giovedì 18 luglio 2013

“Mi vergogno di stare nel Pd”, la presidente Valentina Sanna lascia il partito

Proseguirà nell'impegno politico, “con rinnovata passione e determinazione”, non dentro il Partito democratico che lascia perché non si riconosce “affatto in chi lo governa realmente a livello nazionale e regionale” 
 
Proseguirà nell'impegno politico, "con rinnovata passione e determinazione", non dentro il Pd che lascia perché non si riconosce "affatto in chi lo governa realmente a livello nazionale e regionale, ma seguendo "una strada più coerente" con il suo sentire. Sono queste le parole usate dalla presidente dimissionaria dell'assemblea del Pd sardo, Valentina Sanna, che oggi ha annunciato di volere lasciare il partito, dove oggi dice di provare "vergogna". (Leggi la lettera)
"Quello che provo oggi è un sentimento nuovo che non trova più una giustificazione proporzionata al danno morale che il Pd - spiega Sanna, sino a qualche tempo fa vicino all'area di Paolo Fadda – sta infliggendo ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti, a me". Poi critica i parlamentari che non hanno dissentito sul mancato ridimensionamento dell'acquisto degli F35, chiede la cancellazione del Porcellum e che vengano sciolte le Camere, per ritrovare quella "credibilità che è andata perduta", e attacca Letta e Epifani che non hanno promosso il voto sull'ineleggibilità di Berlusconi, "dopo la condanna a 7 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici".
Parlando della situazione del partito in Sardegna, l'ex presidente del Pd isolano sottolinea che "il tema del ricambio della classe politica è cruciale e non più rinviabile. Ma non servono un semplice rinnovamento generazionale, o un congresso guidato dai soliti, intramontabili capicorrente. Serve una svolta culturale, un affrancamento dal potere del capo locale".
Infine un accenno alle primarie in vista delle regionali del 2014: "possono essere, se le lasciamo aperte alla partecipazione di tutti - conclude - una straordinaria occasione di rilancio, non solo per chi ne avrà in capo la leadership ma per tutto il centrosinistra".
 
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