Solo l'1,5% contro una inflazione più che doppia
ROMA - L'Istat rende noti i dati
sull'aumento degli stipendi. Che nel 2012 sono rimasti praticamente al palo,
con un aumento medio dell'1,5%, nel corso del 2012, rispetto all'anno
precedente. Si tratta del peggior dato mai registrato dal 1983. Un aumento che
deriva da un aumento nulla nel settore pubblico, dove le leggi approvate da
Tremonti bloccano gli aumenti salariali fino al 2014 e un aumento del 2,2% del
settore
privato.
Da notare che nel 2012 il dato dell'inflazione è pari a più del 3% e il cosiddetto "carrello della spesa" (cioè l'insieme dei prodotti acquistati con maggiore frequenza) è salito di oltre il 4%. Questi dati danno la misura di come, di fatto, i salari abbiano ancora perso potere di acquisto.
Tra i privati, i maggiori aumenti si sono avuti nel settore alimentari, bevande e tabacco (+3,6%); i peggiori quelli nel settore telecomunicazioni, con un aumento nullo.
Resta poi aperto il discorso dei mancati rinnovi contrattuali. Ormai rinnovare un contratto di settore porta via in media tre anni (e si tratta di contratti della durata di due anni, ndr) e oltre il 28% dei dipendenti del settore privato e il 6,4% dei dipendenti pubblici è al momento senza contratto.
privato.Da notare che nel 2012 il dato dell'inflazione è pari a più del 3% e il cosiddetto "carrello della spesa" (cioè l'insieme dei prodotti acquistati con maggiore frequenza) è salito di oltre il 4%. Questi dati danno la misura di come, di fatto, i salari abbiano ancora perso potere di acquisto.
Tra i privati, i maggiori aumenti si sono avuti nel settore alimentari, bevande e tabacco (+3,6%); i peggiori quelli nel settore telecomunicazioni, con un aumento nullo.
Resta poi aperto il discorso dei mancati rinnovi contrattuali. Ormai rinnovare un contratto di settore porta via in media tre anni (e si tratta di contratti della durata di due anni, ndr) e oltre il 28% dei dipendenti del settore privato e il 6,4% dei dipendenti pubblici è al momento senza contratto.
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