ngroia tornerà a ore dal Guatemala, poi sarà pronto a
definire le liste, le strategie e soprattutto i programmi. Sarà proprio
lui a valutare personalmente i candidati valutando la lo loro storia di
impegno civile.
Antonio Ingroia al momento si trova in Guatemala, ma già domenica
tornerà in Italia, pronto a entrare a pieno nella nuova avventura della
lista “Rivoluzione Civile”. Un compito difficile quello che ha deciso di
sobbarcarsi l’ex pm palermitano, un compito però alla portata dato che
il movimento è appena nato e la campagna elettorale non è ancora
ufficialmente cominciata. A giorni Ingroia avrà a disposizione anche una
sede ufficiale proprio nel centro di Roma, e tutto sarà pronto per
cominciare ufficialmente. Intanto però quelli della lista Rivoluzione
Civile, gli attivisti e i militanti sono ottimisti, contenti degli oltre
25.000 contatti sul web negli ultimi due giorni, segno che l’avventura
politica di Ingroia piace, e c’è voglia di partecipare. I nomi dei
possibili candidati però cominciano già a circolare; ovviamente Ingroia
sarà capolista in tutte le circoscrizioni, con il 60-70% dei posti in
lista che sarà riservato alla società civile e ai movimenti. Il restante
verrà diviso tra Idv, Comunisti Italiani, Rifondazione, e Verdi. Infine
sarà proprio l’ex pm a scegliere personalmente i candidati, valutando
la loro storia di impegno civile. E proprio dal fronte delle
candidature ci sono le prime novità, da Ilaria Cucchi, la sorella di
Stefano, il ragazzo morto per via dei maltrattamenti il 29 ottobre 2009,
fino a Franco La Torre, figlio di Pio, Gabriella Stramacconi, la
direttrice di Libera, e Flavio Lotti. Ci metteranno probabilmente la
faccia però altri personaggi come Antonio Di Luca, operario della Fiat
di Pomigliano D’Arco, e il giornalista d’inchiesta Sandro Ruotolo. “Qui
vogliamo puntare su personalità che in questi anni si sono impegnate
nella lotta alla ’ndrangheta e alle sue commistioni con la politica e
sui sindaci che hanno dimostrato che si può governare senza sporcarsi le
mani con gli affari e i boss”, ha spiegato lo staff della
Rivoluzione Civile al Fatto Quotidiano. Insomma quella della lista di
Ingroia sembra davvero una delle novità della sinistra italiana, e se
Antonio Di Pietro sembra un pesce fuor d’acqua, è anche vero che il
leader dell’Idv non avrà più alcun ruolo di rilievo all’interno della
costituenda coalizione. E si pensa anche al programma, un programma
connotato a sinistra in un certo modo vista la presenza in lista dei
comunisti e che metterà al centro anche il lavoro e la lotta alla
precarietà. Ma non è finita qui, Rivoluzione Civile lavorerà anche per
togliere le oltre 94.000 auto bli e i 7.000 consigli di amministrazione
inutili, per sciogliere le Provincie e dire “no” agli aerei F35 e ai 47
miliardi imposti dal Fiscal Compact che, tradotti, significheranno la
fine dello stato sociale in Italia.
http://tribunodelpopolo.com
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