mercoledì 8 dicembre 2010

In mille per i ragazzi della gru «Sabato una manifestazione»

L'INCONTRO. Alla scuola media Bettinzoli tutto esaurito per una serata che ha portato a Brescia anche il Nobel Fo.

Jimi: «Ho pagato 6.200 euro, non ho fregato proprio nessuno» Arun: «Se vogliono imbrogliarci ci sono tante cose da occupare»

A tre settimane dalla discesa dei quattro immigrati saliti sulla gru del cantiere Metrobus, Brescia incontra i protagonisti di una protesta che ha tenuto i riflettori nazionali puntati a lungo su via San Faustino. Arun, Jimi, Sajad e Rachid arrivano all'auditorium della scuola media Bettinzoli nell'ambito dell'iniziativa «Parliamo con loro» organizzata dal «Presidio sotto la gru», e la sala è talmente piena che gli organizzatori sono costretti a chiudere le porte già prima dell'inizio. Troppe persone, quasi un migliaio, assiepati sulle scale e sotto il palco, persino riunite a crocchi nel giardino ad ascoltare quantomeno la voce degli oratori, tra cui spicca naturalmente l'eccezionale presenza del premio Nobel Dario Fo accompagnato dall'inseparabile Franca Rame. C'è anche Manlio Milani, presidente dell'associazione delle vittime di Piazza Loggia.
L'incontro comincia con la proiezione di un video che ripercorre gli eventi di ottobre e novembre scorsi e lancia un nuovo appuntamento, una manifestazione a Brescia per sabato. Poi le luci di scena calano e l'attrice Barbara Pizzetti legge alcuni messaggi di solidarietà mandate a Radio Onda d'Urto: «Il vostro gesto fa tremare chi ha imparato a tenere gli occhi bassi" è un verso della poesia scritta da "Donne sotto la gru»; «Grazie di essere venuti nel nostro paese e di aver scelto Brescia», ci tiene a dire Elena.
Poi prende la parola Jimi: il ragazzo egiziano di 25 anni racconta la sua storia, co
me è entrato in Italia da clandestino e quanto ha sperato, dopo due anni senza poter nemmeno farsi vedere in un ospedale, di potersi regolarizzare nel 2009: «Ho pagato in tutto 6200 euro, tra contributi e sanatoria - dice Jimi - e non ho cercato di fregare nessuno. Se ci fosse stato un cane, lassù sulla gru, in 12 ore avrebbero fatto di tutto per lui, l'avrebbero aiutato». «Siamo lavoratori - gli fa eco Arun - non ladri o delinquenti. Ma se vogliono fregarci ancora, ci sono tante cose da occupare».
QUANDO DARIO FO e Franca Rame salgono sul palco l'ovazione è generale: Franca racconta una storia analoga accaduta negli anni '70 «ma allora tutta Milano ebbe il portafogli e il cuore in mano per aiutare chi era in difficoltà»; Dario invece ricorda le origini di Brescia nel '500, citando un vecchio editto della nostra città: «Quando un uomo batte alla porta inseguito dagli sgherri, tutto ciò che gli chiediamo è se sa e vuole lavorare con noi». Seguono gli interventi del professor D'Andrea, dell'avvocato Vicini, di Edda Pando e di padre Storgato.

Dal BresciOggi

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