SINDACATO E FUTURO. In città l´Attivo dei delegati per i 120 anni della Cgil. Il leader Fiom rilancia per i metalmeccanici
«Lavoratori e imprese non hanno bisogno di accordi separati Gestiamo il dissenso senza fratture cercando una nuova spinta unitaria»
Non è la Fiom
«del no, ma della proposta». Il segretario generale, Maurizio Landini, ha
scelto Brescia per rilanciare e rafforzare l´appello a Federmeccanica, Fim e
Uilm - delineato nel Comitato centrale - finalizzato «a superare le divisioni e
ricostruire un unico contratto nazionale di categoria». Ma anche per rinnovare
il pressing sulla Cgil per arrivare allo sciopero generale contro le politiche
del Governo «che, per uscire dalla crisi, si serve della stessa ricetta che
alla crisi ha portato».
L´OCCASIONE gli è stata offerta dall´Attivo dei delegati, in San Barnaba per discutere sul tema «Il futuro del sindacato», inserito nell´ambito delle celebrazioni per il 120° della Camera del Lavoro territoriale. Guardando al rinnovo dell´intesa dei metalmeccanici, Landini ha evidenziato l´invito - contenuto nella lettera inviata alle altre tre parti - a «non procedere sulla strada degli accordi separati, perché non è di questo che lavoratori e imprese hanno bisogno. Stringiamo un patto straordinario per il lavoro e l´emergenza sino al termine del 2013 - ha detto -: gestiamo il dissenso senza fratture, cercando una nuova spinta unitaria per la defiscalizzazione di quote salariali, una rimodulazione degli orari a favore dell´occupazione, un programma di formazione, l´utilizzo del fondo pensione in processi di investimento e di innovazione. E applichiamo le nuove regole sulla rappresentanza». Riferendosi a Fim e Uilm, in particolare, Landini è tornato a interrogarsi su come possano pensare di «escludere la Fiom», che organizza il 20% della categoria, «assegnandosi un premio di minoranza». Quindi ha bocciato la piattaforma messa a punto, «che contiene punti inaccettabili». Riguardo alla Fiat ha ribadito la necessità che il Governo, entro ottobre, convochi il gruppo, «pretenda un piano industriale e ottenga risposte sul destino dell´auto in Italia».
AL CENTRO dei lavori molti altri temi, che hanno trovato voce negli interventi dei delegati delle diverse categorie; i relatori si sono interrogati sulle prospettive del sindacato, coordinati da Rinaldo Gianola, vice direttore del «L´Unità». Nella sua introduzione Damiano Galletti, leader della Cgil di Brescia, ha rivendicato l´impegno a tutto tondo dell´organizzazione di via Folonari sulla qualità della vita, «elemento integrante nel
vissuto di un
sindacato del sociale, antidoto alle solitudini». Uno sforzo sempre dalla parte
dei lavoratori: «meglio sbagliare con loro, che avere ragione ma essendo
contro», ha aggiunto. In provincia le energie sono state concentrate, tra
l´altro, su Pgt, aggressione al suolo e all´ambiente, delibere discriminatorie,
diritti negati e consumi. «Ci siamo battuti e ci batteremo per la democrazia
dentro e fuori le aziende e, in occasione della prossima tornata elettorale,
ricorderemo ai partiti che i diritti degli occupati hanno un peso anche nelle
urne». Galletti, infine, non ha risparmiato una «frecciata» al maggiore partito
di centrosinistra, «che organizza le sue feste, senza invitare i rappresentanti
della Fiom ritenendolo poco opportuno».
SU LINEA di apertura ai problemi dell´intera società si è mosso l´intervento di Aldo Bonomi, direttore del consorzio Aaster. «La crisi non è solo operaia - ha detto -: bisogna guardare non solo alle fabbriche, ma al contesto generale rapportandosi con tutto quanto è resistenza, senza radicalismo ma con un riformismo compatibile». Carlo Galli, ordinario di Storia delle dottrine politiche all´università di Bologna, ha sollecitato organizzazioni di rappresentanza del lavoro, e la sinistra «se vorrà battere un colpo», a lottare per l´uscita da
una situazione «divenuta insostenibile, persino per la
produzione di profitto». È impensabile che «il sindacato sia in azienda come un
ospite accettato solo se il padrone lo consente». Marco Revelli, ordinario di
Scienza dell´amministrazione all´Università del Piemonte orientale, ha puntato
l´attenzione sull´importanza di tutelare gli addetti, «gli unici a pagare la
recessione, gli unici su cui si continuano a riversare i sacrifici».
PRIMA dell´Attivo, in vicolo delle Galline (nei pressi di piazza Tebaldo Brusato), Damiano Galletti e i componenti della segreteria della Cgil di Brescia (Silvia Spera, Pierluigi Cetti, Oliviero Girelli e Luciano Pedrazzani) hanno animato la cerimonia commemorativa davanti alla prima sede della Camera del Lavoro in città.
L´OCCASIONE gli è stata offerta dall´Attivo dei delegati, in San Barnaba per discutere sul tema «Il futuro del sindacato», inserito nell´ambito delle celebrazioni per il 120° della Camera del Lavoro territoriale. Guardando al rinnovo dell´intesa dei metalmeccanici, Landini ha evidenziato l´invito - contenuto nella lettera inviata alle altre tre parti - a «non procedere sulla strada degli accordi separati, perché non è di questo che lavoratori e imprese hanno bisogno. Stringiamo un patto straordinario per il lavoro e l´emergenza sino al termine del 2013 - ha detto -: gestiamo il dissenso senza fratture, cercando una nuova spinta unitaria per la defiscalizzazione di quote salariali, una rimodulazione degli orari a favore dell´occupazione, un programma di formazione, l´utilizzo del fondo pensione in processi di investimento e di innovazione. E applichiamo le nuove regole sulla rappresentanza». Riferendosi a Fim e Uilm, in particolare, Landini è tornato a interrogarsi su come possano pensare di «escludere la Fiom», che organizza il 20% della categoria, «assegnandosi un premio di minoranza». Quindi ha bocciato la piattaforma messa a punto, «che contiene punti inaccettabili». Riguardo alla Fiat ha ribadito la necessità che il Governo, entro ottobre, convochi il gruppo, «pretenda un piano industriale e ottenga risposte sul destino dell´auto in Italia».
AL CENTRO dei lavori molti altri temi, che hanno trovato voce negli interventi dei delegati delle diverse categorie; i relatori si sono interrogati sulle prospettive del sindacato, coordinati da Rinaldo Gianola, vice direttore del «L´Unità». Nella sua introduzione Damiano Galletti, leader della Cgil di Brescia, ha rivendicato l´impegno a tutto tondo dell´organizzazione di via Folonari sulla qualità della vita, «elemento integrante nel
vissuto di un
sindacato del sociale, antidoto alle solitudini». Uno sforzo sempre dalla parte
dei lavoratori: «meglio sbagliare con loro, che avere ragione ma essendo
contro», ha aggiunto. In provincia le energie sono state concentrate, tra
l´altro, su Pgt, aggressione al suolo e all´ambiente, delibere discriminatorie,
diritti negati e consumi. «Ci siamo battuti e ci batteremo per la democrazia
dentro e fuori le aziende e, in occasione della prossima tornata elettorale,
ricorderemo ai partiti che i diritti degli occupati hanno un peso anche nelle
urne». Galletti, infine, non ha risparmiato una «frecciata» al maggiore partito
di centrosinistra, «che organizza le sue feste, senza invitare i rappresentanti
della Fiom ritenendolo poco opportuno». SU LINEA di apertura ai problemi dell´intera società si è mosso l´intervento di Aldo Bonomi, direttore del consorzio Aaster. «La crisi non è solo operaia - ha detto -: bisogna guardare non solo alle fabbriche, ma al contesto generale rapportandosi con tutto quanto è resistenza, senza radicalismo ma con un riformismo compatibile». Carlo Galli, ordinario di Storia delle dottrine politiche all´università di Bologna, ha sollecitato organizzazioni di rappresentanza del lavoro, e la sinistra «se vorrà battere un colpo», a lottare per l´uscita da
una situazione «divenuta insostenibile, persino per la
produzione di profitto». È impensabile che «il sindacato sia in azienda come un
ospite accettato solo se il padrone lo consente». Marco Revelli, ordinario di
Scienza dell´amministrazione all´Università del Piemonte orientale, ha puntato
l´attenzione sull´importanza di tutelare gli addetti, «gli unici a pagare la
recessione, gli unici su cui si continuano a riversare i sacrifici».PRIMA dell´Attivo, in vicolo delle Galline (nei pressi di piazza Tebaldo Brusato), Damiano Galletti e i componenti della segreteria della Cgil di Brescia (Silvia Spera, Pierluigi Cetti, Oliviero Girelli e Luciano Pedrazzani) hanno animato la cerimonia commemorativa davanti alla prima sede della Camera del Lavoro in città.

Nessun commento:
Posta un commento