mercoledì 19 maggio 2010

Auto, la grande frenata: ad aprile in Europa -7,4%

ROMA Con gli incentivi terminati o in scadenza in diversi Stati, il mercato europeo dell'auto interrompe una corsa durata dieci mesi e segna ad aprile un -7,4% nella Ue a 27 (1.134.701 unità) e -6,9% (1.171.044 unità) se si allarga il conto ai Paesi Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera).In quei mercati dove i piani di incentivazione sono già finiti il rosso è pesante (-31,7% in Germania, -15,7% in Italia), mentre la scadenza fresca (a fine marzo) puntella ancora il mercato britannico (+11,5%), la Francia sorride con i bonus ancora in vigore anche se ridimensionati (+1,9%) e la Spagna fa boom (+39,3%) grazie a bonus pesanti (2.000 euro).Il gruppo Fiat deve naturalmente fare i conti con la discesa del mercato italiano e anche di quello tedesco, dove le sue eco-vetture erano state molto apprezzate, e registra un -27% di vendite nell'Ue a 15+Efta (per un totale di 89.201 consegne), con una quota al 7,8%, sostanzialmente in linea con i dati dei primi mesi dell'anno.Il Lingotto sottolinea anche come i risultati del mese alle spalle si raffrontino con un aprile 2009 che aveva portato a volumi e quote record grazie agli incentivi da poco partiti. Calano volumi e quota per tutti i brand del gruppo torinese, che però ancora si distingue nel Regno Unito (+42% dei volumi ad aprile) e in Spagna (+62% di consegue e quota che sale di 0,4 punti percentuali).Aprile in Europa si chiude molto bene per la giapponese Nissan (+39,6%) e per le sudcoreane Hyundai e Kia (rispettivamente +5,9% e +9,6%), ma sorridono anche le francesi Psa (+1,6%) e Renault (+9%), oltre alla tedesca Bmw (+13,1%).Dall'andamento delle vendite in Europa, commenta il Centro Studi Promotor, «emerge con grande chiarezza che sono gli incentivi statali a fare la differenza» e, in mancanza di un mutamento di politica sugli incentivi, il mercato europeo dovrebbe chiudere l'anno con un calo del 10% delle immatricolazioni, a 13 milioni circa di unità.«La fine dell'effetto-incentivi si farà sentire in tutta Europa - afferma Gianni Filipponi, direttore generale dell'Unrae, l'unione delle case estere operanti in Italia - dopo che ha già dato i primi concreti segnali in vari Paesi, tra i quali l'Italia. Si tratta di indicazioni preoccupanti, che incidono sul rinnovo del parco circolante». Dall'andamento delle vendite nei maggiori mercati emerge con chiarezza che sono gli incentivi statali a fare la differenza. Nei mercati minori ad esempio, sempre in aprile, si segnala la crescita del 95,4% in Irlanda (incentivo di 1.500 euro) e quella del 32,9% in Portogallo (incentivi da 1.000 a 1.250 euro).
dal giornale di Brescia di ieri.

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