Chi
si aspettava altro è rimasto sicuramente deluso. Ma si sapeva che
l'assemblea di oggi al teatro Capranica serviva solo a sciogliere la
riserva sulla candidatura di Antonio Ingroia. "Se ci siete tutti, se ci
siamo, anche quelli della società civile, io sono disponibile a
candidarmi in un movimento unitario". Così il magistrato dal palco che
esordisce con una copia della Costituzione in mano. La platea applaude e
ascolta il programma
di questo polo, che "non è terzo nè quarto, ma l'unico polo di un
governo di alternativa". Giustizia, welfare, lavoro, economia i temi
trattati da Ingroia, che vuole una "rivoluzione civile" contro il
berlusconismo e il montismo. Ingroia invita Antonio Di Pietro (Idv),
Olivero Diliberto (Pdci), Paolo Ferrero (Prc), Angelo Bonelli (Verdi) a
fare "un passo indietro per far fare un passo avanti alla società
civile", ma specifica che ciò "non significa sparire, perché vi vogliamo
con noi nella battaglia", piuttosto abbandonare i vecchi modi di fare
politica a partire dalla scelta dei candidati. Perché il 'nuovo polo'
non deve essere "un collage, un'accozzaglia di colori, un arcobaleno, ma
una nuova identità che nasce e che dobbiamo portare a sintesi
unitaria". Solo "se riusciamo a realizzare tutto questo, sono
disponibile a candidarmi per portare questa battaglia avanti anche in
parlamento".
Ingroia prova a lanciare un ultimo appello a Bersani: "Da questa
assemblea di oggi io chiedo un confronto con il segretario del Pd
Bersani e chiedo un confronto senza pregiudizi. Lo chiedo perché conosco
molte personalità del Pd che hanno le mie idee. E lo faccio con
l'orgoglio della nostra autonomia come polo politico in costruzione". Ci
prova, ma sa bene che Bersani guarda al centro e ha un programma di
governo in piena continuità con l'agenda Monti. Dunque, pare essere più
un gesto di cortesia prima della sfida elettorale. Più serio invece
l'invito a Grillo: "Non mi sottrarrei a un confronto con il movimento
Cinque Stelle. Conosco Beppe Grillo da anni, l'ho apprezzato per alcune
sue battaglie prima che intraprendesse attività
politica". Non ne condivide il linguaggio troppo "arrabbiato" ma
avverte che demonizzare i Cinque Stelle è "sbagliato" perché i suoi
elettori sono "indignati con l'Italia delle mafie e delle cricche".
"Noi dobbiamo osare, e per osare ci vuole una rivoluzione pacifica,
civile, della società civile io ci sto mi metto a disposizione di questo
progetto nel modo in cui voi riterrete più opportuno - aggiunge
Ingroia -, io ci metto la faccia, lo so che è difficile ma se
continuiamo ad aspettare vedremo passare il cadavere dell'Italia, perchè
l'Italia sta morendo".
L'ex pm invita personalità delle associazioni e del sindacato a fare
un passo avanti insieme a lui: "Abbiamo bisogno di associazioni,
sindacati dei cittadini, di partigiani della costituzione. Il primo a
cui mi rivolgo è Maurizio Landini. E con lui Salvatore Borsellino, don
Luigi Ciotti, le donne di 'Se non ora quando', Michele Santoro, Sandro
Ruotolo. Non è un invito a candidarsi, l'invito ad accompagnarci al
nostro fianco".
http://www.controlacrisi.org
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