venerdì 15 aprile 2011

No alla privatizzazione dei servizi pubblici locali

LA NOTA DI CAMERA DEL LAVORO, FP E FILCTEM CGIL

Il Decreto Legge n. 112 del 25/06/2008, convertito nella legge n. 133 del 6/08/2008, in parte oggetto di uno dei prossimi referendum di giugno, noto all'opinione pubblica per la privatizzazione della gestione dell'acqua, comporta invece la privatizzazione anche di tutti gli altri servizi pubblici locali di rilevanza economica.

La norma infatti obbliga i comuni ad intraprendere procedure di gara senza tenere in considerazione la storia delle realtà locali ed il percorso che ha prodotto le attuali forme di gestione dei servizi pubblici.

Nella nostra provincia sono presenti significative esperienze là dove i comuni, tra mille difficoltà, avevano deciso di consorziarsi per gestire il bene comune.

Queste realtà locali hanno fatto la storia dei servizi, in particolare della raccolta e smaltimento rifiuti, del servizio idrico integrato - distribuzione e trattamento acque-, delle reti elettriche e del gas: non possono essere cancellate buttando a mare le capacità organizzative e l'esperienza professionale dei lavoratori.

La legge inoltre non chiarisce il destino dei lavoratori che oggi operano nel mondo dei servizi né definisce le applicazioni contrattuali di settore, aprendo una stagione di incertezza normativa che ricadrà esclusivamente addosso ai cittadini e ai lavoratori.

Sono di questi giorni infatti le notizie relative ad alcun gare bandi e gare d'appalto contestate, che invece di attribuire la gestione dei servizi in modo chiaro producono un proliferare di ricorsi a causa del quadro normativo di riferimento e di valutazioni degli organi competenti contraddittorie, situazioni che lasciano tutto il settore in aperta confusione.

Esprimiamo la nostra più ferma preoccupazione per quanto si sta generando e riteniamo che un momento di chiarificazione indispensabile potrebbe essere determinato dalla vittoria dei SI al referendum del prossimo giugno.

Nell'attesa invitiamo tutte le amministrazioni a non fare scelte affrettate che potrebbero risultare sbagliate e controproducenti data l'incertezza normativa e chiediamo alle attuali società di gestione dei servizi pubblici locali di non approfittare degli esiti di eventuali gare d'appalto per attuare processi riorganizzativi che colpiscano i livelli occupazionali ed i diritti dei lavoratori.

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