“Appunti per un altro ambiente” è il tema dell’incontro promosso alle 20.45 al teatro San Carlino di Brescia, per presentare le proposte politiche di Rifondazione Comunista di Brescia, sul tema dell’ambiente in vista delle provinciali.
Nell’incontro, coordinato da Vanni Botticini ( consigliere provinciale) sono intervenuti Fiorenzo Bertocchi,( responsabile ambiente della federazione), Matteo Gaddi, responsabile Prc politiche nord, a chiudere Ugo Boghetta, commissario della federazione Bresciana.
Questo documento vuole essere una bozza di discussione, delle linee guida aperte alle osservazioni e ai contributi di cittadini, associazioni e comitati.
Per uscire dalla crisi, è necessario ricominciare dalle questioni concrete del territorio, come quelle ambientali, offrendo una visione alternativa delle linee di sviluppo della nostra provincia.
Innanzitutto d serve un nuovo modello di mobilità per questo è urgentemente un piano provinciale per rimettere la qualità dell’aria bresciana entro i parametri europei.
Il programma stilato, prevede l’incentivazione di mezzi pubblici non inquinanti come i treni, e l’ampliamento del metrobus in direzione Valtrompia e Bassa, in alternativa a progetti stradali, come l’autostrada della Valtrompia e la Brebemi, opere inutili ( come la TAV) ad alto impatto ambientale, che sarebbero facilmente rimpiazzabili con opere di completamento, ammodernamento e messa in sicurezza dell’esistente.
Altro tema è stato quello dell’aeroporto di Montichiari, che deve trovare una sua identità specializzandosi nel trasporto merci. La raccolta differenziata, va incrementata con un’organizzazione partecipata dei cittadini e incentivi economici per sensibilizzare gli utenti a un corretto recupero dei rifiuti, in modo da ridurre la produzione di spazzatura alla fonte e di uscire dalla logica dell’incenerimento.( dagli interventi del pubblico, importante sapere dove vanno i rifiuti separati dai cittadini, visto i costi).
Deve rimanere pubblica, inoltre, la gestione del ciclo idrico del territorio, per eliminare sprechi e migliorare la qualità del servizio.
Fondamentale che la provincia venga dichiarata «denuclearizzata», sottolineando che Brescia non ha bisogno di nuove centrali e dovrebbe puntare piuttosto sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili.
Da Matteo Gaddi una eloquente spiegazione sul potere che l’azienda A2A, ormai ha preso, a livello regionale e non solo, su tutti i campi ambientali, dalle cave, ai rifiuti, all’energia, un potere forse al disopra della politica.
Per tutto detto sopra, è importante una ricomposizione sociale, mettendo insieme in un disegno organico: comitati ambientali di tutti i paesi e generi, comitato dei pendolari e i lavoratori del settore che subiscono a causa dei servizi.
Nell’incontro, coordinato da Vanni Botticini ( consigliere provinciale) sono intervenuti Fiorenzo Bertocchi,( responsabile ambiente della federazione), Matteo Gaddi, responsabile Prc politiche nord, a chiudere Ugo Boghetta, commissario della federazione Bresciana.
Questo documento vuole essere una bozza di discussione, delle linee guida aperte alle osservazioni e ai contributi di cittadini, associazioni e comitati.
Per uscire dalla crisi, è necessario ricominciare dalle questioni concrete del territorio, come quelle ambientali, offrendo una visione alternativa delle linee di sviluppo della nostra provincia.
Innanzitutto d serve un nuovo modello di mobilità per questo è urgentemente un piano provinciale per rimettere la qualità dell’aria bresciana entro i parametri europei.
Il programma stilato, prevede l’incentivazione di mezzi pubblici non inquinanti come i treni, e l’ampliamento del metrobus in direzione Valtrompia e Bassa, in alternativa a progetti stradali, come l’autostrada della Valtrompia e la Brebemi, opere inutili ( come la TAV) ad alto impatto ambientale, che sarebbero facilmente rimpiazzabili con opere di completamento, ammodernamento e messa in sicurezza dell’esistente.
Altro tema è stato quello dell’aeroporto di Montichiari, che deve trovare una sua identità specializzandosi nel trasporto merci. La raccolta differenziata, va incrementata con un’organizzazione partecipata dei cittadini e incentivi economici per sensibilizzare gli utenti a un corretto recupero dei rifiuti, in modo da ridurre la produzione di spazzatura alla fonte e di uscire dalla logica dell’incenerimento.( dagli interventi del pubblico, importante sapere dove vanno i rifiuti separati dai cittadini, visto i costi).
Deve rimanere pubblica, inoltre, la gestione del ciclo idrico del territorio, per eliminare sprechi e migliorare la qualità del servizio.
Fondamentale che la provincia venga dichiarata «denuclearizzata», sottolineando che Brescia non ha bisogno di nuove centrali e dovrebbe puntare piuttosto sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili.
Da Matteo Gaddi una eloquente spiegazione sul potere che l’azienda A2A, ormai ha preso, a livello regionale e non solo, su tutti i campi ambientali, dalle cave, ai rifiuti, all’energia, un potere forse al disopra della politica.
Per tutto detto sopra, è importante una ricomposizione sociale, mettendo insieme in un disegno organico: comitati ambientali di tutti i paesi e generi, comitato dei pendolari e i lavoratori del settore che subiscono a causa dei servizi.
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