sabato 1 maggio 2010

Guccini al Palageorge (Montichiari), applausi di tre generazioni

La notte bianca di Guccini è tutta rinchiusa al Palageorge di Montichiari, esaurito in ogni ordine di posto, dove il cantautore modenese ha presentato l’ennesimo show della sua infinita carriera.
Un successo già annunciato e amplificato dai 5 mila tagliandi bruciati, come se i fans di tre generazioni avessero iniziato una frettolosa corsa all’oro per non perdersi lo spettacolo.Il protagonista, accompagnato da sei musicisti appena sale sul palco, viene immediatamente sommerso dagli appalusi, da vera star. E lui comincia la serata con un comizio o meglio, va a ruota libera, una specie di canovaccio che segue le urla del pubblico, degli striscioni, delle bandiere. Sembra una chiaccherata tra amici, anche se a volte Guccini si perde dilungandosi eccessivamente, pur di dire quello che gli passa dalla mente. Vuole raccontare alle nuove generazioni le differenze di ieri e l’oggi, il buon Francesco, e questo è un gesto apprezzato dai giovani. Poi, i pezzi, quasi tutti successoni, «Canzone per un’amica», «Il tema», «Canzone delle osterie di fuori porta», «Vedi cara», «Canzone quasi d’amore».
Il pubblico canta a tutto fiato, ma questa non è una novità.
E’ una tradizione che si rinnova. Francesco non ama la tecnologia: «Oggi si mandano gli sms per licenziare dal posto di lavoro o per lasciare l’amata (o l’amato). «Ti ricordi quei giorni», «Eskimo», «Il vecchio e il bambino», e grandi successi da tripudio come «Auschwitz», «Dio è morto», «Un altro giorno è andato». Guccini canta queste canzoni da decenni, ma il fascino di un vecchio cantautore (ma anche scrittore e attore), trascina, come «La locomotiva» un treno pieno di ricordi, dove l’arte viaggia senza freni, ancora lontana, attraverso la via Emilia. «Ricordatevi che domani è il primo maggio». Le sue ultime parole.
dal giornale di Brescia
a lato anche l'articolo del BresciaOggi
Francesco, il giovane di 70 anni che sa parlare alle generazioni, SEMPRE GRANDE GUCCINI!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

un grande ,una testa pensante un genio.. Se proprio devo trovagli un difetto: l incaponirsi su una scaletta troppo rigida e uguale ad ogni concerto.
Lui sostiene che i brani vadino provati e si ostina a non voler più cantare la mitica avvelenata.
Potrebbe fare almeno una qualche concessione:per esempio inserire ad ogni esibizione una sorpresa, ciò basterebbe a far contento anche chi lo segue ad ogni concerto( ma il Guccio è fatto cosi:prendere o lasciare)
Come accade spesso in Italia si usa affibiare delle etichette: a lui quella di cantautore di sinistra rompicoglioni (anche se è stato sempre più vicino a chi ne alza il pugno sinistro che non il destro).
Nei suoi testi invece decanta spesso l' amore nella sua interezza e complessità.( i testi son più simili a poesie che non canzoni e ha scritto anche diversi libri)[ama definirsi un eterno studente, io lo ritengo anche un grande esploratore di nuovi universi letterali]
In quanto alle pause ed ai numerosi siparietti li fa per prendere tempo, perchè consapevole di non aver più vent anni, quindi accontetiamoci perchè la ''razza'' a cui appartiene lui è in estinzione e non vivrà in eterno( poi ci rimaranno gli Amici di amici e i vari factori)
Per uno come lui molto legato a certi valori antifascisti, assai radicati nella terra in cui è nato ed è molto legato, sicuramente ,ne costituisce un trauma , il trovarsi in questa italietta governata da un opaca dittatura mediatica ( nella canzone ''il testamento del pagliaggio fa trapelare questo suo disagio)
Questa sua seconda, terza forse quarta giovinezza, la si deve con ogni probalità al fatto che le tematiche di allora son in voga ancora oggi: ne cito soltanto una frase fra le tante mille altre esistenti nelle sue innumerovoli opere d ' arte''una politica che è solo far carriera''( ci vedeva ben chiaro già allora..)