L’ipotesi di rinnovvo del CCNL gomma plastica firmarto il 18 marzo 2010, sul territorio bresciano coinvolge circa 5000 addetti.
Le aziende del settore sono caratterizzate da aziende medio piccole e in esse la contrattazione di secondo livello riguarda solo una parte limitata. Il CCNL assume pertanto, per la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, una valenza particolarmente significativa capace di stabilire i contenuti di base (salario, diritti…) esigibili da tutti. Contenuti altrimenti irraggiungibili nella maggior parte dei casi.
E’ evidente quindi che il Contratto Nazionale deve rappresentare un elemento forte, di primaria e insostituibile importanza e pertanto andava riaffermato e difeso nel suo ruolo, partendo dalle esigenze concrete presenti nel mondo del lavoro e dalle difficoltà e dalle aspettative concrete delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nelle aziende del settore.
Tutti, industriali, politici, economisti, parlano e denunciano il problema dell’emergenza salariale e delle miserie legate alla precarietà del lavoro che si traduce anche in precarietà della vita, ma quando si tratta, a partire dalle enunciazioni così clamorosamente espresse, di definire le soluzioni di merito ed indicare obiettivi da raggiungere, ecco che cominciano le puntualizzazioni, i distinguo, i “ragionamenti vari”, le prese di distanza, i ragionamenti sulle compatibilità, le accuse di massimalismo e irresponsabilità e così via.
E così è avvenuto anche nell’ipotesi che si è firmata, dove non solo i problemi della gente che lavora restano inalterati, ma sono addirittura stati peggiorati attraverso l’introduzione di nuove regole che prevedono la maturazione di diritti solo ed esclusivamente legati all’effettiva prestazione lavorativa o che vanno a disciplinare i permessi mensili per chi ha a carico portatori di handicap grave, previsti della L. 104, peggiorando quanto la normativa stessa prevede.
Sul salario, in rapporto al biennio precedente, dove al livello medio (F) si era raggiunto quota 102 euro di incremento, l’aumento salariale è stato in media addirittura inferiore, attestandosi a quota 122 euro al medesimo livello sul triennio della nuova vigenza contrattuale.
La Filctem Cgil ha svolto numerose assemblee in più di 25 aziende bresciane, sia come unica organizzazione sindacale presente, sia in modo unitario, dove la discussione si è svolta nel merito degli articoli modificati e dove l’ipotesi di accordo è stata respinta con l’85% dei voti espressi non solo nelle grandi aziende, dove la contrattazione di secondo livello è diffusa (Cf Gomma, Invatec, Ave, Sirap Gema, Plastinova, AB Plast, ecc) ma anche nelle medio piccole realtà.
Le aziende del settore sono caratterizzate da aziende medio piccole e in esse la contrattazione di secondo livello riguarda solo una parte limitata. Il CCNL assume pertanto, per la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, una valenza particolarmente significativa capace di stabilire i contenuti di base (salario, diritti…) esigibili da tutti. Contenuti altrimenti irraggiungibili nella maggior parte dei casi.
E’ evidente quindi che il Contratto Nazionale deve rappresentare un elemento forte, di primaria e insostituibile importanza e pertanto andava riaffermato e difeso nel suo ruolo, partendo dalle esigenze concrete presenti nel mondo del lavoro e dalle difficoltà e dalle aspettative concrete delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nelle aziende del settore.
Tutti, industriali, politici, economisti, parlano e denunciano il problema dell’emergenza salariale e delle miserie legate alla precarietà del lavoro che si traduce anche in precarietà della vita, ma quando si tratta, a partire dalle enunciazioni così clamorosamente espresse, di definire le soluzioni di merito ed indicare obiettivi da raggiungere, ecco che cominciano le puntualizzazioni, i distinguo, i “ragionamenti vari”, le prese di distanza, i ragionamenti sulle compatibilità, le accuse di massimalismo e irresponsabilità e così via.
E così è avvenuto anche nell’ipotesi che si è firmata, dove non solo i problemi della gente che lavora restano inalterati, ma sono addirittura stati peggiorati attraverso l’introduzione di nuove regole che prevedono la maturazione di diritti solo ed esclusivamente legati all’effettiva prestazione lavorativa o che vanno a disciplinare i permessi mensili per chi ha a carico portatori di handicap grave, previsti della L. 104, peggiorando quanto la normativa stessa prevede.
Sul salario, in rapporto al biennio precedente, dove al livello medio (F) si era raggiunto quota 102 euro di incremento, l’aumento salariale è stato in media addirittura inferiore, attestandosi a quota 122 euro al medesimo livello sul triennio della nuova vigenza contrattuale.
La Filctem Cgil ha svolto numerose assemblee in più di 25 aziende bresciane, sia come unica organizzazione sindacale presente, sia in modo unitario, dove la discussione si è svolta nel merito degli articoli modificati e dove l’ipotesi di accordo è stata respinta con l’85% dei voti espressi non solo nelle grandi aziende, dove la contrattazione di secondo livello è diffusa (Cf Gomma, Invatec, Ave, Sirap Gema, Plastinova, AB Plast, ecc) ma anche nelle medio piccole realtà.
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