IN CENTRO STORICO. Centocinquanta aderenti di Forza Nuova nella zona di piazzale Arnaldo, almeno ottocento dietro agli striscioni della Rete, del Prc e dei centri sociali
FORZA
NUOVA. Ore 17.30. Davanti, il primo striscione con la parola
«Rivoluzione»; dietro un corteo regolato da una coreografia replicata in
contemporanea in undici città italiane da Nord a Sud. Bandiere nere ai
lati, in fila per quattro e in ordine quasi militare, centocinquanta
esponenti di Forza Nuova tutti in camicia bianca sfilano dal parcheggio
Goito di via Spalti San Marco fino a piazzale Arnaldo, imboccano vicolo
dell´Aria per affacciarsi su piazza Tebaldo Brusato e poi tornano sul
piazzale da via Trieste. Vengono da quasi tutte le città della Lombardia
- Cremona, Bergamo, Mantova, Milano, Como, Lecco - per la
manifestazione regionale programmata proprio a Brescia. Sfilano in
contemporanea con quelli di Padova, Cuneo, Rimini, Avellino, Palermo,
Roma.Qui il loro percorso è breve, compiuto in poco più di un quarto d´ora. Poi la pioggia consiglia di schierarsi al coperto sotto i portici del Mercato dei Grani e sotto l´occhio vigile di polizia e carabinieri. Due gli slogan ripetuti senza sosta: «Casa e lavoro prima agli italiani» e «Sovranità monetaria, futuro per l´Italia». Insieme fanno i cardini del programma politico con cui la formazione di estrema destra intende presentarsi alle prossime politiche di primavera. Un programma che il coordinatore per il Nord Italia Luca Castellini ripete al megafono davanti alle bandiere schierate. Agli «antagonisti» che protestano a debita distanza, manda a dire che ormai il futuro è di chi come loro è «abituato a far politica per passione e non perché finanziato da partiti corrotti. Noi non abbiamo mai avuto finanziamenti da nessuno e cresciamo, loro non hanno più i soldi della sinistra e si riducono».
Le due battaglie che annuncia sono per la «preferenza nazionale agli italiani rispetto agli immigrati» da un lato, dall´altro «il rifiuto dell´euro e del debito che ha indotto, con una moneta nazionale complementare emessa a credito in convenzione con i Comuni per pagare tasse e quant´altro». L´osservatorio appena attivato con l´apertura della sede di via Benedetto Croce «raccoglie segnalazioni di discriminazioni contro gli italiani - dice Castellini -, l´ultima è che la Chiesa vuole usare parte dell´8 per mille per far studiare gli immigrati residenti in Italia». Loro, invece, sono «fisicamente» a fianco degli italiani, e Castellini annuncia per la fine di ottobre la distribuzione di un pacco di solidarietà contro la crisi, con pane, latte e pasta. «Solo agli italiani», of course.
GLI ANTIFASCISTI. Il corteo antifascista ha attraversato le vie del centro senza alcuna tensione, ma con
parole d´ordine e slogan forti. Valter Longhi, della
Rete antifascista che assieme a tante altre realtà aveva indetto la
manifestazione, alla conclusione si è detto «molto soddisfatto non solo
dal punto di vista numerico, ma anche dei contenuti». «Mi dispiace solo
per chi non c´era e mi riferisco ad alcune forze della sinistra», ha poi
aggiunto.A fronte di qualche assenza, le presenze sono state variegate: tanti studenti, militanti dei centri sociali Magazzino 47 e 28 Maggio, di Rifondazione Comunista e degli ambientalisti, ma anche un buon numero di immigrati, dietro gli striscioni del Presidio della Gru e di Diritti per Tutti. Immigrati sensibili soprattutto al carattere antirazzista del corteo e preoccupati da Forza Nuova, che li prende come capro espiatorio per la situazione di crisi.
«Sono in piazza in solidarietà con tutti gli immigrati e perché mi fa paura l´attacco ai diritti», ha spiegato Alin Balterano, rom romeno da 22 anni in Italia. «Chi dice che la crisi è colpa nostra sbaglia», ha aggiunto Aisha Djallo, ghanese, che due anni fa ha raggiunto il marito qui da sei e ha notato un «peggioramento della situazione, perché ora non c´è più lavoro». Ma anche gli italiani nativi sono preoccupati: «Le aperture delle sedi delle associazioni di estrema destra sono un segnale pericolosissimo, perché la magistratura non interviene?», si è chiesta Lisa Gobbi di Rifondazione, bandiera delle Brigate Garibaldi in spalla. Per la ripresa
di un´iniziativa della destra nelle scuole si è detta
allarmata Lola Regina, docente in un liceo cittadino: «Sono sempre di
più i ragazzi attratti dalle promesse di ordine e purezza che hanno
alimentato il fascismo. Per contrastarle cerco di far capire agli
studenti che questi ragionamenti ingannano». Attorno alle 16 il corteo si è mosso da piazza Loggia per attraversare il Carmine, uscire sul ring da via Capriolo e rientrare in centro storico da via Gramsci: diverse centinaia di persone, che prima dell´inizio della forte pioggia, attorno alle 17.30, sono arrivate - è la stima degli organizzatori - al migliaio. Tanti i messaggi lanciati dall´impianto di amplificazione, contro il razzismo e contro il fascismo, a volte esplicitamente contro il corteo di Forza Nuova, definito «malriuscito, come al solito, mentre il nostro è pieno di persone che lanciano un messaggio opposto, un messaggio di inclusione per abbattere le barriere e costruire reti sociali che lottino insieme, perché contro il potere della finanza siamo tutti corpo da spremere in nome del profitto». Parole d´ordine che saranno riprese nel corteo studentesco di venerdì prossimo, al quale alla fine della manifestazione di ieri hanno dato appuntamento il Kollettivo studenti in lotta e il Collettivo autonomo universitario.
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