mercoledì 29 aprile 2009

1° MAGGIO, VENERDÌ LA MANIFESTAZIONE A BRESCIA

Il primo maggio ci dice di quanto siano lontane le nostre origini e di quanto siano vicine quelle e le attuali fatiche, insieme a dialettica ed avversari.
Linguaggi mutati, ma idee sempre uguali a sé stesse, nelle mille sfaccettature della subalternità, del perbenismo, della falsa coscienza, del timore verso il nuovo che si affaccia sulla scena della storia, della paura che gli ultimi, i poveri, possano affermare la propria dignità di fornte ai potenti.
L'appuntamento è alle 9.30 in piazza Garibaldi, la conclusione della manifestazione in piazza Loggia, dove interverrà il segretario confederale CGIL Enrico Panini.
Però dobbiamo considerarlo…..un 1° maggio senza ipocrisia

Dobbiamo considerare prive di senso le manifestazioni per il 1° maggio di quest’anno assieme a Cisl e Uil.
Non si tratta solo della gravità di un accordo separato sulle regole contrattuali, che senza alcuna verifica democratica, vuole imporre una nuova costituzione delle relazioni sindacali senza il consenso.
La questione è molto più semplice. Come si fa ha inneggiare all’unità dei lavoratori assieme a chi, come il segretario della Cisl, ti insulta in continuazione, non ha alcun rispetto, né minimo riconoscimento, della diversità delle posizioni sindacali, cavalca insieme al governo e alla Confindustria una campagna di emarginazione ed esclusione delle tue ragioni e delle tue richieste?
Basta con l’ipocrisia proprio a partire dal 1° maggio.
Tutti dobbiamo impegnarci ad affermare che l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori non si costruisce sui ricatti, sulle prepotenze, sugli insulti, sugli accordi separati imposti senza alcuna democrazia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che i sindacati CISL e UIL si rendano conto che al momento stanno facendo gli interessi della Confidustria e non dei lavoratori.
Consiglio a tutti di vedere il film TV "Pane e Libertà" che racconta la storia di Di Vittorio.

Anonimo ha detto...

Io credo invece che si rendano conto benissimo di ciò che stanno facendo.
E' stato tutto premeditato, compresa l'ultima firma apposta in calce il 30 aprile dai sindacati citati nel commento che mi precede.
E' l'idea stessa di sindacato che le altre organizzazioni hanno in mente, l'idea di un sindacato subalterno al potere politico ed economico, nascondendo la legittimità delle loro scelte dietro un modello di rappresentanza elettiva, non partecipata...Mentre aumenta la quantità di contributi, competenze specifiche, ipotesi generali, di cui la platea, che i sindacati dicono di rappresentare, ha bisogno di fronte alla vastità delle trasformazioni che è chiamata a compiere, è solo intorno alle sue lotte e agli strumenti di controllo sulla produzione che riusciranno a costruire qualcosa, dove tutte le ipotesi potranno essere unificate e verificate.
Trasformare queste ipotesi nella linea giusta da seguire non è un compito che possa essere svolto dentro un’organizzazione squisitamente politica, qualunque sia la sua democraticità interna, perché la coscienza di classe non è la coscienza degli iscritti ad un partito, ma è la coscienza della classe operaia.
E questa è anche l’unica salvezza nelle dispute interne alle diverse organizzazioni sindacali, perché senza una possibilità di verifica esterna delle diverse ipotesi, queste si trasformano in conflitti ideologici insoluti e diventano fonti di continue scissioni, facendo perdere di vista l’obiettivo finale: l’integrità futura del lavoratore.
E fra i tanti conflitti ideologici che hanno spesso impedito l’unità, resta in piedi la sola che conti realmente: la scelta, di fronte ad una lotta di classe che oppone irrimediabilmente la classe operaia e il capitale, di collocarsi sempre e senza riserve dalla parte dei lavoratori.
Cosa che mi pare Cisl, Uil e Ugl non hanno vagliato nemmeno...Forse gli enti bilaterali e l'iscrizione automatica al sindacato ha fatto più gola...Oggi è invece importante che la platea che i sindacati dovrebbero rappresentare, possa riuscire ad essere, in ultima istanza, ed attraverso lo strumento referendario, giudice di tutte le scelte che le organizzazioni sindacali operano in suo nome, senza manovre dai vertici e composizioni segrete dei dissensi che le impediscano di decidere sulle diverse ipotesi.
Perché compagne e compagni, questa è democrazia…
E come diceva il buon Marx " la libertà dell'altro è condizione indispensabile per la propria libertà" tant'è che Cremaschi ha sempre sostenuto che "Non sarà forse vero che liberando se stessi i lavoratori liberino automaticamente tutti, ma è sicuramente vero che senza la liberazione dei lavoratori, nessun processo di liberazione e di affermazione dei diritti può avanzare".
Ergo, buon primo maggio a tutti e che sia finalmente all'insegna e all'affermazione dei diritti di uguaglianza, libertà e progresso sociale che il mondo del lavoro porta con se.
Guru