Ripartire dalle lotte per costruire l’alternativa.
Nella assemblea regionale di Rifondazione Comunista di domenica scorsa a Bergamo, dagli interventi generali, ne è uscita una volontà di lotta al correntismo nel partito, il recuperare il senso di appartenenza a Rifondazione, recuperare il senso comune nelle lotte e mobilitazioni.
Dopo i segretario regionale Nicotra, che ha espresso il senso sopra descritto, si sono succeduti i compagni e compagne di Lodi, Milano, Bergamo e un delegato della Pigna, che hanno portato le loro esperienze di territorio e di fabbrica.
Per Brescia è intervenuto il compagno Yuri Bassani ( di cui pubblico l’intervento) dove ha dato dei numeri sulla crisi che si ripercuote sui lavoratori lombardi e bresciani, una critica sulla richiesta di creare una sinistra sindacale ( ad alcuni compagni metalmeccanici fa comodo vedere solo la FIOM come SX sindacale)
il solito attacco al comunismo, da chi fa parte della segreteria Bresciana di Rifondazione Comunista e il solito tran tran su una Sinistra diversa ecc..
Intervento che in gran parte non condivido, come delegato sindacale della CGIl e della RETE 28 Aprile, in Opposizione dentro nella CGIL. E’ vero, la sinistra sindacale c’è già e da anni denuncia la precarietà anche mobilitandosi con i sindacati di base, (con l’appoggio anche dei compagni di Rifondazione Comunista) contratti purtroppo sottoscritti che ci portano indietro di anni di conquiste sindacali e altre cose che vengono messe in evidenza da tutti, condividendo ora la loro negatività. ( nel tempo al direttivo nazionale della CGIL, chi votava contro, sono pochi e i soliti noti, altri che non condividevano, o andavano in bagno quando era ora di votare e si astenevano!)
L’opposizione del PD? Metà sostengono la CISL, per il resto in politica mediano su tutto….Sulle alleanze, non confondiamo le liste civiche di paese, con altre aggregazioni di un altro tipo di amministrazione.
Per quanto riguarda il Comunismo, secondo il mio modesto parere, rifondazione e Comunista, chi vede altro, lo deve cercare altrove o lavorare per la linea nazionale del partito.
Il perché del circolo della lega all’IVECO? Yuri potrà spiegarne il motivo, visto che è stato segretario del circolo IVECO fino a poco tempo fa.
Per Vittorio Agnoletto, deputato europarlamentare, la crisi si doveva prevedere da tempo, da anni il modello del dominio del mercato sulla politica non poteva più reggere.
Ha spiegato del social forum mundial, dei paesi latino americani e di quello che è successo in Inghilterra, dello sciopero contro i nostri lavoratori, che non è altro che l’applicazione della Bolkestein direttiva europea, dove si possono pagare i lavoratori che lavorano in un paese, con le paghe del paese di provenienza, cioè di solito più basse.
Critica il governo sul tema dell’immigrazione, dicendo che anche in questo caso non c’è opposizione in parlamento, ma svelando che anche in Europa, grazie al lavoro del gruppo socialista che ha mediato su tutto e ha presentato una risoluzione del deputato FAVA, proponendo che i padroni che sfruttano gli immigrati senza permesso di soggiorno e vengono denunciati, devono pagare il rimpatrio dell’immigrato.
Quanti denunceranno di essere sfruttati? Un bel sistema per far emergere il lavoro nero.
Molto atteso l’intervento di Dino Greco, nuovo direttore di Liberazione.
Sul giornale, in emergenza, trova un clima di vittimismo, creando così una situazione pesante ,dove però il partito investe molto ( anche perché in passivo di molti milioni di euro).
Bisogna quindi rilanciare il giornale, aperto, pluralista, che ogni compagna e compagno ne siano orgogliosi
(Si chiede anche ai compagni, ai circoli di mandare le loro iniziative, mobilitazioni, esperienze).
Ci sarà un impegno per una ristrutturazione della distribuzione, chiedendo anche ai circoli di tornare alla distribuzione domenicale, ricostruendo il tessuto di una volta e insediandoci nel territorio.
Doveroso aumentare le vendite di un giornale diventato solo di nicchia.
Sulla governabilità del nostro paese, sostiene che bisogna battere il clero fascismo, dove ci sono i sei punti di Gelli.
Nella assemblea regionale di Rifondazione Comunista di domenica scorsa a Bergamo, dagli interventi generali, ne è uscita una volontà di lotta al correntismo nel partito, il recuperare il senso di appartenenza a Rifondazione, recuperare il senso comune nelle lotte e mobilitazioni.
Dopo i segretario regionale Nicotra, che ha espresso il senso sopra descritto, si sono succeduti i compagni e compagne di Lodi, Milano, Bergamo e un delegato della Pigna, che hanno portato le loro esperienze di territorio e di fabbrica.
Per Brescia è intervenuto il compagno Yuri Bassani ( di cui pubblico l’intervento) dove ha dato dei numeri sulla crisi che si ripercuote sui lavoratori lombardi e bresciani, una critica sulla richiesta di creare una sinistra sindacale ( ad alcuni compagni metalmeccanici fa comodo vedere solo la FIOM come SX sindacale)
il solito attacco al comunismo, da chi fa parte della segreteria Bresciana di Rifondazione Comunista e il solito tran tran su una Sinistra diversa ecc..
Intervento che in gran parte non condivido, come delegato sindacale della CGIl e della RETE 28 Aprile, in Opposizione dentro nella CGIL. E’ vero, la sinistra sindacale c’è già e da anni denuncia la precarietà anche mobilitandosi con i sindacati di base, (con l’appoggio anche dei compagni di Rifondazione Comunista) contratti purtroppo sottoscritti che ci portano indietro di anni di conquiste sindacali e altre cose che vengono messe in evidenza da tutti, condividendo ora la loro negatività. ( nel tempo al direttivo nazionale della CGIL, chi votava contro, sono pochi e i soliti noti, altri che non condividevano, o andavano in bagno quando era ora di votare e si astenevano!)
L’opposizione del PD? Metà sostengono la CISL, per il resto in politica mediano su tutto….Sulle alleanze, non confondiamo le liste civiche di paese, con altre aggregazioni di un altro tipo di amministrazione.
Per quanto riguarda il Comunismo, secondo il mio modesto parere, rifondazione e Comunista, chi vede altro, lo deve cercare altrove o lavorare per la linea nazionale del partito.
Il perché del circolo della lega all’IVECO? Yuri potrà spiegarne il motivo, visto che è stato segretario del circolo IVECO fino a poco tempo fa.
Per Vittorio Agnoletto, deputato europarlamentare, la crisi si doveva prevedere da tempo, da anni il modello del dominio del mercato sulla politica non poteva più reggere.
Ha spiegato del social forum mundial, dei paesi latino americani e di quello che è successo in Inghilterra, dello sciopero contro i nostri lavoratori, che non è altro che l’applicazione della Bolkestein direttiva europea, dove si possono pagare i lavoratori che lavorano in un paese, con le paghe del paese di provenienza, cioè di solito più basse.
Critica il governo sul tema dell’immigrazione, dicendo che anche in questo caso non c’è opposizione in parlamento, ma svelando che anche in Europa, grazie al lavoro del gruppo socialista che ha mediato su tutto e ha presentato una risoluzione del deputato FAVA, proponendo che i padroni che sfruttano gli immigrati senza permesso di soggiorno e vengono denunciati, devono pagare il rimpatrio dell’immigrato.
Quanti denunceranno di essere sfruttati? Un bel sistema per far emergere il lavoro nero.
Molto atteso l’intervento di Dino Greco, nuovo direttore di Liberazione.
Sul giornale, in emergenza, trova un clima di vittimismo, creando così una situazione pesante ,dove però il partito investe molto ( anche perché in passivo di molti milioni di euro).
Bisogna quindi rilanciare il giornale, aperto, pluralista, che ogni compagna e compagno ne siano orgogliosi
(Si chiede anche ai compagni, ai circoli di mandare le loro iniziative, mobilitazioni, esperienze).
Ci sarà un impegno per una ristrutturazione della distribuzione, chiedendo anche ai circoli di tornare alla distribuzione domenicale, ricostruendo il tessuto di una volta e insediandoci nel territorio.
Doveroso aumentare le vendite di un giornale diventato solo di nicchia.
Sulla governabilità del nostro paese, sostiene che bisogna battere il clero fascismo, dove ci sono i sei punti di Gelli.
Conclude il segretario nazionale Paolo Ferrero.
Comincia con l’importanza delle linee guida stabilite democraticamente dal congresso di Chianciano e che dal giorno dopo, tutti si dovrebbe procedere per quella strada, gestire democraticamente quelle linee, pur con posizioni diverse, ma lavorando insieme.
La crisi è pesantissima, si stima che almeno 1 milione di posti di lavoro salteranno, di cui la metà non avranno la casa integrazione, migliaia hanno il mutuo e perderanno la casa e migliaia sono immigrati, (anche da anni che sono in Italia) a cui non verrà rinnovato il permesso di soggiorno rischiando di essere espulsi dal paese.
In questa crisi o sai dove andare o sarai macellato, il PD non sa dove andare, Veltroni non è in grado di proporre nulla sui grandi temi, sul lavoro la maggioranza sta con la CISL, quindi non è nelle lotte dei lavoratori,per respingere queste regole al ribasso.
Spiega che la crisi è come una palude, bisogna stare attenti alle sabbie mobili, alle imboscate, oppure raggruppare le persone e tentare ad uscirne.
L’attacco di Berlusconi è pesante, ma si può respingere!
Berlusconi tenta uno sfondamento, la sua idea è chiara: smontare la CGIL, smontare un movimento del dissenso, per ridurre il sindacato ad un ufficio di collocamento, con gli enti bilaterali.
Sta forzando sulla costituzione e ha una gestione autoritaria sul conflitto sociale.
Sulla crisi della politica in Italia, le persone non credono più ai partiti; partiti che promettono delle cose, ma poi non succede mai nulla, le rivendicazioni e risultati per le famiglie non si portano a casa.
Noi comunisti dobbiamo prendere coraggio, misurarsi con il volontariato ( la Caritas e enti religiosi sono gli unici, oggi, a dare risposte concrete alle famiglie bisognose) e fare cose concrete tutti i giorni.
Dobbiamo fare una battaglia per fare abbassare gli stipendi in tutte le istituzioni ( come nella riorganizzazione a casa nostra) ed avere la capacità di un progetto politico.
- Dalla crisi si esce ridistribuendole risorse dall’alto in basso, i lavoratori non hanno i soldi per comprare le cose, i padroni non hanno domanda per le loro merci che producono.
- Generalizzare gli ammortizzatori sociali e bloccare i licenziamenti.
- Bisogna avere un progetto di sviluppo, un modifica in genere ambientale, non solo per il profitto come fanno ora.
- Programmazione economica.
- Basta a grandi infrastrutture come il Ponte nello stretto, ma ristrutturare di tutte le scuole d’Italia, dotarle di panelli solari ( anche tutti gli altri edifici pubblici) per l’energia necessaria.
- Lavorare perché per l’Europa si rafforzi l’idea Comunista, una nostra posizione che sia in grado di esprimere questa alternativa
Non è facile fare un sunto di una così lunga e complessa assemblea ( e certamente non ne sarò capace), io ci ho provato. Personalmente l’ho trovata interessante, condividendo molti aspetti espressi dei compagni intervenuti e dai relatori della giornata. ( per vedere le foto grandi, cliccargli sopra )
Comincia con l’importanza delle linee guida stabilite democraticamente dal congresso di Chianciano e che dal giorno dopo, tutti si dovrebbe procedere per quella strada, gestire democraticamente quelle linee, pur con posizioni diverse, ma lavorando insieme.
La crisi è pesantissima, si stima che almeno 1 milione di posti di lavoro salteranno, di cui la metà non avranno la casa integrazione, migliaia hanno il mutuo e perderanno la casa e migliaia sono immigrati, (anche da anni che sono in Italia) a cui non verrà rinnovato il permesso di soggiorno rischiando di essere espulsi dal paese.
In questa crisi o sai dove andare o sarai macellato, il PD non sa dove andare, Veltroni non è in grado di proporre nulla sui grandi temi, sul lavoro la maggioranza sta con la CISL, quindi non è nelle lotte dei lavoratori,per respingere queste regole al ribasso.
Spiega che la crisi è come una palude, bisogna stare attenti alle sabbie mobili, alle imboscate, oppure raggruppare le persone e tentare ad uscirne.
L’attacco di Berlusconi è pesante, ma si può respingere!
Berlusconi tenta uno sfondamento, la sua idea è chiara: smontare la CGIL, smontare un movimento del dissenso, per ridurre il sindacato ad un ufficio di collocamento, con gli enti bilaterali.
Sta forzando sulla costituzione e ha una gestione autoritaria sul conflitto sociale.
Sulla crisi della politica in Italia, le persone non credono più ai partiti; partiti che promettono delle cose, ma poi non succede mai nulla, le rivendicazioni e risultati per le famiglie non si portano a casa.
Noi comunisti dobbiamo prendere coraggio, misurarsi con il volontariato ( la Caritas e enti religiosi sono gli unici, oggi, a dare risposte concrete alle famiglie bisognose) e fare cose concrete tutti i giorni.
Dobbiamo fare una battaglia per fare abbassare gli stipendi in tutte le istituzioni ( come nella riorganizzazione a casa nostra) ed avere la capacità di un progetto politico.
- Dalla crisi si esce ridistribuendole risorse dall’alto in basso, i lavoratori non hanno i soldi per comprare le cose, i padroni non hanno domanda per le loro merci che producono.
- Generalizzare gli ammortizzatori sociali e bloccare i licenziamenti.
- Bisogna avere un progetto di sviluppo, un modifica in genere ambientale, non solo per il profitto come fanno ora.
- Programmazione economica.
- Basta a grandi infrastrutture come il Ponte nello stretto, ma ristrutturare di tutte le scuole d’Italia, dotarle di panelli solari ( anche tutti gli altri edifici pubblici) per l’energia necessaria.
- Lavorare perché per l’Europa si rafforzi l’idea Comunista, una nostra posizione che sia in grado di esprimere questa alternativa
Non è facile fare un sunto di una così lunga e complessa assemblea ( e certamente non ne sarò capace), io ci ho provato. Personalmente l’ho trovata interessante, condividendo molti aspetti espressi dei compagni intervenuti e dai relatori della giornata. ( per vedere le foto grandi, cliccargli sopra )
6 commenti:
Ma...
ho letto attentamente sia il tuo articolo che l'intervento di Bassani...
Cosa devo dire, se non che quando si fanno certe affermazioni bisognerebbe farle con cognizione di causa!
Perchè, Compagni, fare una legge contro la precarietà, significa abrogare la legge 30, che insieme al pacchetto Treu, sono i detonatori della flessibilità stessa!
Oltre a questo, mi si deve anche spiegare, visto che Treu, non è un noto uomo della destra, come ci si possa rivolgere alla fantomatica sinistra plurale e collettiva per trovare appoggio alla realizzazione di tali disegni di legge, poichè una parte della sinistra (rifondazione era opposizione) è la fautrice del mondo di somministratri e co.co.co che conosciamo.
Credo di aver risposto implicitamente anche all'affermazione che viene fatta sull'estensione dell'articolo 18.
Non mi pare di aver mai visto una grande sinistra propensa ad estenderlo, ricordo solo una grande CGIL scesa in campo per difenderlo, proprio perchè il mondo politico della sinstra plurale ci aveva abbandonato.
Non per questo credo però che si possa rinunciare ad estendere un diritto a tutti i lavoratori.
Perchè, Compagni, un diritto è tale se è esteso a tutti, altrimenti diventa un privilegio, e prima o poi si troveranno gli argomenti per toglierlo (in effetti con il pacchetto Treu prima e la legge 30 dopo, è stato trovato un ottimo escamotage per aggirarlo, il mitico articolo 18).
Il mio amico Giorgio è solito dire " non sarà forse vero che liberando se stessi i lavoratori liberano automaticamente tutti, ma è sicuramente vero che senza la liberazione del mondo del lavoro nessun processo di liberazione e affermazione dei diritti può avanzare".
Poi, partendo dall'assunto che la storia insegna, ricordo, a chi se ne fosse dimenticato o a chi non ne è a conoscienza, che in parlamento, giace da molto tempo il disegno di legge sulla rappresentanza, di iniziativa popolare, supportato da migliaia di firme e che non è stato discusso nemmeno dal precedente governo Prodi...non certo perchè c'erano problemi in rifondazione...ma nella coalizione sì!
Oggi viviamo in una stagione in cui si oscilla tra la negazione del dissenso e il desiderio di una parte di riprendere l'idea di una sinistra collettiva più ampia.
Io credo che, di fronte a questa diattriba, l'unico elemento che può determinare una svolta, è il programma politico.
Cercherò di spiegarmi meglio. Le unità, anche se articolate, acquistano spessore e autorevolezza se vengono costruite su programmi condivisi, in grado nel merito di dissipare le distanze al fine di realizzare l'obiettivo comune.
Se invece, come viene affermato in più interviste rilasciate alla stampa dalla Segretaria del Prc Bresciano, prima si cercano le liste unitarie, e poi si realizza il programma...Bhè...stiamo parlando di fare delle coalizioni per raccogliere più seggi da spartire poi a tavolino, non stiamo certo parlando di programmi condivisi e obiettivi comiuni da perseguire... E' questa l'idea della sinistra collettiva più ampia?
Basta saperlo!
Sulla sinistra sindacale.
Ognuno per le sue competenze ed i suoi ruoli agisca di conseguenza!
Ricordo perfettamente quando nel sindacato erano previste le quote di partito e ho lottato insieme ad altri per abolire queste garanzie elitarie e di casta.
Quindi, il partito di rifondazione comunista rappresenti il mondo del lavoro come crede, insieme alla sinistra plurale o partendo dalla ricostruzione di se stesso attraverso lo stesso mondo del lavoro ( cosa auspicabile vista la fallimentare esperienza della sinistra arcobaleno), e la CGIL rivendichi apertamente la sua autonomia dai partiti politici, con i suoi percorsi democratici, riparando agli errori commessi durante il precedente governo Prodi, dettati dalla sudditanza di buona parte di essa rispetto ai partiti che componevano l'allora maggioranza.
Il variegato mondo della CGIL, con i suoi soli 5 milioni di iscritti, considera statutariamente le espressioni differenti come una ricchezza, e se il "compagno" non se ne fosse accorto, questa pluralità è oggi unita dall'obiettivo comune di difendere l'integrità futura dei lavoratori, che certo può affermare di rappresentare, specificando, che la manifestazione dei meccanici e dei pubblici, è la manifestazione dei meccanici e dei pubblici della CGIL e a cui Epifani ha dato l'adesione chiedendo ha tutte le altre categorie della CGIL di partecipare con ingenti delegazioni.
Proprio perchè in italia non c'è nessuna opposizione degna di questo nome al governo, quindi presumo che ci si riferisca al Pd, trovo singolare che si pensi che un alleanza col Pd invece ridia spessore ad un opposizione credibile contro questo governo.
Ma che film avete visto? Topolino nello spazio?
Il paese ha bisogno di più comunisti, dell'idea marxista che la libertà dell'altro è condizione indispensabile per la propria liberta.
Abbiamo bisogno dei valori del comunismo.
Forse, la lega, dentro l'iveco, nasce perchè questi valori si sono persi.
Il Che era solito dire " dicono che noi comunisti siamo romantici. E' vero, ma lo siamo in modo differente. Siamo di quelli pronti a morire per le cose in cui crediamo" ed io mi ci ricomprendo.
Guru
più breve:l'intervento del bassani è un ragionamento vecchio. con le stesse parole. ciò che spera?: cose concrete..della serie:
meglio un padrone ricco che uno povero. se faranno un partito così sarà con qualche soldo e zero diritti. agli operai non serve la "sussidiarietà" ma diritti. i diritti o ci sono o non ci sono.
imparare dai democristiani.
hai fatto bene a pubblicare l'intervento che ha letto così sappiamo chi lo ha scritto.
questi qui non stanno insieme nemmeno con l'anticomunismo.
ma quale sinistra?
mah,non ho parole.
certo che siete dei bravi democratici. fate parlare chi vi insulta e dice di avere la verità in tasca. brescia è diversa????
siete così perchè hanno deciso di andarsene pur restando nei loro posti dove viene garantito il salario di cui non hanno bisogno?
come fate a sopportarli lo sapete solo voi.vedrete che vorranno anche la sede per loro. mi sembra di sentirli: mio...mio..mio..mio..mio e questa sarebbe la nuova sinistra? c.....
Anonimo (l'ultimo anonimo della lista), sei talmente poco chiaro che non si capisce nemmeno chi insulti, se quelli che restano che sono "troppo democatrici" a far parlare chi insulta (?), o se quelli che se ne vanno.
Questo lo considero un bel blog, nonostante non condivida la posizione di chi lo scrive. Questo blog non si merita questo tipo di commenti anonimi e di così basso livello argomentativo e di contenuto.
Abbiate almeno la decenza di firmarvi.
Saluti
Nome: Daniela
cognome: Chiodi
i democratici sono quelli che restano ai quali va tutta la mia simpatia e solidarietà.
quelli che se ne sono andati o che stanno lavorando per cancellare quelli che restano sono peggio di chi non si firma.
non intendevo insultare nessuno. ciao
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