagasaki

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Tokio. 6 agosto 1945, 8:15 del mattino: la bomba atomica Little Boy viene lanciata dal bombardiere pesante B 29 Enola Gay dell’USAF sulla città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, alle 11:02, era il turno di Nagasaki con l’ordigno Fat Man, sganciato dal B 29Bockscar.

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Il 6 agosto 2010, a sessantacinque anni di distanza dal terribile avvenimento, oltre 55.000 persone hanno preso parte alla cerimonia di commemorazione presso il Memorial Park di Hiroshima in presenza, per la prima volta, di una personalità degli Stati Uniti D’America, l’ambasciatore John Roos, e del segretario generale dell’Onu, Ban KiMoon.
Hanno partecipato alla cerimonia anche il premier nipponico Naoto Kan e diplomatici di ben 74 paesi, altro record che ha caratterizzato la manifestazione.
Oggi, dopo la ricostruzione, Hiroshima è tornata un attivo centro commerciale e porto peschereccio (alghe commestibili, ostriche) con industrie tessili, meccaniche e alimentari, nonché simbolo di pace con la presenza del  Memoriale della pace, detto anche Cupola della bomba atomica, sito appartenente dal 1996 alla lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Nagasaki è invece uno dei porti naturali più belli del paese e capoluogo della prefettura omonima. Oltre a impianti per l’estrazione del carbone e per la produzione di apparecchiature elettriche, sono presenti anche cantieri navali e stabilimenti metallurgici.
La vita continua, ma l’umanità intera deve avere fatto esperienza di questa tragedia, perché non debba più ripetersi.
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