domenica 2 maggio 2010

1° Maggio a Brescia

Legalità, crisi economica, e integrazione. Sono state i temi al centro della manifestazione del
1° Maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori hanno partecipato numerosi alla centoventesima edizione della loro festa, il cui fulcro a Brescia è stato l’intervento di Guglielmo Loy, segretario confederale nazionale della Uil, che ha parlato a nome di tutte e tre le sigle.
Il corteo è partito da piazza Garibaldi, verso il centro storico. Alle dieci e mezza l’arrivo in Piazza Loggia, dove all’ombra del palco si è già radunato un folto pubblico.
I discorsi di un lavoratore immigrato del Senegal e di un operaio di un’azienda metalmeccanica di Desenzano fanno da preludio all’intervento di Loy. «Siamo scesi in piazza per partecipare liberamente con le nostre idee alla costruzione di un mondo migliore», esordisce Loy, che con le sue parole collega idealmente Brescia con Rosarno, la località scelta dai leader dei tre sindacati confederali per i loro interventi.Il discorso di Loy muove dalla legalità, poi il sindacalista punta il dito contro l’evasione fiscale e il lavoro sommerso. Riflettori quindi sulla crisi, una situazione che colpisce duramente chi lavora e rischia di dividere anche il sindacato. L’ultima battuta è rivolta al pubblico accorso alla manifestazione: «La piazza quando si riempie è un contributo straordinario al vivere insieme.
Mortificare il Primo Maggio significa non dare un futuro al nostro Paese.
Noi invece non ci rassegniamo e continuiamo a portare avanti i nostri valori».
dal giornale di Brescia

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