Nell’incontro di Ospitaletto erano presenti i candidati: Vanni Botticini, Elisa Gobbi, Andrea Sciotti; Marsilio Gatti e Angelo Bindoni, insieme al segretario della federazione PRC di Brescia Fiorenzo Bertocchi.
Il lavoro è stato il tema centrale dell’incontro, a iniziare Vanni, mettendo al centro il problema della precarietà e il nuovo attacco all’articolo 18, con il disegno di questo governo e padroni, di sfruttare la crisi per ledere i diritti dei lavorati rendendoli tutti precari.
Angelo propone il tema delle pensioni a rischio e il futuro incerto delle nuove generazioni, Marsilio ha spiegato il suo motto: O voti il furbo che ti frega, o voti il fregato per eliminare il furbo. Questo per tornare a rilevare il bisogno di solidarietà e di compattezza degli operai, perchè purtroppo ora c'è bisogno più che mai di unione.
Elisa espone la sua preoccupazione, dalla situazione lavorativa di molte perso
Andrea mette in risalto la difficoltà dei giovani in questa crisi, descrivendo del precariato che ora non è più circoscritto solo agli operai, ma si è inserito nel ceto medio, nel cosiddetto ceto borghese: scuole e uffici. Ha chiuso dicendo che per i giovani è importante avere un futuro certo, intravedendo l'unico voto valido nella Federazione della Sinistra in quanto è l'unica ad essere chiara su tutti gli aspetti e a non avere alcun conflitto d'interesse (essendo fuori da ogni gioco di potere).
Infine Fiorenzo, riepilogando le iniziative svolte in questi mesi da Rifondazione Comunista sul tema del lavoro, dalle raccolte firme “PRIMO: IL LAVORO sulle proposte di leggi regionali e al governo, alla campagna di sostegno ai lavoratori in lotta “ARANCIA METALMECCANICA”, di cui a Brescia una parte è stata data al delegato della COMETAL di Rodengo Saiano Orizio Gianfranco, presente all’incontro.
Gianfranco rappresentate sindacale della FIOM, spiega come la Cometal di Rodengo sia in una brutta situazione, l’azienda fa macchine per la lavorazione dell’alluminio e conta 137 lavoratori.
L’azienda tempo fa, fu venduta e messa nelle mani dell’attuale proprietario, Garavaglia l’imprenditore del Campari.
Questo personaggio, l’azienda se la è bevuta come aperitivo, spendendo e spandendo in amministratori, delegati con macchine lussuose e strane idee su come gestire i preventivi degli ordini e come gonfiare gli organici degli impiegati e burocratizzare lavorazioni che per gli operai non hanno mai costituito un problema.
Risultato: i lavoratori sono senza stipendio da ottobre dell’anno scorso e hanno visto solo una parte della quattordicesima...
Da allora, i lavoratori si sono rimboccati le maniche ed hanno affrontato la prassi fallimentare senza lasciare niente di intentato.
E il padrone che c’era una volta si è fatto avanti. La rivuole.
Mentre era in corso la trattativa sindacale che chiedeva il mantenimento dei livelli di occupazione e l’assunzione della giovane precaria, colpo di scena:
• Il tribunale avvia la pratica per la revoca del concordato che viene infatti revocato un mese dopo
• L’ipotesi dei lavoratori è che Mr. Campari non avesse i conti in ordine e che il pass
fosse più alto di quanto dichiarato.
Ora è tutto fermo in attesa, forse, di un nuovo concordato.
In serata a Manerbio, presso PICCOLO TEATRO, nella serata intitolata ”uso e consumo del territorio nella bassa bresciana quale futuro?” hanno partecipato oltre a Vittorio Agnoletto, candidato presidente alla regione Lombardia per la federazione della sinistra, Maruska Consolati, nel listino collegato al presidente, Vanni Botticini – capolista collegio di Brescia
Luca Guerra – segreteria regionale pdci.
I temi della serata, sulla bassa che non deve diventare terra di conquista, dei cementifica tori e delle imprese specializzate nello smaltimento dei rifiuti e più in generale d’industrie pericolose per l’ambiente e la salute dei cittadini. citando e portando in discussione il polo logistico di Azzano: 560mila metri quadrati di territorio agricolo verranno cancellati per sempre. La ditta Teresa a San Gervasio: impianto di smaltimento rifiuti pericolosi, il centro polifunzionale di Leno: 350mila metri quadrati di area agricola distrutti per lo smistamento delle merci e il piano d’area di Montichiari: 480mila metri quadrati «vincolati» dal piano territoriale d’area per l’aeroporto di Montichiari.
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