domenica 15 agosto 2010

Affissioni, 84 multe a Rifondazione Comunista di Brescia

84 notifiche per irregolarità nell’affissione dei manifesti elettorali. Tante ne sono giunte alla sede di Rifondazione Comunista di via Cassala, e saranno oggetto di un'interrogazione al consiglio comunale di Brescia a settembre, da parte di Donatella Albini di Sinistra Ecologia e Libertà.
Il tutto, secondo il segretario provinciale Fiorenzo Bertocchi e il responsabile dell’organizzazione Attilio Zinelli, dovuto a una difficile comprensione di una norma "che solo nella città di Brescia viola esplicitamente il dettato nazionale in materia di affissioni", ha spiegato Zinelli, unito a "un concetto di democrazia e sicurezza del tutto arbitraria", ha confermato Bertocchi.
Gli esponenti di Rifondazione sono stati i primi ad ammettere che qualche problema nell’affissione dei manifesti elettorali nell’ultima elezione regionale c’era stata. "Bisognerebbe fare un corso specifico per capire come interpretare correttamente la norma che nella nostra città regolamenta gli attacchinaggi elettorali", ha proseguito Zinelli.
Al partito, così come alle altre forze politiche, erano stati assegnati tre spazi distinti all’interno dei quali bisognava differenziare la lista regionale da quella provinciale e dalla cosiddetta "campagna indiretta". I manifesti di Vittorio Agnoletto (lista regionale) non avrebbero dovuto finire negli spazi dedicati alla provinciale (Vanni Botticini e Giovanni Pagliarini) e viceversa.
"Il comune di Brescia, però, ha una sequenza tutta sua per l’assegnazione degli spazi, diversa da quella di tutta la provincia", si sono difesi i comunisti, "oltre che dimensioni diverse per i cartelloni consentiti, perciò è davvero facile sbagliare". Le multe per affissione scorretta, così, sono letteralmente piovute.
"Era successo già dopo le scorse elezioni provinciali", ha confermato Bertocchi, "quando ce ne recapitarono fra le 40 e le 50, sempre firmate dagli stessi due vigili che le hanno sottoscritte oggi. Vogliamo capire chi ha dato l’ordine di fare questi controlli e se esiste una struttura specifica all’interno del corpo dei vigili urbani dedicata solo a questo".
E soprattutto, ha proseguito il segretario, "se questo stesso trattamento è stato riservato anche ad altri. Come ad esempio a Pdl e Lega che avevano iniziato a fare affissioni ancora prima delle assegnazioni. I vigili dovrebbero lavorare per il bene dei cittadini e non perdere tempo in queste cose, quando, fra l’altro, nessuno dei nostri cartelloni è stato attaccato abusivamente o fuori dagli spazi consentiti. Si è trattato solo di uno scambio involontario di ordine sulle bacheche".
L’interrogazione che la consigliera Albini depositerà lunedì in cancelleria servirà proprio per aprire un dibattito per capire quali altre forze politiche siano state colpite dalle stesse notifiche.
Multe, che per le varie infrazioni, possono arrivare anche ad una pena pecuniaria di mille euro ciascuna. "Trattandosi però di materia elettorale, è il Prefetto a stabilire la cosiddetta irrogazione, ovvero se e quanto si dovrà pagare", ha spiegato Zinelli. Già negli anni scorsi provvedimenti del genere erano sfociati in sanatorie, però gli esponenti di Rifondazione hanno già fatto ricorso al Prefetto, "innanzitutto per un errore di notifica, poi faremo battaglia anche sul resto".
da QuiBrescia.it

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