venerdì 20 gennaio 2012

Brescia - Sinistra divisa su alleanze e primarie

Dal salone Buozzi della Camera del Lavoro è iniziata la marcia delle diverse forze in vista delle comunali.
Brunelli (Sel): «Tutti uniti» Bertocchi (Prc) guarda ai progetti e Colosini (Pdci): «Prima discutere le linee»
Uniti nelle intenzioni, ma non nel metodo. I partiti della sinistra bresciana si sono ritrovati nel salone Buozzi della Camera del lavoro di via Folonari per iniziare a camminare insieme in vista delle elezioni amministrative del 2013: all'incontro «La sinistra e Brescia», organizzato da Rifondazione comunista, erano presenti gli esponenti delle compagini politiche minori, nate dalle diverse scissioni che hanno interessato la sinistra negli ultimi anni. La volontà è quella di correre insieme, ma nel corso della serata sono emerse differenze sostanziali per quanto riguarda le future alleanze politiche. Sui progetti per la Brescia che verrà, c'è una visione pressoché unitaria. Il primo passo è quello di scalzare l'attuale amministrazione, definita «incapace, barbara, disastrosa». Poi ci sono gli interventi più urgenti, presentati da Fiorenzo Bertocchi, segretario di Prc di Brescia: «A2A è sfuggita al controllo dei bresciani ed è finita nelle mani della finanza. Ci sono solo due strade percorribili: o la linea Tarantini-Compagnia delle Opere, che mira alla privatizzazione, o la nostra, che vuole l'azienda pubblica e fuori dalla borsa. Si devono scorporare gestione dell'acqua e dei rifiuti, e far sì che A2A si occupi solo di energia». Altro tema scottante, la questione ambientale. Bertocchi ha preso di mira l'assessore all'ambiente del Comune di Brescia, Paola Vilardi, «rea» di «non essere in grado di dare risposte, non dare informazioni sul Cesio 137, e di aver avvallato un ulteriore cementificazione del territorio nel Pgt». Infine, Bertocchi ha parlato del tema dell'immigrazione, «che questa giunta percepisce solo come questione di ordine pubblico: Rolfi sperpera denaro per la sicurezza, mentre si tagliano i servizi sociali». Ettore Brunelli, membro del coordinamento provinciale di Sel, ha indicato Agenda 21 (programma per lo sviluppo sostenibile nato a Rio de Janeiro nel 1992) come pietra angolare dell'azione della sinistra: «La parola d'ordine è legare economia, società e ambiente, unendo sindacati e movimenti dei cittadini». E in vista della tornata elettorale, «le primarie sono un "percorso centrale": dobbiamo presentarci uniti, sarebbe una follia credere di aver già vinto». SULLE PRIMARIE SI è espresso anche Carlo Colosini, segretario cittadino di Pdci: «Non le escludo, ma prima viene la definizione delle linee portanti per l'amministrazione della città. Queste devono diventare patrimonio di tutti: Agenda 21 fu un corpo estraneo per l'amministrazione Corsini, nonostante le potenzialità. Per questo prima vanno discussi capisaldi, poi verranno le scelte politiche». Marco Fenaroli, presidente di Anpi, ha auspicato «tempi rapidi per togliere la città alla destra, incapace di leggere i cambiamenti della crisi e portatrice di razzismo. Il consumismo di questa giunta ha trasformato la città in un carnevale permanente: noi vogliamo cambiare Brescia». Le differenze maggiori tra i partiti sono emerse in tema di primarie e alleanze politiche. Manlio Vicini, avvocato dell'associazione Diritti per tutti, ha notato che «si è già iniziato con le alchimie della politica: le primarie sono solo una scorciatoia per avere qualche eletto in più. Questo fa male alla sinistra: dobbiamo discutere con i comitati presenti sul territorio, non pensare alle alleanze larghe». «Le politiche neoliberiste di Monti sono sostenute dal Pd, e non siamo disponibili a subordinare le nostre battaglie a qualche voto in più - ha detto Sauro Di Giovanbattista di Sinistra critica -. Le politiche cialtronesche di questa giunta sono la continuazione di quelle di Corsini: l'alleanza col Pd non è possibile, siamo disponibili all'unità della sinistra ma senza compromessi».

dal sito del BRESCIAOGGI

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