sabato 14 febbraio 2009

A Roma, in 700mila in corteo per lo sciopero di Fiom e Pubblici, in 2000 da Brescia e provincia.

Più democrazia, più misure contro la crisi
Per la prima volta insieme. Uniti dagli effetti della crisi, dai licenziamenti e dalla cassa integrazione. Ma anche dalla perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni e dal precariato dilagante. Sono i dipendenti pubblici e i metalmeccanici italiani che hanno sfilanto per le vie di Roma in occasione dello sciopero generale e della manifestazione nazionale indetta per il 13 febbraio 2009.
E' “ l’unità anticrisi" messa in piedi da Fp Cgil e Fiom, le due più grandi categorie del lavoro pubblico e privato oggi nel paese, per la prima manifestazione nazionale che si svolge dopo la firma dell'accordo separato sulla contrattazione. A Roma sono arrivati oltre 1000 pullman e 16 treni speciali in arrivo nella capitale. Alla manifestazione hanno aderito diverse categorie sindacali della Cgil Rifondazione Comunista e parlamentari dell'opposizione politica, vari esponenti del mondo della cultura e della società civile, molte associazioni e organizzazioni politiche.
Da Brescia e provincia sono partiti 20 pulman e un treno speciale per oltre ben2000 persone.
Come Filcem, e CF Gomma eravamo presenti con un pulman.
I tre cortei sono arrivate a Piazza San Giovanni: quello da piazza della Repubblica, quello dal piazzale della stazione Tiburtina e da piazzale dei Partigiani. Le persone, arrivate da tutta Italia, sfilano per attirare l'attenzione sui costi della crisi che stanno ricadendo sui lavoratori dipendenti, metalmeccanici ma anche dipendenti pubblici. E’ stata una bella giornata di sole, arrivati a Roma prima delle 7.00 riuscendo ad entrare dentro in città evitando il metrò.
Nel freddo mattutino iniziale, il nostro corte è partito da piazzale Tiburtina alle ore 10, arrivando in piazza S.Giovanni a mezzogiorno passato, con un sole primaverile che ci ha riscaldato lungo il tragitto.
Dal palco si sono succeduti molti interventi di lavoratori, arrivando ai tre segretari nazionali:
Rinaldini L'accordo separato sul modello contrattuale dello scorso 22 gennaio è "un brutto accordo". Lo ha ribadito il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, intervenendo dal palco di Piazza San Giovanni. "Siete disponibili ad andare nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e sottoporre questo accordo a tutti i lavoratori?", ha chiesto Rinaldini alla piazza, che ha risposto con un applauso. "Se i lavoratori ci diranno che va bene - ha aggiunto il leader della Fiom -, lo firmeremo anche noi, anche se per noi non va bene, perche' l'unica legittimazione deriva dai lavoratori". Per la Fiom è necessaria "una ricomposizione unitaria sul terreno della democrazia". E "se questo non e' possibile - conclude Rinaldini - non siamo disposti ad accettare una usurpazione autoritaria".
Podda "Uniti ci si difende meglio, e infine si vince". A dirlo è il leader della Funzione pubblica, Carlo Podda, parlando dal palco di San Giovanni, a Roma, ai lavoratori di Fiom e Fp Cgil chiamati in piazza per lo sciopero generale delle due categorie. "Ancora ieri - ha detto Podda - in maniera irresponsabile, c'è stato un gesto che non avevo mai sentito in 25 anni da un ministro della Repubblica. Fare dichiarazioni come quelle di ieri, in cui Brunetta ha chiesto a chi sciopera di restituire i soldi del contratto, è irresponsabile. Signor ministro, venga qui, guardi la dignità e compostezza di questi lavoratori e capirà perché è abbiamo bocciato i suoi contratti. Abbiamo chiesto un sacrificio duro, a cassintegrati e a chi ha visto buste paga rimanere sotto mille euro, per i diritti dei lavoratori. Quella di oggi non è solo un protesta, ma una proposta"
Epifani "Di fronte a una crisi senza precedenti i governi di tutta Europa si sono presi cura delle sorti dei loro cittadini. Certo, non tutti nello stesso modo, ma tutti hanno fatto qualcosa. Quello che ha fatto il nostro governo è nulla. Chi sbaglia, allora? I governi di tutto il mondo o il nostro?". A dirlo è il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, parlando dal palco di San Giovanni, a Roma, ai lavoratori di Fiom e Fp Cgil chiamati in piazza per lo sciopero generale delle due categorie. Per il dirigente sindacale, nelle azioni dell'esecutivo "non c'è politica industriale, non c'è un collegamento con i problemi sociali". Sugli ammortizzatori, ha poi aggiunto, "abbiamo dovuto aspettare questa notte per avere le prime risposte, e se si è raggiunto un primo risultato io credo si debba anche alla nostra mobilitazione, anche a questo sciopero". Ma gli 8 miliardi, dice Epifani, non bastano: "Bisogna dividere le risorse che già ci sono sulla cassa integrazione, per dare una risposta subito, e non entro messe e mezzo, Se aspettiamo i tempi della Unione europea, i precari rimarranno senza tutele ancora per troppo tempo".
dal sito della CGIL di Brescia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e non è finita...
Si raccolgono le adesioni e le idee per striscioni, cartelloni, ecc per preparare la manifestazione di sabato 4 aprile.
Vista l'importanza, nessuno può esimersi.

Anonimo ha detto...

nonostante epifani, non mi avete trovato. ma se ho fotografato tutti io. grazie ciao ciao