ASSESSORI SPENDACCIONI CON LE CARTE DI CREDITO COMUNALI
A tavola conti da record per alcuni. E i revisori dei conti danno ragione all'opposizione
In ristoranti 50mila euro
Da luglio del 2008 a dicembre del 2009 gli assessori della giunta Paroli hanno speso oltre 49 mila euro in pranzi al ristorante, fuori e dentro la città. Un quanto della spesa fa riferimento agli assessori Orto e Maione.
· Dall'ottobre del 2004 al marzo del 2008 – almeno secondo la versione della minoranza - la giunta Corsini avrebbe speso per le stesse voci soltanto 7.200 euro-171 euro al mese contro i 2.744 euro della giunta Paroli, (ora dopo l’esposto dell’opposizione, sono crollate a 600/700 euro al mese..da un’articolo del Bresciaoggi)
A dare ragione alla minoranza sono stati - di fatto – anche i revisori dei conti, che nelle
scorse ore hanno emesso un parere per invitare la giunta a modificare il regolamento comunale,
prevedendo l'obbligo di giustificare ogni spesa effettuata tramite la carta di credito.
Del resto, a leggere i conti dei ristoranti pagati dal Comune, i dubbi sorgono spontanei.
A tavola conti da record per alcuni. E i revisori dei conti danno ragione all'opposizione
In ristoranti 50mila euro

· Dall'ottobre del 2004 al marzo del 2008 – almeno secondo la versione della minoranza - la giunta Corsini avrebbe speso per le stesse voci soltanto 7.200 euro-171 euro al mese contro i 2.744 euro della giunta Paroli, (ora dopo l’esposto dell’opposizione, sono crollate a 600/700 euro al mese..da un’articolo del Bresciaoggi)
A dare ragione alla minoranza sono stati - di fatto – anche i revisori dei conti, che nelle
scorse ore hanno emesso un parere per invitare la giunta a modificare il regolamento comunale,
prevedendo l'obbligo di giustificare ogni spesa effettuata tramite la carta di credito.
Del resto, a leggere i conti dei ristoranti pagati dal Comune, i dubbi sorgono spontanei.
Lo scorso 10 settembre, ad esempio, un assessore (di cui al momento non è nota l'identità) ha
pagato ben 390 euro per portare a cena quattro persone in un noto ristorante di Padenghe.
E due settimane dopo ne ha spesi - nello stesso posto - altri 740 per undici coperti: una cifra che
comprende anche il brindisi finale a otto euro al bicchiere. Pagati ovviamente da
i contribuenti bresciani. Anche in città si è tenuta qualche cena luculliana.
Il 21 novembre del 2008, infatti, otto persone - tra cui un rappresentante della Loggia -
sono andati a cena al ristorante La piazzetta di Sant'Eufemia.
Al dunque ha pagato l'assessore, ma ovviamente non di tasca sua: così a carico del contribuente
sono finiti altri 1.300 euro, che comprendono 240 euro per quattro bottiglie di vino di qualità e - pare - ben 13 gelati finali al costo di dieci euro ciascuno.
Nello stesso posto, il 9 aprile 2009, il conto è stato invece di 364 euro per tre persone, che hanno consumato diversi tipi di pesce. E l'elenco potrebbe essere ancora lungo. Ora spetterà a chi di dove capire chi erano i commensali e quali erano le finalità istituzionali delle cene poste a carico della collettività.
Ma - a prescindere dall'esito dell'approfondimento - appare evidente che alcuni eletti in Loggia debbano prestare maggiore attenzione a come spendono i soldi dei cittadini.
Qualche cena in pizzeria in pizzeria, di certo, farebbe molto bene.
pagato ben 390 euro per portare a cena quattro persone in un noto ristorante di Padenghe.
E due settimane dopo ne ha spesi - nello stesso posto - altri 740 per undici coperti: una cifra che
comprende anche il brindisi finale a otto euro al bicchiere. Pagati ovviamente da

Il 21 novembre del 2008, infatti, otto persone - tra cui un rappresentante della Loggia -
sono andati a cena al ristorante La piazzetta di Sant'Eufemia.
Al dunque ha pagato l'assessore, ma ovviamente non di tasca sua: così a carico del contribuente
sono finiti altri 1.300 euro, che comprendono 240 euro per quattro bottiglie di vino di qualità e - pare - ben 13 gelati finali al costo di dieci euro ciascuno.
Nello stesso posto, il 9 aprile 2009, il conto è stato invece di 364 euro per tre persone, che hanno consumato diversi tipi di pesce. E l'elenco potrebbe essere ancora lungo. Ora spetterà a chi di dove capire chi erano i commensali e quali erano le finalità istituzionali delle cene poste a carico della collettività.
Ma - a prescindere dall'esito dell'approfondimento - appare evidente che alcuni eletti in Loggia debbano prestare maggiore attenzione a come spendono i soldi dei cittadini.
Qualche cena in pizzeria in pizzeria, di certo, farebbe molto bene.
Alla linea, innanzitutto, ma anche a chi è in difficoltà e - con i soldi risparmiati dal Comune – potrebbe ottenere un piccolo aiuto per fronteggiare la crisi.
Secondo la documentazione consegnata alla stampa, è stato Giorgio Maione, assessore alla Famiglia, ad aver speso di più, con un cifra a suo carico pari a 8.793,64 euro.
Secondo la documentazione consegnata alla stampa, è stato Giorgio Maione, assessore alla Famiglia, ad aver speso di più, con un cifra a suo carico pari a 8.793,64 euro.
Di questi soldi, ben 8.355,9 euro sono stati spesi per pagare cene e pranzi. "E ripeto", ha spiegato Del Bono, del PD "la cifra in sè, sebbene sia altissima, non crea alcuno scalpore.
Il fatto è che per gran parte di queste uscite non ci sono le giustificazioni previste dal regolamento. Quindi attendiamo la documentazione che manca, come abbiamo chiesto nelle interrogazioni scritte che abbiamo presentato".

dal IL BRESCIA e dal sito QUI BRESCIA .IT
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