Fine anno all'insegna di un decreto destinato a far
Mentre la Fim (firmataria dell'intesa) attende di leggere il dispositivo «per capire le ricadute sugli occupati», la «Glisenti» replica alla Fiom. In una nota firmata dall'amministratore delegato, Roberto Dalla Bona, sottolinea, in merito agli accordi aziendali, «che il giudice non li ha ritenuti invalidi..., ma ha solo ordinato che gli stessi non vengano applicati ai dipendenti iscritti alla Fiom, che in azienda sono 33 su 116». Evidenzia che «la decisione sugli accordi aziendali costituisce, però, un precedente negativo per la Fiom di Brescia», considerato che «il giudice - spiega ancora la nota - ha aggiunto: la richiesta del sindacato di non applicare gli accordi contestati significa non applicare ai suoi lavoratori nessuna clausola, non potendosi distinguere tra le clausole di contenuto economico, che sono favorevoli ai lavoratori, e le clausole di carattere organizzativo che sono più onerose». Ricorda che, in seguito alla stipula, lo scorso ottobre, con la «maggioranza dei componenti» della Rsu e Fim-Cisl - «incontestabile da parte Fiom» - dei contratti aziendali del 2010, sotto questo profilo il decreto non può produrre alcun effetto nel futuro, interessando esclusivamente prestazioni e trattamenti economici da ottobre 2010 a ottobre 2011, alcuni ancora da erogare e sui quali si stanno valutando gli effetti».
La proprietà, quindi, «valuterà se fare o meno opposizione al decreto». Fermo restando il fatto che, nel frattempo, «darà esecuzione al provvedimento come disposto dal giudice».
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