Nella serata promossa dalla Federazione di Rifondazione Comunista di Brescia, prima della grande manifestazione cittadina di stamattina, è stato presentato l’8° rapporto pubblico sul buono scuola 2009.
Il finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia.
L’interessante serata moderata dal nostro compagno Vanni Botticini, a visto come primo l’intervento di Andrea Sciotti, laureando in scienze storiche e nostro candidato alle regionali, il quale ha spiegato le varie riforme varate in questi anni (in video alcune parti dell’intervento) per poi lasciare la parola alla compagna Tina De Amicis, curatrice del rapporto per il gruppo consiliare PRC Lombardia.
La scuola pubblica è in difficoltà: i decreti Tremonti-Gelmini hanno imposto tagli di docenti (5.900) e personale ausiliario (1.835), nonostante un aumento degli alunni per l’anno scolastico 2009/10 di 11.568 unità.
Gli istituti scolastici, creditori dello stato di centinaia di migliaia di euro, hanno bilanci che mettono a repentaglio non solo la prosecuzione di progetti, ma perfino la nomina dei supplenti, il normale funzionamento delle segreterie e l’acquisto del materiale corrente.
Nei 15 anni di governo Formigoni-Lega Nord, la Lombardia ha anticipato l’opera di distruzione della scuola pubblica messa in atto dalle controriforme Moratti e Gelmini, sperimentando una vera e propria via lombarda alla privatizzazione della scuola. Come?
• l’80% dei fondi del diritto allo studio (45 milioni di euro) distribuiti agli alunni delle scuole private che costituiscono solo il 9% della popolazione scolastica (anche in molte scuole private non laiche di Brescia)
• ingenti fondi per l’edilizia scolastica privata • per la concessione della buona scuola, utilizzo di una modalità di valutazione della situazione economica che non tiene conto del patrimonio immobiliare e che permette di ottenere i contributi anche con un reddito dichiarato di 200 mila euro.
In questo modo Formigoni ha aggirato non solo l’art. 33 della Costituzione per cui “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo stato”, ma anche tutti quegli articoli che affidano alla scuola il compito di rimuovere le disuguaglianze sociali (art. 3) e di sostenere i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi (art. 34 ).
Rifondazione Comunista ha smascherato con puntualità e coerenza questa politica di privatizzazione che dietro le formule “dote per la libera scelta”, “sussidiarietà” e “pluralismo”, in realtà trasforma il sistema scolastico in un sistema di mercato misto pubblico/privato governato dal familismo e dalla riduzione del sapere a merce.
Per finire è intervenuto Sauro Di Giovanbattista, del comitato in difesa della scuola pubblica di Brescia, il quale ha spiegato la mobilitazione degli ultimi giorni in città, da par
te di genitori, insegnanti ma soprattutto dei dirigenti scolastici per la situazione economica insostenibile di tutte le scuole pubbliche di Brescia.
Madri e padri agguerriti più che mai per la difesa della scuola pubblica. Lo scorso martedì ( ma anche in questi giorni in altre scuole medie e superiori di altre scuole) si è svolta in città l'assemblea delle scuole bresciane, organizzata dal Comitato genitori Bettinzoli – Pascoli, al termine della quale è stata votata e adottata una mozione nella quale si ribadisce che l’insostenibile situazione economica di tutte le scuole pubbliche (primaria, media inferiore e superiore).
Questo comporta l’impossibilità di nominare insegnanti supplenti e personale Ata per mancanza di copertura economica, con conseguente impedimento del normale svolgimento dell’attività didattica; il blocco degli acquisti di materiale didattico, di cancelleria, e dei sussidi necessari all’igiene degli ambienti (carta igienica, saponi, ecc.). Di fatto, la scuola pubblica sta vi
vendo "la paralisi dell’attività amministrativa dovuta al mancato rinnovo dei contratti e alla totale mancanza di fondi per la manutenzione delle infrastrutture necessarie al normale funzionamento degli istituti, nonchè la sospensione di tutte le attività progettuali approvate dagli organi collegiali a causa della mancata copertura finanziaria da parte del comune di Brescia".
Per questi motivi le rappresentanze dei genitori degli utenti delle scuole di Brescia hanno approvato una serie d’iniziative: la costituzione del coordinamento genitori al fine di formare poi, insieme ai docenti e a rappresentanti Ata, u
n consiglio cittadino delle scuole che avrà il compito di formare una delegazione che richieda un incontro con il prefetto, il sindaco e il dirigente scolastico provinciale per un confronto sulla situazione delle scuole. Nel corso delle assemblee s’invitano i consigli di circolo e d’istituto di Brescia a non approvare, in mancanza di risorse sufficienti e certe, i Bilanci Preventivi 2010.
Il Comitato genitori Bettinzoli – Pascoli", ha concluso il comunicato, "ha organizzato per il giorno 6 marzo alle ore 10,30 in piazza Duomo, una manifestazione con assemblea pubblica aperta a tutte le componenti della scuola pubblica: alunni, genitori, docenti e Ata"
Hanno subito sostenuto la manifestazione, i sindacati CGIL e GILDA, mentre in prima istanza la CISL, non d’accordo ha cercato di ostacolare la manifestazione, per poi aderire nella giornata di oggi. (foto dall'auditorium di via Caleppe)
Il finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia.
L’interessante serata moderata dal nostro compagno Vanni Botticini, a visto come primo l’intervento di Andrea Sciotti, laureando in scienze storiche e nostro candidato alle regionali, il quale ha spiegato le varie riforme varate in questi anni (in video alcune parti dell’intervento) per poi lasciare la parola alla compagna Tina De Amicis, curatrice del rapporto per il gruppo consiliare PRC Lombardia.
La scuola pubblica è in difficoltà: i decreti Tremonti-Gelmini hanno imposto tagli di docenti (5.900) e personale ausiliario (1.835), nonostante un aumento degli alunni per l’anno scolastico 2009/10 di 11.568 unità.

Gli istituti scolastici, creditori dello stato di centinaia di migliaia di euro, hanno bilanci che mettono a repentaglio non solo la prosecuzione di progetti, ma perfino la nomina dei supplenti, il normale funzionamento delle segreterie e l’acquisto del materiale corrente.
Nei 15 anni di governo Formigoni-Lega Nord, la Lombardia ha anticipato l’opera di distruzione della scuola pubblica messa in atto dalle controriforme Moratti e Gelmini, sperimentando una vera e propria via lombarda alla privatizzazione della scuola. Come?
• l’80% dei fondi del diritto allo studio (45 milioni di euro) distribuiti agli alunni delle scuole private che costituiscono solo il 9% della popolazione scolastica (anche in molte scuole private non laiche di Brescia)
• ingenti fondi per l’edilizia scolastica privata • per la concessione della buona scuola, utilizzo di una modalità di valutazione della situazione economica che non tiene conto del patrimonio immobiliare e che permette di ottenere i contributi anche con un reddito dichiarato di 200 mila euro.

In questo modo Formigoni ha aggirato non solo l’art. 33 della Costituzione per cui “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo stato”, ma anche tutti quegli articoli che affidano alla scuola il compito di rimuovere le disuguaglianze sociali (art. 3) e di sostenere i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi (art. 34 ).
Rifondazione Comunista ha smascherato con puntualità e coerenza questa politica di privatizzazione che dietro le formule “dote per la libera scelta”, “sussidiarietà” e “pluralismo”, in realtà trasforma il sistema scolastico in un sistema di mercato misto pubblico/privato governato dal familismo e dalla riduzione del sapere a merce.
Per finire è intervenuto Sauro Di Giovanbattista, del comitato in difesa della scuola pubblica di Brescia, il quale ha spiegato la mobilitazione degli ultimi giorni in città, da par

Madri e padri agguerriti più che mai per la difesa della scuola pubblica. Lo scorso martedì ( ma anche in questi giorni in altre scuole medie e superiori di altre scuole) si è svolta in città l'assemblea delle scuole bresciane, organizzata dal Comitato genitori Bettinzoli – Pascoli, al termine della quale è stata votata e adottata una mozione nella quale si ribadisce che l’insostenibile situazione economica di tutte le scuole pubbliche (primaria, media inferiore e superiore).
Questo comporta l’impossibilità di nominare insegnanti supplenti e personale Ata per mancanza di copertura economica, con conseguente impedimento del normale svolgimento dell’attività didattica; il blocco degli acquisti di materiale didattico, di cancelleria, e dei sussidi necessari all’igiene degli ambienti (carta igienica, saponi, ecc.). Di fatto, la scuola pubblica sta vi

Per questi motivi le rappresentanze dei genitori degli utenti delle scuole di Brescia hanno approvato una serie d’iniziative: la costituzione del coordinamento genitori al fine di formare poi, insieme ai docenti e a rappresentanti Ata, u

Il Comitato genitori Bettinzoli – Pascoli", ha concluso il comunicato, "ha organizzato per il giorno 6 marzo alle ore 10,30 in piazza Duomo, una manifestazione con assemblea pubblica aperta a tutte le componenti della scuola pubblica: alunni, genitori, docenti e Ata"
Hanno subito sostenuto la manifestazione, i sindacati CGIL e GILDA, mentre in prima istanza la CISL, non d’accordo ha cercato di ostacolare la manifestazione, per poi aderire nella giornata di oggi. (foto dall'auditorium di via Caleppe)
intervento di Andrea 2 http://www.youtube.com/watch?v=jA4sQDCfXUk
intervento di andrea 3 http://www.youtube.com/watch?v=LQOtGwWnmE4
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