venerdì 9 aprile 2010

PER LA PROPRIA VISIBILITÀ, DI PIETRO STRUMENTALIZZA I REFERENDUM SULL’ACQUA.

“Con la presentazione unilaterale dei quesiti referendari su acqua e nucleare avvenuta ieri in Cassazione da parte dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro fa una scelta strumentale, che specula impropriamente sui movimenti, scippando loro la titolarità della battaglia, e divide lo schieramento referendario a fini di pura propaganda politica”.
Sul legittimo impedimento, Di Pietro brandisce i referendum con assoluta leggerezza come puro strumento di propaganda politica, la presentazione di altri quesiti sull’acqua si muove infatti in aperto contrasto con il movimento per l’acqua pubblica, che ha già presentato i propri quesiti e sta iniziando la racconta di firme, scippando loro la bandiera della campagna referendaria per bassi interessi di propaganda politica”.
Al contrario, l’impegno di tutte le forze, politiche, sociali e associative, è quello di dar forza al movimento e di partecipare con spirito e impegno unitario alla mobilitazione: non solo al fine di raggiungere l’obiettivo prioritario delle firme necessarie al referendum, ma per far crescere insieme la coscienza civile e politica unitaria.Di Pietro, con il suo comportamento unilaterale, non solo mette a rischio l’obiettivo della raccolta di firme, ma fa una vera e propria speculazione con l’esclusivo interesse di fare propaganda a scapito del movimento, del suo protagonismo e della sua unità.
Lo stesso, avviene sul tema del nucleare, rispetto a cui un vasto arco di forze si è impegnato a realizzare una battaglia comune, che Di Pietro non ha remore a scippare per una propria visibilità.

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