Arriva l’ennesima stangata per le
famiglie italiane. È quella della scuola, in particolare per il caro
libri. Secondo le prime rilevazioni del Codacons, infatti, mentre
l'aumento del corredo scolastico si attesta al 3,5%, la spesa media di
una famiglia italiana per l'acquisto dei libri sale del 5%, oltre 3
volte quanto previsto dai tetti del ministero dell'Istruzione che,
ritenendo "di dover salvaguardare i diritti patrimoniali dell'autore e
dell'editore", invece degli stipendi dei dipendenti statali che non sono
più indicizzati da oltre 3 anni, ha pensato bene di incrementare "i
prezzi di copertina in misura pari al tasso di inflazione programmata",
ossia dell'1,5%.
Anche se l'aumento del 5% stimato dal Codacons si riferisce non al
prezzo di copertina del singolo libro ma all'aumento di spesa di una
famiglia che comprende i libri obbligatori, quelli consigliati (che
dovrebbero essere senza vincolo di acquisto, ma che poi facoltativi non
lo sono affatto) ed i vocabolari, si tratta comunque di una variazione
superiore a 3 volte quella prevista dal ministero, che, non a caso,
mettendo le mani avanti, prudenzialmente ammetteva, nella Nota del 25
gennaio 2013, che, "ad ogni buon conto (…) i tetti di spesa dovrebbero
subire solo aumenti contenuti entro il tasso di inflazione", dove il
condizionale non fu mai così opportuno.
Ma il vero problema è il rischio stangata atteso a partire dal 1°
settembre 2013, dato che hanno pensato bene, con la legge n. 221/2012,
di eliminare l'unica cosa positiva di questi ultimi anni, ossia
l'articolo 5 del decreto-legge n. 137/2008, convertito dalla Legge n.
169/2008, che obbligava le scuole ad adottare solo libri per i quali gli
editori si erano impegnati a mantenere invariato il contenuto per un
quinquennio.
Anche il tira e molla del ministero sul digitale rischia di avere
effetti nefasti sulle tasche delle famiglie italiane. Lo scorso anno,
infatti, era entrato in vigore il divieto di utilizzare testi
esclusivamente a stampa, determinando una stangata aggiuntiva per le
famiglie di 80 euro per l'acquisto dei libri, sia perché i libri
multimediali avevano mandato in soffitta i libri usati, le vecchie
edizioni, il passaggio dei libri dal figlio maggiore al minore, sia
perché non tutte le case editrici si erano adattate alle nuove regole,
costringendo gli insegnanti a cambiare libri, vanificando in tal modo il
blocco. Una volta fatta la frittata, però, per certi versi inevitabile,
anche se non per la tempistica, è assurdo provare a rimettere l'uovo
nel guscio. Il ministero, invece, ci ha provato, togliendo per
quest'anno l'obbligo del digitale (o del formato misto) ormai in vigore e
reintroducendolo per l'anno scolastico 2014/2015, un vero pasticcio,
che rischia di determinare stangate multiple invece di una sola, ormai
superata. Un regalo alla lobby degli editori che rischia di causare per
l'anno scolastico 2014/2015 una vera e propria scoppola per le famiglie.
http://www.sestopotere.com
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