sabato 1 giugno 2013

I «piccoli» in stand by: equidistanza o... lago

«ZERO VIRGOLA». Bertocchi, Giacopini, Penocchio, Prandini e Seniga

Forza Nuova per il non voto Brescia per le donne rinvia Brescia solidale e libertaria e Italia Nuova alla finestra

Il ballottaggio si avvicina e intorno a Emilio Del Bono e ad Adriano Paroli il cerchio si chiude. Senza, però, alcun esplicito «endorsement» da parte degli altri candidati sindaco che, ad oggi, sembrano preferire la via del non condizionamento dei propri elettori. Mentre Laura Castelletti tiene tutti con il fiato sospeso e dopo che la grillina Laura Gamba e il civico Francesco Onofri hanno esplicitamente dichiarato che non faranno apparentamenti, restano in gioco i voti dei candidati «zero virgola», i meno premiati al primo turno: Giovanna Giacopini di Brescia Solidale e Libertaria, Fiorenzo Bertocchi di Rifondazione Comunista, Anna Seniga di Donne per Brescia, Tony Penocchio di Forza Nuova ed Alberto Prandini di Italia Nuova. Le posizioni sono diverse, ma hanno un comune denominatore: la volontà di non schierarsi - almeno apertamente - a favore dell´uno o dell´altro candidato.
«Se ci sarà il sole andremo tutti al lago» annuncia con sarcasmo il candidato di Forza Nuova. « Non ci piace nessuno dei candidati che riteniamo molto simili tra loro e decisamente poco convincenti», spiega prima di sottolineare che ai suoi non darà alcuna indicazione di voto, lasciando intendere che verrà privilegiata la strada dell´astensione.
NESSUNA INDICAZIONE di voto (ma neppure un qualche invito all´astensione) arriverà da Giovanna Giacopini di Brescia Solidale e Libertaria, che però tiene a sottolineare che se uno o l´altro dei due candidati al ballottaggio vorranno prendere spunto dal programma della lista ne sarebbe felice. Stesso non-endorsement per il candidato di Italia Nuova, il 27enne Alberto Prandini: «Invitiamo gli elettori a recarsi alle urne. ma senza dare indicazioni su chi privilegiare», tira corto il giovane laureato in Biotecnologie Mediche che definisce entrambi gli attendenti alla poltrona di primo cittadino «espressione delle vecchie ideologie politiche» e pertanto «in controtendenza con l´esigenza di rinnovamento palesata dal Paese».
GLI UNICI a sbilanciarsi un po´ sono il leader di Rifondazione Fiorenzo Bertocchi e la candidata della civica «rosa» Donne per Brescia Anna Seniga. Il primo invita i suoi a votare «secondo coscienza», ma precisa: «Anche se nessuna delle due proposte politiche convince pienamente, essendo dichiaratamente antifascista Rifondazione non sosterrà certo il centrodestra con il rischio di ritrovarsi persone come Mario Labolani di nuovo in consiglio». La seconda, che all´indomani del voto aveva ipotizzato un sostegno a Del Bono da parte dei propri elettori, pur senza invitare esplicitamente i suoi elettori a votare il candidato del centrosinistra, sottolinea la sua «distanza» dall´esperienza amministrativa della Giunta Paroli.
 
dal BresciaOggi

 

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