
Lo sciopero è stato venerdì mattina al centro della riflessione del direttivo della Camera del Lavoro di Brescia che si è tenuto nel salone Buozzi della sede di via Folonari a Brescia.
«Una manovra iniqua che colpisce tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, e che al contrario non tocca i grandi patrimoni - ha ricordato nella relazione introduttiva il segretario generale della Cgil di Brescia Damiano Galletti -. Il governo punta a dividere i lavoratori mentre noi, come Cgil, vogliamo unificare le lotte, nella consapevolezza che questa è una fase in cui ci stiamo giocando tantissimo. In tutta Europa i sindacati si stanno mobilitando, gli unici che non scioperano sono Cisl e Uil»
Numerosi gli interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata. «Una manovra fortemente ingiusta, soprattutto nei confronti dei lavoratori - ha affermato dal canto suo la segretaria della Fp Cgil Donatella Cagno -. La cosa più preoccupante è però lo sfascio della Pubblica Amministrazione tra blocco del turn-over, licenziamento dei precari della scuola e tagli alle risorse per gli enti locali».
Da parte sua anche un richiamo alla notizia diffusa nei giorni scorsi dall'Aran secondo cui, negli ultimi dieci anni, gli stipendi nel pubblico sono cresciuti del 39% contro il 25% del privato. «E' un dato che mette insieme lavoratori contrattualizzati e non contrattualizzati come rettori universitari, magistrati, Forze armate. La realtà è che la gran parte dei lavoratori del Pubblico Impiego da anni ha difficoltà ad avere un contratto e quando ce l'ha è a malapena in linea con l'inflazione programmata».
Preoccupato dagli effetti della manovra sui livelli di welfare locale si è detto anche Ernesto Cadenelli, segretario generale dello Spi Cgil. «Metà della manovra sono tagli alle risorse di regioni ed enti locali, che significa tagli ai treni dei pendolari e ai livelli di assistenza - ha sottolineato -. Il fatto che a lamentarsi ci sia anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni dice che non una ma cento sono le ragioni per scendere in piazza e scioperare con la Cgil». Da parte sua anche il ricordare che proprio nei giorni scorsi i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno sottoscritto un documento unitario di critica alla manovra. «La dimostrazione che quando si entra nel merito dei contenuti è possibile trovare posizioni unitarie - ha osservato Cadenelli -. d'altronde non sono solo i pensionati della Cgil essere colpiti dalla manovra».
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