La storia felice dell'Alter Bar, esperimento gardesano che coinvolge ragazzi affetti da disabilità e prova ad inserirli nel mondo del lavoro. Alla Fondazione Cominelli l'impegno dell'associazione AMA: "Siamo tutti speciali"
Soli siamo Parole, insieme siamo Poesia.
Poche lettere, messe in fila una dietro l’altra, ma che se lette e
rilette guadagnano un significato straordinario. All’Alter Bar di San
Felice del Benaco, alla Fondazione Cominelli si narra e si vive una
storia che è straordinaria, già in partenza, ancor più in arrivo.
La storia di un gruppo di ragazzi che in molti si ostinano a chiamare “anormali”, e che invece sono più normali di tutti. Affetti da disabilità, chiaro, ma capaci di mettersi a far sul serio, anche quando c’è da prendere un’ordinazione, da ‘sbarazzare’ un tavolo, da 'impiattare' e da servire.
Un progetto semplice ma, appunto, sociale. Offrire un’opportunità lavorativa ad adolescenti e adulti con diversamente abili: “La possibilità di poter gestire – spiega Barbara Zerneri, presidente dell’associazione AMA Brescia – permette di creare uno spazio formativo e occupazionale per i ragazzi stessi. L’estate per i ragazzi con disabilità è spesso un periodo vuoto e privo di attività. La sperimentazione di semplici mansioni, adeguate alle abilità di ogni partecipante, permette invece ai ragazzi l’acquisizione di competenze e strumenti spendibili per la loro quotidianità”.
A essere in zona, tanto vale passare. Magari un cappuccino,
magari un bianco con due patatine. Tanto il locale chiude il 2
settembre: giusto in tempo, per salutare l’estate.La storia di un gruppo di ragazzi che in molti si ostinano a chiamare “anormali”, e che invece sono più normali di tutti. Affetti da disabilità, chiaro, ma capaci di mettersi a far sul serio, anche quando c’è da prendere un’ordinazione, da ‘sbarazzare’ un tavolo, da 'impiattare' e da servire.
Un progetto semplice ma, appunto, sociale. Offrire un’opportunità lavorativa ad adolescenti e adulti con diversamente abili: “La possibilità di poter gestire – spiega Barbara Zerneri, presidente dell’associazione AMA Brescia – permette di creare uno spazio formativo e occupazionale per i ragazzi stessi. L’estate per i ragazzi con disabilità è spesso un periodo vuoto e privo di attività. La sperimentazione di semplici mansioni, adeguate alle abilità di ogni partecipante, permette invece ai ragazzi l’acquisizione di competenze e strumenti spendibili per la loro quotidianità”.
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