venerdì 21 dicembre 2012

Ingroia: "Io ci sto se voi ci state. Facciamo una rivoluzione civile". Presenti Di Pietro, Diliberto e Ferrero

Chi si aspettava altro è rimasto sicuramente deluso. Ma si sapeva che l'assemblea di oggi al teatro Capranica serviva solo a sciogliere la riserva sulla candidatura di Antonio Ingroia. "Se ci siete tutti, se ci siamo, anche quelli della società civile, io sono disponibile a candidarmi in un movimento unitario". Così il magistrato dal palco che esordisce con una copia della Costituzione in mano. La platea applaude e ascolta il programma di questo polo, che "non è terzo nè quarto, ma l'unico polo di un governo di alternativa". Giustizia, welfare, lavoro, economia i temi trattati da Ingroia, che vuole una "rivoluzione civile" contro il berlusconismo e il montismo. Ingroia invita Antonio Di Pietro (Idv), Olivero Diliberto (Pdci), Paolo Ferrero (Prc), Angelo Bonelli (Verdi) a fare "un passo indietro per far fare un passo avanti alla società civile", ma specifica che ciò "non significa sparire, perché vi vogliamo con noi nella battaglia", piuttosto abbandonare i vecchi modi di fare politica a partire dalla scelta dei candidati. Perché il 'nuovo polo' non deve essere "un collage, un'accozzaglia di colori, un arcobaleno, ma una nuova identità che nasce e che dobbiamo portare a sintesi unitaria". Solo "se riusciamo a realizzare tutto questo, sono disponibile a candidarmi per portare questa battaglia avanti anche in parlamento".
Ingroia prova a lanciare un ultimo appello a Bersani: "Da questa assemblea di oggi io chiedo un confronto con il segretario del Pd Bersani e chiedo un confronto senza pregiudizi. Lo chiedo perché conosco molte personalità del Pd che hanno le mie idee. E lo faccio con l'orgoglio della nostra autonomia come polo politico in costruzione". Ci prova, ma sa bene che Bersani guarda al centro e ha un programma di governo in piena continuità con l'agenda Monti. Dunque, pare essere più un gesto di cortesia prima della sfida elettorale. Più serio invece l'invito a Grillo: "Non mi sottrarrei a un confronto con il movimento Cinque Stelle. Conosco Beppe Grillo da anni, l'ho apprezzato per alcune sue battaglie prima che intraprendesse attività politica". Non ne condivide il linguaggio troppo "arrabbiato" ma avverte che demonizzare i Cinque Stelle è "sbagliato" perché i suoi elettori sono "indignati con l'Italia delle mafie e delle cricche".
"Noi dobbiamo osare, e per osare ci vuole una rivoluzione pacifica, civile, della società civile io ci sto mi metto a disposizione di questo progetto nel modo in cui voi riterrete più opportuno - aggiunge Ingroia -, io ci metto la faccia, lo so che è difficile ma se continuiamo ad aspettare vedremo passare il cadavere dell'Italia, perchè l'Italia sta morendo". 
L'ex pm invita personalità delle associazioni e del sindacato a fare un passo avanti insieme a lui: "Abbiamo bisogno di associazioni, sindacati dei cittadini, di partigiani della costituzione. Il primo a cui mi rivolgo è Maurizio Landini. E con lui Salvatore Borsellino, don Luigi Ciotti, le donne di 'Se non ora quando', Michele Santoro, Sandro Ruotolo. Non è un invito a candidarsi, l'invito ad accompagnarci al nostro fianco".
 
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