Fine anno all'insegna di un decreto destinato a far discutere, non solo le parti in causa. Si tratta del provvedimento con il quale il giudice del lavoro di Brescia, Gianluca Alessio, - come spiega una nota della Fiom, non firmataria dell'intesa -, sulla base del ricorso presentato dai meccanici Cgil contro la Fonderie Guido Glisenti di Villa Carcina, ha ordinato all'azienda - spiega il comunicato - «di cessare la condotta antisindacale costituita dall'applicazione con efficacia erga omnes dell'accordo aziendale del 5 e 15 ottobre 2010 nei confronti dei dipendenti iscritti alla Fiom». Inoltre, prosegue la nota, «ha disposto l'annullamento della sanzione disciplinare» (un giorno di sospensione a seguito dell'inosservanza delle norme in materia di recupero di produttività previste dall'intesa stessa) «nei confronti del lavoratore iscritto alla Fiom» (per assenza ingiustificata). La segreteria dei meccanici Cgil, guidati da Michela Spera, esprime «soddisfazione» per il verdetto del giudice «che sancisce, in provincia, un primo importante pronunciamento a tutela dei diritti e delle libertà sindacali e dei lavoratori indisponibili alla contrattazione».
Mentre la Fim (firmataria dell'intesa) attende di leggere il dispositivo «per capire le ricadute sugli occupati», la «Glisenti» replica alla Fiom. In una nota firmata dall'amministratore delegato, Roberto Dalla Bona, sottolinea, in merito agli accordi aziendali, «che il giudice non li ha ritenuti invalidi..., ma ha solo ordinato che gli stessi non vengano applicati ai dipendenti iscritti alla Fiom, che in azienda sono 33 su 116». Evidenzia che «la decisione sugli accordi aziendali costituisce, però, un precedente negativo per la Fiom di Brescia», considerato che «il giudice - spiega ancora la nota - ha aggiunto: la richiesta del sindacato di non applicare gli accordi contestati significa non applicare ai suoi lavoratori nessuna clausola, non potendosi distinguere tra le clausole di contenuto economico, che sono favorevoli ai lavoratori, e le clausole di carattere organizzativo che sono più onerose». Ricorda che, in seguito alla stipula, lo scorso ottobre, con la «maggioranza dei componenti» della Rsu e Fim-Cisl - «incontestabile da parte Fiom» - dei contratti aziendali del 2010, sotto questo profilo il decreto non può produrre alcun effetto nel futuro, interessando esclusivamente prestazioni e trattamenti economici da ottobre 2010 a ottobre 2011, alcuni ancora da erogare e sui quali si stanno valutando gli effetti».
La proprietà, quindi, «valuterà se fare o meno opposizione al decreto». Fermo restando il fatto che, nel frattempo, «darà esecuzione al provvedimento come disposto dal giudice».
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