venerdì 26 agosto 2011

Caro-libri: arriva la stangata La spesa rischia di gonfiarsi

SCUOLA. Aspettando l'inizio del nuovo anno, i genitori fanno i conti con il budget da destinare al capitolo istruzione. Per deroga ministeriale i docenti potranno cambiare anche i volumi appena adottati. Le scuole bresciane cercano di attutire il colpo. Ancora poco diffusi i testi online

La riforma Gelmini fa saltare le regole, e le famiglie che hanno figli in prima e seconda superiore dovranno affrontare un «anno orribile» sul fronte dei libri di testo. Al solito escamotage dei testi «consigliati» ma in pratica obbligatori, si aggiunge l'eventualità che per deroga ministeriale i docenti cambino i libri appena adottati. Per le prime due classi quest'anno non vale affatto l'obbligo del mantenimento dei testi per un quinquennio. E tra una cosa e l'altra la spesa rischia di salire più del solito.

Le tabelle che fissano i tetti di spesa per ciascuna classe delle medie e delle superiori, ci sono. Ma come di solito accade finiscono per restare sulla carta. Le scuole, va da sé, minimizzano, e assicurano che anche nel primo biennio non si sfora di oltre il 10 per cento sul consentito. Ma nella realtà le cose stanno assai diversamente. La riforma ha introdotto nuove materie, e già per questo i testi da acquistare aumentano. Una volta superato il 10 per cento del budget i testi diventano «consigliati», compresi gli indispensabili dizionari, che in certi casi arrivano a sfiorare i cento euro l'uno.
IL TUTTO con buona pace delle regole fissate dal ministero di Trastevere, che ribadisce anche quest'anno l'obbligo a non modificare le adozioni per cinque anni nella primaria e sei nella media e nelle superiori, nonchè a scegliere solo i testi forniti anche in versione on line scaricabile da Internet o mista.
Ai tetti che fanno acqua nonostante gli obblighi, stavolta si aggiunge una complicazione in più. Per deroga ministeriale i docenti potranno valutare se confermare i testi già adottati o cambiali qualora non rispondano alle «Indicazioni nazionali» sulle direttive di apprendimento nei licei e alle «Linee giuda per gli istituti tecnici e professionali», due documenti pubblicati dal ministero stesso dopo le adozioni, vale a dire fuori tempo utile. A dire il vero anche alle elementari e medie si potranno modificare i testi di religione, sempre in base a un documento pubblicato in seguito.
Le scuole bresciane, per la verità, fanno del loro meglio per attutire il colpo sui bilanci familiari. Al Capirola di Leno, ad esempio, il Consiglio d'Istituto ha dovuto deliberare lo sforamento del 10 per cento per le sezioni sperimentali. Ma per il resto ci si arrangia. Molte classi hanno scelto libri fatti in proprio nella scuola, con un bel risparmio. Tuttavia «i libri costano ancora troppo – constata la preside Ermelina Ravelli – e tanti testi, da quelli di lettura ai dizionari, vengono consigliati». Per le scuole è il modo più semplice per aggirare la pastoia del tetto di spesa, ma prima o poi le famiglie dovranno acquistare anche quelli e non avranno che da ricorrere all'usato per risparmiare qualcosa.
NON È UN CASO che il Meeting del libro usato, nato e vissuto per otto anni a Rezzato, quest'anno decida di sbarcare in città, all'oratorio del Beato Palazzolo di via Claudio Botta 46, e dal primo al 21 settembre permetterà di vendere e acquistare testi scolastici a metà del prezzo di copertina. Una intermediazione del tutto gratuita (il Centro culturale Pier Giorgio Frassati che gestisce il Meeting non trattiene un centesimo), che negli anni ha ottenuto un successo crescente e nell'ultima edizione ha servito più di mille famiglie.
Ci sarebbero i testi on line, ma a quanto pare per ora nessuno sa come usarli. I docenti sono obbligati dal ministero ad adottare volumi cartacei che però prevedano anche la versione elettronica, il che «non è un problema perchè tutte le case editrici si sono adeguate – spiega il preside del Calini Gaetano Cinque –, e comunque i preventivi di spesa continuano ad essere fatti sui prezzi delle versioni a stampa».
QUALCOSA dovrebbe cambiare con l'anno scolastico 2012-13. Cioè quando, per obbligo ministeriale, si dovranno adottare soltanto testi on line. Ma con ogni probabilità ci vorra più tempo. «Nessuno ha chiarito ancora bene cosa vuol dire scaricare i testi da Internet – spiega Cinque -: l'alternativa sarebbe l'e-book ma anche in questo caso è ancora tutto da vedere».
Questo per quanto riguarda normative, disposizioni, escamotage o prescrizioni. presente e futuro. Perchè se la tecnologia dovrebber quindi correre in aiuto delle famiglie e consentire ai genitori di risparmiare al momento dell'acquisto dei libri di testo, la quotidianità si scontra con una tempistica che forse non sarà così veloce, e con meccanismi che prima di essere automatici richiederanno rodaggio e diffusione.
NELLA REALTÀ, e finchè ogni studente non sarà quantomeno dotato di un computer, sui banchi di scuola continueranno a dominare i volumi cartacei: moplto pesanti, spesso poco economici. E le spese scolastiche delle famiglie continueranno a crescere, e a gravare sui bilanci domestici, un anno dopo l'altro.

Mimmo Varone (BresciaOggi)

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