La Fiom-Cgil rende noto che questa mattina, mercoledì 2 marzo, il giudice del lavoro del tribunale di Torino ha respinto il ricorso della Fiat contro la sentenza con cui veniva deciso il reintegro di Pino Capozzi.Capozzi, lavoratore iscritto alla Fiom-Cgil, era stato licenziato dalla Fiat a luglio per aver diffuso un volantino sindacale tramite la posta elettronica aziendale. Ma, a seguito di un ricorso presentato dalla Fiom-Cgil, il giudice del lavoro di Torino, a ottobre, aveva riconosciuto, da parte dell'azienda, l'attività antisindacale, dichiarato illegittimo il licenziamento e aveva ordinato il reintegro del lavoratore. Oggi questa sentenza è stataconfermata.Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Siamo soddisfatti, innanzitutto per Pino Capozzi: si conferma che abbiamo fatto bene ad agire come Fiom per attività antisindacale ed è importante che il tribunale abbia sancito il diritto di critica di un lavoratore, ancorché rappresentante sindacale, anche nei confronti della propria azienda».Silvia Ingengneri e Elena Poli, avvocati della Fiom-Cgil, dichiarano: «Questa sentenza dimostra che le aziende non sono cittadelle estranea alle leggi e alla democrazia del paese; c'è ancora un diritto che dice che i lavoratori non sono cittadini di B e che mantengono i diritti di libertà di pensiero e di espressione sindacale anche dentro muri delle aziende»
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